JEAN ALESI, IL RE DI MONZA CHE PERO’ NON HA MAI VINTO NEL TEMPIO DELLA VELOCITA’ IN ITALIA
FORMULA UNO AMARCORD – Jean Alesì, pilota della rossa n. 27 (numero reso leggendario dall’aviatore mai dimenticato Gilles Villeneuve) a Monza ha regalato tantissime emozioni al popolo ferrarista senza però mai vincere…la Ferrari anni ’90 però bisogna anche precisare, non era una gran macchina poco competitiva, l’avventura del pilota con origini italiane (aveva un nonno di Avignone) ma amatissimo e adottato da tutto il popolo rosso inizia nel 1991 con la 642 F1. Ma andiamo con ordine, il giovane Jean si fa notare sulla Tyrrel, pilota tenace e molto molto combattivo in pista (un piccolo Villeneuve anche se il paragone è sicuramente eccessivo), in un Gran Premio Americano tiene testa ad un certo Ayrton Senna, dandogli filo da torcere per 4/5 giri, con sorpassi e controsorpassi al limite, in un circuito cittadino molto stretto in Texas, viene notato dalla Ferrari che decide di prenderlo sotto l’ala protettiva di un altor francese, sarà la II guida di A. Prost, nel suo primo anno con la tuta rossa di Maranello. La Ferrari però arranca molto fa fatica a tenere il passo delle macchine di testa (Benetton McLaren e Williams su tutte), il giovanissimo Alesì deve fare a sportellate e ruotate spesso e volentieri nelle retrovie, poche partenze al palo dalla pole position, insomma risultati da ricordarne pochi, almeno all’inizio, una sola vittoria in Canada ma nonostante tutto il ragazzo ha una qualità non da poco, si fa voler bene per la sua tenacia, la sua grinta e la sua professionalità in pista.
A Monza davanti al suo popolo che lo ama e gli dimostra tantissimo affetto ed amore nonchè sostegno nella tre giorni italiana sia nelle prove che in gara, fa scattare la scintilla in lui, che vuole ricambiare questo amore cercando a più riprese di ricambiare questo amore sconfinato e unico per certi versi. L’occasione buona si presenta nel 1994 con alla guida insieme al compagno di squadra Gherard Berger, con cui dopo qualche screzio iniziale instaurerà una bella amicizia, tanto da farci coppia anche alla Benetton di Briatore dopo il saluto alla rossa nel lontano 1995.
Ma veniamo ai Gran Premi targati Italia che hanno visto protagonista il franco italiano sulla rossa n. 27, anno 1994, sembra tutto perfetto, le due rosse in testa, sin dallo schieramento del via, Jean Alesi primo e Berger secondo, dopo lo start congelano le due posizioni, ma verso metà gara l’imprevisto, al primo pit stop il francese in testa in una bellissima giornata estiva si ferma, 8 secondi scarsi e riparte, ma c’è qualcosa che non va, il cambio da delle noie, la rossa arranca non si innesta la prima, Jean Alesì è costretto al ritiro in testa alla corsa, reazione di rabbia appena sceso dalla vettura, scaraventa a terra i guanti di forza e fa capire quanto lui ci tenesse alla vittoria per rendere una gioia al popolo italiano accorso per lui per vedere le due rosse di Maranello. Berger dopo il suo di pit stop perderà la testa della corsa a vantaggio di Damon Hill su Williams che poi concluderà vincitore sotto la bandiera a scacchi con il ferrarista secondo.
Breve riassunto del week end di gara:
Le qualifiche furono caratterizzate dalla conquista della prima fila da parte delle Ferrari, palesemente avvantaggiate, sui rettilinei del circuito di Monza, dalla potenza del motore V12.
In particolare Alesì riuscì ad aggiudicarsi la pole position per la prima volta in carriera.
Da segnalare il quarto posto conquistato da Johnny Herbert, alla guida di una Lotus più competitiva del solito, e le posizioni delle due Benetton (decimo Jos Vertsappen e ventesimo J.J. Lehto), che sorpresero in negativo, dato il primo posto momentaneo nella classifica costruttori della squadra inglese.
Gara
Subito dopo la partenza, alla prima curva, Irvine ritardò troppo la frenata andando a toccare il retrotreno della Lotus di Herbert, che andò in testacoda. A seguito di questo contatto, andò fuori pista il francese Oliveri Panis, si girò anche David Coulthard ed altre vetture rimasero ferme in mezzo alla pista. La direzione decise di sospendere la gara e di farla ripartire.
La seconda partenza fu regolare e nei primi 13 giri dominò la gara Jean Alesi che guadagnò più di dieci secondi sugli inseguitori. Al giro 14 il pilota francese della Ferrari rientrò ai box per il primo pit-stop, ma al momento della ripartenza dalla piazzola ci fu un guasto alla trasmissione della sua Ferrari che lo costrinse al ritiro.
Dunque la gara proseguì con Berger in prima posizione e le due Williams di Hill e Coulthard subito dietro. Tuttavia, poco dopo, anche Berger perse la leadership in un pit-stop, stavolta, troppo lento: nella ripartenza dalla piazzola dei box, il pilota austriaco fu ostacolato da una Ligier, anch’essa rientrante ai box. Il pilota Ferrari, dunque, perse la posizione a vantaggio delle Williams.
A questo punto sembrò fatta per una doppietta della squadra di Grove, ma, proprio all’ultima curva prima della bandiera a scacchi, D. Coulthard fu costretto al ritiro per mancanza di benzina. Così la gara si concluse con la vittoria di Damon Hill in seconda posizione Berger Mika Hakkinen.
Anno 1995 un Gran Premio sempre a Monza ovviamente che avrà dell’incredibile. Pronti via David Coulthard , scozzese su Williams fa l’andatura primo seguito da Berger su Ferrari n. 28 subito dietro Michael Schumacher il kaiser su Benetton Renaul tallonato da Damon Hill sull’altra Williams, poi l’altra rossa la n. 27 dell’idolo di casa, Jean Alesì quinto tiene il passo dei primi. La corsa sarà densa di colpi di scena. Verso metà gara Coulthard perde il controllo della sua monoposto, alla Roggia si gira su sè stesso e termina la corsa nella ghiaia, autoeliminazione per lui. Berger prende il comando e fa l’andatura seguito da duo Benetton Williams Schumacher Hill che sono sempre vicini, poi l’l altra Ferrari. Altro colpo di scena, Hill tampona Schumacher sempre alla variante della Roggia, i due piloti sono fuori le due Ferrari sono avanti Berger e Alesì, un sogno che si materializza, il pubblico esulta e trattiene il fiato e segue la corsa con i due ferraristi al comando. Pit stop si invertono le posizioni sarà Alesì a prendere il comando, subito seguito da suo fido scudiero a poco più di un secondo che lo segue come un ombra, senza però attaccarlo ma scortandolo, un orgasmo tutto rosso che durerà poco più di due giri però con una eliminazione a dir poco incredibile, dalla vettura d iAlesì si stacca una telecamera che durante il pit stop del francese era stata urtata involontariamente con la testa da un meccanico al cambio gomme. La scheggia impazzita trancerà la sospensione e parte della gomma del pilota austriaco (che avrebbe potuto anche farsi male se avesse centrato il casco a mo’ di proiettile), delusione per lui e grande amarezza per il secondo ferrarista che non può far altro che accostare e fermarsi.
C’ è però Jean Alesì involontario mattatore del compagno che continua come se nulla fosse anche se si era accorto dagli specchietti retrovisori del problema al compagno di squadra, prosegue in solitaria davanti la corsa nettamente più forte degli altri dietro c’è Johnny Herbert sull’altra Benetton, segue a circa 10 secondi dal francese con un distacco abbastanza rassicurante che la rossa n 27 gestisce senza troppi patemi, ma ad otto giri dalla fine inizia a materializzarsi l’incubo, la Ferrari di Alesì rallenta perde terreno, il distacco arriva a poco più di cinque secondi dal suo diretto inseguitore, da una inquadratura laterale si scorge una fiamma all’interno della gomma posteriore desta, il cuscinetto dei freni è in fiamme, rientro obbligato ai box dopo la parabolica intervento fulmineo dei meccanici che cambiano le gomme ma è inutile i francese deve abdicare e lasciare la gara, nonostante avesse sperato fino all’ultimo di poter ripartire, Jean Ales’ si toglie il casco visibilmente commosso in lacrime inconsolabile, neanhce il suo capo/amico francese Jean Todt, con delle carezze e qualche parola dolce riesce a smorzare la sua grandissima amarezza, in quanto era il suo ultimo Gran Premio italiano con la rossa, avrebbe voluto congedarsi regalando la gioia più grande ai suoi tifosi, con una vittoria. In una intervista ai microfoni RAI, il francese dichiarerà e confesserà un aneddoto poco prima del via con la moglie giapponese Kumiko Goto visibilmente commossa nel vedere tutto quell’amore verso suo marito esterefatta, a cui lui stesso risponderà guarda sono cinque anni che i tifosi che mi riservano quest’accoglienza meravigliosa. La moglie Kukimo allorà affermerà beh allora devi cercare di vincere…..lui rispose ma certo io vorrei vincere per loro nessuno più di me lo desidera, ma il suo sogno andrà in frantumi, l’oscar della sfiga va di diritto al francese. La gara sarà vinta da Johnny Herbert anonima seconda guida Benetton.
Qualifiche
Ma il francese l’anno successivo nel 1996, regalerà comunque delle emozioni a quello che era il suo popolo che comunque lo ha sempre ricordato con affetto. Partenza razzo per il francese sulla Benetton di Briatore la B196 che dalla sesta casella alla prima esse mette le proprie gomme davanti a tutti perdendo però la testa mezzo giro a dopo a vantaggio dell’inglese D. Hill sul Williams. La gara prosegue il francese giungerà secondo dietro M. Schumacher nuovo idolo di casa con cui si scambieranno le vetture in un giro profetico in Canada (l’unica vittoria del francese) il ferrarista appiedato si farà dare uno strappo dal Kaiser suo erede a fine anno.
Nel corso del secondo passaggio il canadese colpisce le barriere di pneumatici della seconda chicane, piegando una sospensione sulla sua vettura; alcune gomme rimbalzano in pista e Coulthard nè colpisce una, dovendosi ritirare con lo sterzo della sua McLaren rotto. Villeneuve prosegue, ma la sua gara è compromessa e il canadese scivola lentamente indietro in classifica. Al quarto giro anche Alesi colpisce la pila di pneumatici della seconda chicane; il francese continua senza danni, ma Häkkinen colpisce una gomma rimbalzata in pista, dovendosi fermare ai box per cambiare il musetto della sua McLaren e tornando in gara nelle retrovie.
Due tornate più tardi anche Hill tocca le barriere di gomme, stavolta alla prima chicane; la Williams dell’inglese va in testacoda e Hill è costretto al ritiro. Passa così in testa Alesi, seguito da Schumacher; il tedesco recupera velocemente lo svantaggio, cominciando poi a tallonare il rivale senza riuscire a superarlo, vista anche la migliore velocità di punta del pilota francese.[1] La situazione rimane stabile fino al 30º passaggio, quando Alesi rifornisce; Schumacher spinge al massimo, facendo segnare il giro più veloce in gara, e quando effettua il suo pit stop due tornate più tardi esce dalla pit lane nettamente davanti alla Benetton del francese.
Il tedesco si limita poi a gestire il vantaggio, conquistando la seconda vittoria consecutiva nonché la terza stagionale; Alesi si accontenta del secondo posto, precedendo sul traguardo Häkkinen (autore nel finale di una grande rimonta), Brundle, Barrichello. Villeneuve, con la vettura danneggiata, viene doppiato e non riesce a far meglio del settimo posto, piazzamento che gli impedisce di approfittare del ritiro del compagno di squadra per ridurre lo svantaggio in campionato
Risultati
Anno 1997 altra corsa sull’autodromo brianzolo, eco cosa succede: Il Gran Premio d’Italia 1997 si è disputato il 7 settembre 1997 e ha visto la vittoria di David Coulthard, seguito da Jean Alesì (autore della pole positione) eHeinz Harald Frentzen. Fu la 3ª vittoria in carriera per il pilota scozzese, la seconda stagionale, dopo quella nella gara inaugurale in Australia.
Alesi conquista la pole position (seconda del circuito e della carriera) in una sessione di qualifiche caratterizzata da un grande equilibrio tanto che i primi dieci sono racchiusi in meno di un secondo. Il pilota della Benetton precede Frentzen, Fisichella, Villeneuve, Hakkine Berger, Ralf Schumacher. In difficoltà le Ferrari, relegate in quinta fila con Michael Schumacher nono ed Eddie Irvine decimo.
Risultati
Gara
La domenica mattina si svolge il warm up della durata di 30 minuti. Durante questa sessione il poleman Alesi va a sbattere alla prima curva, danneggiando il retrotreno, che però viene riparato in tempo dal team Benetton.
Al via Alesi scatta bene, mantenendo il comando della corsa davanti a Frentzen; parte ancora meglio Coulthard, che si porta in terza posizione sopravanzando il compagno di squadra Hakkinen, Villeneuve poi Fisichella. Al termine del primo passaggio Alesi precede Frentzen, Coulthard, Fisichella, Villeneuve, Häkkinen,M. Schumacher, Berger, Irvine, Herbert, Ralf Schumacher e Trulli. Per ben ventisette tornate le posizioni rimangono invariate; gli unici avvenimenti degni di nota sono i ritiri di Diniz, Ukyo Katayama e Jos Verstappen rispettivamente al quarto, ottavo e dodicesimo giro.
I piloti procedono in un gruppo piuttosto compatto fino alla prima ed unica serie di pit stop prevista, che viene aperta dai piloti della Williams attorno al 27º passaggio. Alesi e Coulthard, portatosi in seconda posizione grazie alla sosta di Frentzen, rientrano ai box contemporaneamente: i meccanici della McLaren sono più veloci di quelli della Benetton (7″8 contro 8″7 per cambio gomme e rifornimento) e permettono al pilota scozzese di sopravanzare il rivale, portandosi al comando.
Al termine della prima serie di pit stop, Coulthard conduce davanti ad Alesi, Frentzen, Häkkinen, Fisichella, Villeneuve e Michael Schumacher. Nel corso della 37ª tornata, sulla McLaren di Häkkinen si fora una gomma ed il pilota finlandese è costretto nuovamente ai box. Rientrato in pista quattordicesimo, il pilota della McLaren comincia una grande rimonta, facendo segnare più volte il giro più veloce in gara, ma al termine sarà solo nono. Un giro più tardi, Ralf Schumacher affianca e passa Herbert; alla staccata della prima variante, però, il pilota tedesco si sposta verso destra, colpendo la Sauber del rivale e spedendola fuoripista ad oltre trecento all’ora: la monoposto dell’inglese termina la sua corsa schiantandosi contro una pila di pneumatici, ma fortunatamente Herbert esce illeso dall’incidente. Non ci sono altri colpi di scena e Coulthard coglie la seconda vittoria stagionale davanti ad Alesi, Frentzen, Fisichella, Villeneuve e Michael Schumacher, riaccendendo la battaglia alla conquista del mondiale.
Classifica
GALLERIA FOTOGRAFICA DI JEAN ALESI A MONZA E NON SOLO
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