Caiazzo. Guerra fra supermercati (e Comune): giovedì 18 il verdetto, sarà definitivo finalmente?
É programmata per giovedì 18 febbraio, per la seconda volta davanti al Consiglio di Stato, l’udienza, in sessione “telematica”, finalizzata alla definizione della controversa, ultra decennale, intentata dagli amministratori del “Golden Market Despar” contro quelli del “Decò Maxistore” che, come già sancito dal Consiglio di Stato (normalmente organo giudicante estremo, cioè definitivo, inappellabile), insiste su suolo conclamato a destinazione “agricola semplice”.
A Caiazzo però, grazie a una nuova concessione rilasciata dal Comune sulla base di un condono edilizio quanto meno discutibile, a quant’è dato sapere oggetto di separati procedimenti in sede civile e penale, e a vari rinvii anche per Covid, dopo l’udienza di ottobre, al maxistore è stato consentito di continuare l’attività anche per salvaguardare i posti i lavoro, in attesa del verdetto definitivo atteso per giovedì 18.
Definitiva, invero, avrebbe dovuta essere la sentenza di chiusura già pronunciata dal Consiglio di Stato, che ha già sancito, previa meticolosa disamina del voluminoso carteggio, risalente alla seconda metà del secolo scorso, la destinazione “agricola semplice” dell’area su cui insiste il complesso immobiliare.
Per conseguenza, la struttura avrebbe dovuto essere demolita entro due mesi, ad evitare l’acquisizione pressoché automatica al patrimonio comunale, a quanto è dato sapere, negata da Comune, ovvero dal sindaco, che ha preferito impugnare separatamente il verdetto, sebbene favorevole agli interessi della comunità amministrata, come ampiamente rimarcato epistolarmente dal consigliere di minoranza -ed avvocato- Amedeo Insero.
Si registra notevole apprensione quindi, per l’udienza programmata per giovedì 18 febbraio, a circa sei mesi da quella tenuta a ottobre, meramente interlocutoria, come chiaramente si evince dall’ordinanza, espressamente finalizzata alla salvaguardia dei posti di lavoro -pare intanto cresciuti a ventitré- dando quindi tempo all’appellante di organizzarsi per farlo, mentre il Consiglio di Stato ha potuto vagliare in modo approfondito le censure mosse dagli appellanti al verdetto del TAR che ha sancito l’inapplicabilità ovvero illegittimità del condono edilizio rilasciato dal Comune per “sanare” la struttura in questione.
A preoccupare, invero, non è solo la pur complicata vertenza di carattere amministrativo, per la quale -repetita juvant- il Consiglio di Stato si è già pronunciato (potrebbe ora smentire sé stesso?), essendo in corso, davanti al Tribunale sammaritano, anche un giudizio penale promosso dal concorrente “Golden Market” contro i preposti comunali che, per quanto è dato sapere, secondo la denuncia, a suo tempo, avrebbero favorito la controparte operando in modo illegittimo ovvero contrario ai doveri di ufficio.
Neanche è tutto perché incede anche un processo civile, promosso contro gli stessi soggetti dalla stessa parte per il risarcimento dei danni che ne sarebbero conseguiti, calcolati in oltre mezzo milione di euro… ma solo “inizialmente”!
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