Calabria. ‘Ndrangheta’, maxi blitz, 48 arresti ‘importanti’, si dimette il segretario UDC Cesa
Raffica di arresti; ecco quanto accaduto
E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato”, quanto affermato da Cesa, che incassa la solidarietà dei suoi tre colleghi di partito in Senato.
L’assessore al Bilancio in Regione Calabria, Francesco Talarico, segretario regionale dell’Udc, è invece ai domiciliari.
Nel comunicato della procura si legge che nel corso delle indagini “la consorteria ‘ndranghetista” ha interferito nelle “Elezioni Politiche del marzo 2018, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nel corso delle quali ha stipulato un ‘patto di scambio‘” con Francesco Talarico, all’epoca candidato a Montecitorio e risultato il secondo dei non eletti.
Per i pm, l’obiettivo dei boss era quello di ottenere “appalti per la fornitura di prodotti antinfortunistici” banditi da enti pubblici “attraverso la mediazione dell’europarlamentare Lorenzo Cesa in cambio della promessa di un ‘pacchetto’ di voti” per il candidato del suo partito.
Agli arresti domiciliari è finito l’assessore regionale al bilancio Franco Talarico, segretario regionale dell’Udc ed ex presidente del Consiglio regionale. Anche la sua casa a Lamezia è stata passata al setaccio. Quarantanove gli arresti, 13 in carcere e 36 ai domiciliari.
Coinvolti nell’operazione amministratori locali, imprenditori, il notaio Rocco Guglielmo di Catanzaro, interdetto dalla carica, oltre a una schiera di ‘ndranghetisti legati alle due famiglie mafiose del Crotonese.
La Dia ha effettuato anche il sequestro di beni per un valore di cento milioni e accertato un movimento di denaro illecito per oltre trecento milioni di euro