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Truffatori in smart working record di frodi telematiche- Criminali costretti a «reinventarsi» a casa Reati e delitti informatici su del 50 per cento

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Truffatori in smart working record di frodi telematiche- Criminali costretti a «reinventarsi» a casa Reati e delitti informatici su del 50 per cento

Aumento di tentati omicidi (19 rispetto ai 7 dell’anno precedente preso in esame), un solo omicidio registrato (-3) ma balzo in avanti dei reati legati alla tecnologia: frodi, truffe e delitti informatici in genere, circa tremila, con un positivo dell’8 per cento per le truffe e frodi e + 44,90 per cento sui delitti telematici. Insomma, costretti a stare a casa, e con sfruttando l’incremento dell’e- commerce, anche i truffatori si sono reinventati. Stabili, invece, le estorsioni (anche quelle consumate tra le mura domestiche verso familiari), furti e rapine in calo come l’associazione camorristica (1 reato registrato) e 6 per l’associazione a delinquere semplice (- 4), aumento dei reati di riciclaggio e impiego illegale di denaro come anche il reato di contrabbando. Per i processi penali, pur registrando il settore collegiale una flessione del meno 12 per cento si attesta con oltre 500 pendenze di processi a dibattimento. Aumento del 43 per centro per i processi nell’unica Corte di Assise e 6 per cento per le sezioni gip-gup. Resta critico il nodo del sottodimensionamento del personale amministrativo con il 33 per cento di scopertura. Sono alcuni dei numeri giudiziari nel circondario del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e dei delitti consumati in tutta la provincia di Caserta che emerge da un’anticipazione della relazione sull’inaugurazione dell’anno giudiziario  resa nota  alla stampa dal presidente della Corte di Appello distrettuale, Giuseppe De Carolis di Prossedi.

COVID E GIUSTIZIA

La pandemia da Covid-19 ha inciso indubbiamente anche sull’attività giudiziaria del circondario giudiziario sammaritano dove, nel secondo semestre dell’anno preso in esame (ovvero giugno 2019-luglio 2020) i vertici degli uffici giudiziari, tra cui la presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Casella, sono stati impegnati anche contrastare l’emergenza per contenere gli effetti negativi della pandemia sullo svolgimento dell’attività giudiziaria. Sono stati emanati decine di decreti e avviato l’uso di applicativi e dei sistemi informatici per la gestione dell’emergenza, in uno con la sospensione o rinvio a inizio pandemia di numerosi processi.

IL CASO INTERCETTAZIONI

Sono 13.835 le iscrizioni dei nuovi procedimenti penali (poco meno rispetto al periodo precedente): in lieve riduzione le sopravvenienze del settore monocratico (+4.228) con una diminuzione del 13 per cento, dato che non elimina le criticità del settore nel quale sono pendenti ancora 13.539 procedimenti a fronte dei 14.694 del precedente anno giudiziario. Anche se a differenza del settore collegiale, il monocratico non ha beneficiato della riduzione di attività imposta dalla pandemia in quanto alimentato in larga parte da citazione dirette fissate da lungo tempo sulle prime udienze di comparizione di marzo, aprile e maggio. Nel settore penale pendono a dibattimento tra collegiale, monocratico, gip e gup 13.986 procedimenti mentre sono 10.026 i procedimenti penali pendenti davanti alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nel periodo preso in esame dalla relazione. Flessione di ordinanze cautelari e convalide anche per l’attività del gip da registrare nei primi mesi del 2020 a causa della pandemia. Sono state invece 1863 le intercettazioni telefoniche, ambientali o con altre tipologia di bersaglio, dalla Procura della Repubblica.

«IL COVID È UN’OCCASIONE PER CAMORRA E MALAFFARE»

Troncone, citata dal pg di Napoli, Riello, all’inaugurazione dell’anno giudiziario «C’è corruzione nel settore pubblico per l’ampliamento delle strutture sanitarie»

Impatto della pandemia da Covid-19 sull’attività giudiziaria, con conseguenti mancate iscrizioni o poche definizioni dei processi; telematica in sostituzione della presenza in aula e, sul fronte della lotta al crimine, il perdurare di commistioni tra politica, camorra e istituzioni. Questa la fotografia venuta fuori dalla relazione della cerimonia «atipica» quest’anno, in considerazione dell’emergenza pandemica in atto, dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2021, celebrata ieri mattina via streaming (e diffusa anche sul sito web tv di Radio Radicale), senza la solenne scenografia di Castel Capuano. Un rito insolito che ha visto il presidente della Corte di Appello di Napoli, Giuseppe De Carolis di Prossedi e il Procuratore Generale Luigi Riello, fornire il quadro giudiziario del periodo preso in esame, ovvero dal giugno 2019 al luglio 2020.

LA PROVINCIA

«In provincia di Caserta – ha sottolineato il Pg Riello – perdurano ancora ignobili commistioni delle organizzazioni criminali con settori deviati della politica e delle istituzioni», in particolare nel «traffico e interramento dei rifiuti industriali». Lo evidenzia il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone, citata dal Procuratore generale nella sua relazione. «Viene evidenziato – si legge – che particolarmente rilevante risulta essere, nella provincia di Caserta, la corruzione nella pubblica amministrazione: appalti, sprechi, infiltrazioni della criminalità, reati connessi a speculazioni edilizie anche particolarmente gravi, illeciti edilizi, violazioni della normativa riguardante la realizzazione dell’ampliamento delle strutture sanitarie». Si parla di «una vasta associazione per delinquere dedita alla corruzione di funzionari pubblici e alla alterazione dei procedimenti amministrativi per il rilascio delle patenti di guida. Non mancano, numerosi procedimenti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti truffe commesse in danno di soggetti appartenenti alle cosiddette fasce deboli e reati commessi in violazione delle normative relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro». Per l’attività della Procura sammaritana, l’ufficio statistiche del ministero rileva per il periodo preso in esame oltre diecimila procedimenti pendenti tra cosiddetti noti e ignoti.

NAPOLI NORD

Nel difficile territorio del secondo ufficio giudiziario collocato da poco più di sette anni in provincia di Caserta, nel Castello Aragonese di Aversa, sono stati eseguiti sequestri preventivi ed ordinanze di custodia cautelare per gravi fatti, fra i quali frodi in danno di compagnie assicuratrici, nel settore della commercializzazione di prodotti tecnologici ed informatici e per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Dalla relazione del Pg emerge che «vengono segnalati numerosi procedimenti per falso, lesioni personali aggravate, ricettazione, estorsione, riciclaggio e reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Nell’ambito delle iniziative promosse dalla Procura di Napoli Nord, guidata da Francesco Greco, vi sono anche delle meritorie iniziative atte a contrastare il fenomeno del caporalato. Continua, l’opera degli inquirenti e delle forze di polizia in riferimento ai reati connessi alla tutela del territorio e alla gestione dei rifiuti solidi urbani. Sono state segnalate grandi manovre speculative (aggiotaggio) sui prodotti sanitari e disinfettanti nel periodo dell’emergenza sanitaria. Non pochi sono anche i procedimenti per usura e per reati vari contro il patrimonio».

IL NODO AVERSA

Un aumento sensibile della pendenza si è registrata anche nel settore penale del tribunale di Napoli. Qui risulta un segno più 12 per cento per i processi monocratici e del 31 per cento per i processi in sezioni collegiali. Nella relazione del presidente de Carolis viene segnalata la grave situazione che vive l’ufficio che in otto anni dalla nascita ha registrato numeri particolarmente elevati: ciò è dovuto al grande bacino di utenza (circa un milione di persone) che abbraccia avendo la propria giurisdizione su 40 comuni tra le province di Napoli e Caserta. Numeri che hanno penalizzato anche l’attività lavorativa del personale e dell’organico particolarmente sottodimensionato. Per l’ufficio giudiziario, guidato ad interim dal gennaio dello scorso anno dal giudice Marcello Sinisi, il Csm ha nominato presidente il magistrato Luigi Picardi.

Fonti: di Biagio Salvati da Il Mattino

 



(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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