Vairano Patenora. La Shoah nella descrizione di uno studente del Liceo ‘Da Vinci’
Pubblichiamo il resoconto della giornata studio in occasione della Shoah, tenuta presso il liceo “Sa Vinci” di Vairano P. a cura dello studente Angelo Pettrone VB, liceo scientifico.
La tematica del totalitarismo e l’analisi del summenzionato testo, apparso all’indomani della seconda guerra mondiale e in piena guerra fredda, è stata presentata agli studenti dal professore Pasquale Vitale, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico “D. Cirillo” di Aversa.
La Arendt, allieva di Heidegger, ma con una sua spiccata personalità filosofica, è ricordata nel panorama del ‘900 per i suoi studi sul totalitarismo, si definiva infatti un “Teorico della Politica” ed è nota per il reportage, come inviata del “New Yorker”, sul processo al burocrate dello sterminio nazista Adolf Eichmann, tenutosi a Gerusalemme fra il 1961 e il 1962, dopo la cattura del criminale in Argentina.
Il processo si concluse con la condanna di Eichmann per impiccagione e il reportage si trasformò in un libro “La banalità del male”, che fece a suo tempo molto scalpore, ma di cui è oggi riconosciuta profondità e capacità di analizzare la distonia fra la piccolezza del personaggio e l’enormità delle azioni compiute ( molto interessanti le digressioni sul concetto di male radicale ,la banalità di chi si macchia di certi crimini e di male estremo)
Il professore P.Vitale ha dapprima descritto la struttura del testo, sottolineando come per la Arendt il concetto di “origine” non rimandi ad un rapporto deterministico tra certe origini e l’avvento dei totalitarismi. Nel XIX secolo erano infatti già presenti delle “correnti sotterranee” come l’antisemitismo e l’ imperialismo a cui il totalitarismo ha fornito una soluzione. Il professore ci ha poi condotti a cogliere gli aspetti inediti del totalitarismo, caratterizzato da intreccio perverso di “terrore e ideologia”. Sì è trattato di un terrore nuovo, senza fine temporale e fuori dalla categoria “mezzi-fini” con l’intento di porre in essere un’ideologia mirante a trasformare il concetto stesso di natura umana.
Un ruolo cruciale, tra quelli che hanno favorito l’avvento del totalitarismo, come ha evidenziato il docente relatore, ha avuto la società di massa, considerata per la filosofa “nutrimento del totalitarismo”, solo gli individui isolati,infattin possono essere totalmente dominati
Nelle “fabbriche della morte”, espressione della Arendt per definire i campi di sterminio, il nazismo ha voluto sperimentare la massima “tutto è possibile”, dove per “tutto” è da intendersi la trasformazione o meglio la rottura antropologica che il nazismo ha rappresentato.
Contro le ideologie che riducono l’uomo a oggetto schiacciandolo sotto le atrocità delle torture, la Arendt vede l’uomo come una sorgente di libere iniziative, come inizio di azioni creative.
Per concludere, il professore ha fatto riferimento al concetto di nazionalismo e stato per Bauman.
Secondo Bauman il nazionalismo, massima espressione della modernità che ha avvolto il secolo scorso, ha causato le catastrofi che ben conosciamo, fra le quali lo sterminio degli ebrei. Bauman nel suo testo “Modernità e Olocausto” ha analizzato l’olocausto, ritenuto il prodotto di quell’organizzazione efficiente tipica della modernità.
L’incontro, che ha visto coinvolti tutti gli studenti delle classi quinte, appartenenti a tutti gli Indirizzi di studio, è proseguito con un ricco dibattito, sono state poste diverse domande alle quali il relatore ha risposto lasciando i ragazzi molto soddisfatti.
L’evento è stato organizzato dalla Prof.ssa Valentino Tania. Hanno collaborato le docenti: prof.ssa Reccia Elisabetta, prof.ssa De Stavola M.Maddalena, prof.ssa Marseglia Alba, prof.ssa Imbroglia Giuseppina, prof.ssa Caldarone M. Antonietta, prof.ssa Fusco Maria.
Al termine del dibattito la D.S. Prof.ssa Antonietta Sapone si è complimentata con il Professore P. Vitale per la grande competenza e per la conduzione dell’incontro, inoltre si è soffermata sul testo scritto dal professore “La Nottola di Minerva”, edito da Gnasso editore, che il docente ha illustrato brevemente ,mettendo in evidenza i numerosi rapporti che emergono all’interno del libro tra filosofia, musica, psicologia, teatro, letteratura, arte, cinema e fumetto finalizzati ad incentivare uno studio trasversale e interdisciplinare della disciplina, che tenga conto dei suoi innumerevoli campi di applicazione. La D.S., a tal proposito ha affermato che “la filosofia fornisce gli strumenti necessari alla comprensione di eventi e fatti ed è una disciplina che caratterizza tutti i percorsi liceali, proprio perché funge da collante tra tutte le discipline”.
Si è poi complimentata con noi studenti per la preparazione dimostrata e ringraziato le docenti per l’impegno profuso nella preparazione degli alunni.
Anche quest’anno, attraverso questo evento abbiamo voluto riflettere sul giorno della memoria. Lo abbiamo fatto in modo diverso, attraverso la filosofia, attraverso il pensiero di una grande filosofa, Hannah Arendt, che ha vissuto sulla propria pelle le atrocità del nazismo.
Io e come me i miei compagni siamo rimasti molto colpiti dagli argomenti esposti dal professore P. Vitale.
Commemorare questa data serve a non dimenticare le sofferenze di quel terribile momento della storia dell’umanità quando tutti i diritti umani vennero calpestati. “Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di coloro i quali compiono azioni malvagie, ma per quelli che osservano senza fare nulla”. Queste le parole del grande Albert Einstein e questo il motivo per cui celebriamo il giorno della memoria, affinché gli orrori voluti da fanatici e da indifferenti non si ripetano.