Carinaro. Ciclo di incontri e letture commentate fino al 25 marzo per ricordare Dante Alighieri
Il 25 marzo ricorre la giornata nazionale, scelta nel 2020, per celebrare la figura e l’opera di Dante Alighieri, evento meglio noto come “Dantedì”.
Nell’ambito delle iniziative promosse su tutto il territorio nazionale in vista del Dantedì, il Comune di Carinaro, guidato dal sindaco Nicola Affinito, ha promosso un ciclo di letture e di commenti (che saranno trasmesse in streaming da Contrasto TV) di alcuni dei canti più significativi della Commedia, ad opera di docenti e di allievi del liceo classico di Aversa “Cirillo” e non solo, che, a partire dal 4 febbraio, daranno voce alla lingua immortale di Dante.
Il canto di apertura dell’evento denominato “…Verso il Dantedì, un dopocena con Dante” è affidato al prof. Luigi Corrente, docente di latino e greco presso il liceo classico “D. Cirillo” di Aversa, poi sarà il turno di Teresa Petrillo, allieva della classe VE del liceo “D.Cirillo”, del prof. Francesco Cuciniello, docente di lettere presso l’Istituto Stanzione di Orta di Atella, di Cesario Marino, carinarese, ex allievo del liceo Cirillo e ora laureando in filosofia presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, di Luigi Russo allievo della classe VE del liceo “D.Cirillo”, della prof.ssa Nunzia Capasso, docente di filosofia presso il liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata e cultrice della materia presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”.
L’evento si concluderà il 25 marzo con una mostra su Dante a cura dell’Istituto “Petrarca” di Carinaro , con l’esibizione di due violinisti del liceo musicale “D.Cirillo” e con la lettura e il commento del XXVI dell’Inferno a cura del prof. Pasquale Vitale.
L’evento è stato fortemente voluto dall’assessore alla cultura Alfonso Bracciano, che raggiunto telefonicamente ha dichiarato: “l’importanza dell’evento risiede sia nella centralità dell’opera di Dante all’interno del panorama letterario italiano che nell’importanza che assume nella fase di formazione della lingua degli Italiani.
In altre parole, il Sommo poeta è il nostro più illustre antenato e come tale va celebrato e festeggiato da noi che idealmente ci sentiamo sua progenie linguistica”.