Rubrica “Per ogni donna”/ Video intervista ad Alfonso Oliva
Aversa-Rivogliamo anche oggi, 27 gennaio, un saluto affettuoso ai nostri lettori che seguono veramente in tanti la nostra rubrica “ Per ogni donna”, nata da un’idea di Speranza Anzia Cardillo, dottoressa in giurisprudenza e criminologa.
La storia di oggi, che abbiamo intitolato “ Da carnefice a vittima”ha come protagonista E.
“Io e’L. ci siamo sposati molto giovani, dopo un lungo fidanzamento. Siamo stati sposati per più di vent’anni e lo saremmo ancora se non avessi trovato il coraggio di uscire dalla condizione degradante alla quale lui mi costringeva. Fin dal primo giorno di matrimonio, infatti, il mio ex marito aveva una libertà assoluta. Di sera usciva sempre e rientrava tardissimo senza dare spiegazioni. Trovavo tracce di trucco sugli indumenti che testimoniavano gli svaghi serali che lui si concedeva altrove. Non posso dire affatto che con me fosse un marito poco affettuoso, ma mi sentivo collocata su un piano diverso dal suo
Mi sentivo trattata come un oggetto e questo mi faceva stare veramente male. Cominciai ad indagare e grazie ad alcune amiche riuscii a scoprire che non aveva una donna fissa con cui si vedeva, ma piuttosto storie passeggere o (peggio ancora) incontri occasionali. Ogni volta che affrontavo il discorso con lui mi sentivo dire che mi amava, ma proprio non capivo come potesse parlare di amore pur comportandosi in questo modo. Ero sempre più delusa e convinta di volermi allontanare da lui. Avevo già questa intenzione quando conobbi un uomo che mi fece rinascere a nuova vita Mi innamorai giorno dopo giorno della sua semplicità e sincerità e di colpo dimenticai le sofferenze vissute fino ad allora. Quando il mio ex marito, ancor prima di separarci, seppe di questa persona si travestì da vittima facendo scenate e altro ancora per farmi sentire colpevole…adesso sto ancora lottando per la mia separazione, ma soprattutto per dare al vero amore la giusta collocazione e importanza che merita nella mia vita! “
Commento della dottoressa Cardillo
Negli ultimi decenni si è potuto riscontrare un netto aumento delle separazioni. Le cause sono molteplici, spesso le differenze caratteriali vengono a galla dopo anni, quando magari il sentimento tra due persone non è più come i primi anni. Altra causa può essere la violenza tra coniugi e soprattutto sulla donna, ma tante altre volte la causa può essere anche rappresentata dall’adulterio commesso da uno dei due coniugi. C’è da ammettere che con l’avvento dei social, purtroppo, questo tipo di condotta si verifica molto più frequentemente rispetto al passato. Tante coppie si sfasciano proprio a causa di determinati comportamenti. Nella storia che abbiamo pubblicato, poi, si può notare una tipica forma di maschilismo talmente marcata ed estrema da generare nel protagonista maschile la convinzione di essere nel giusto. La stessa abitudine di tradire quotidianamente sua moglie per lui è un affermazione evidente di mascolinità intesa come privilegio e come affermazione di superiorità, anche se basate su convinzioni completamente sbagliate, ma radicate in lui perché derivano da tutto il retaggio di credenze e tradizioni che accompagnano una intera realtà locale.
In situazioni come questa la donna fatica davvero ad affermare i suoi diritti, anche perché, come lei stessa dice, “si sentiva collocata su un gradino inferiore”. Su una posizione minoritaria rispetto all’uomo, il quale si sente davvero in diritto di agire liberamente senza dare alcuna spiegazione o considerazione alla donna che dice, tra l’altro, anche di amare.
Abbiamo intervistato sull’argomento l’avvocato civilista Alfonso Oliva
VIDEO INTERVISTA AVV. OLIVA
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