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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Attualità

IL MEGLIO DALLA SPREMUTA DI GIORNALI DI GIORGIO DELL’ARTI

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LUNEDì 18 GENNAIO 2021
Clamoroso
Di tutte le notizie date dai media sul Covid-19, più del 67% sono false (Cisco, ultimo rapporto) [Panerai, MF].

In prima pagina
• Oggi Conte si presenta alla Camera e chiede la fiducia, domani sarà al Senato, dove la conta dei voti è incerta
• Zingaretti esclude trattative con Renzi, che si definisce «un patriota»
• Oggi nelle zone gialle e arancioni gli studenti delle superiori tornano in classe: «Chi chiude se ne assume la responsabilità», dice il Comitato tecnico-scientifico
• Il tasso di positività cala al 5,9% (ma ora si contano anche i tamponi antigenici). Le terapie intensive scendono di 17 unità, i pazienti nei reparti ordinari di 27. I morti sono 377
• In Gran Bretagna un ricoverato Covid ogni trenta secondi
• Biden annuncia dieci giorni di decreti urgenti per cancellare l’eredità di Trump: vuole far rientrare gli Stati Uniti nell’accordo di Parigi e cancellare il Muslim e il Travel Ban
• Navalnyj è stato arrestato appena atterrato a Mosca
• Due giudici della corte suprema dell’Afghanistan sono state assassinate a Kabul
• Ladri rubano l’auto a una donna affetta da sclerosi multipla. Dopo tre giorni si pentono e riconsegnano la vettura con un biglietto di scuse. È successo a Bari
• È morto a 57 anni Benjamin de Rothschild, erede della dinastia di banchieri
• È morto il produttore discografico Phil Spector. Stava scontando la pena per l’uccisione della modella Lana Clarkson
• In Puglia è morto anche frate Marciano Morra, ultimo confratello di Padre Pio ancora in vita
• Sabato, per la prima volta nella storia, una spedizione di sherpa nepalesi ha raggiunto la cima del K2 in inverno
• Marta Bassino ha vinto due giganti in due giorni sulle nevi slovene di Kranjska Gora
• L’Inter batte la Juventus 2-0 (erano 4 anni e 4 mesi che i nerazzurri non vincevano un derby d’Italia), il Napoli ne rifila sei alla Fiorentina e aggancia la Roma, il Sassuolo si salva all’ultimo contro il Parma, 0-0 tra Atalanta e Genoa, vittoria larga del Crotone sul Benevento
• Il Torino oggi esonera Marco Giampaolo, al suo posto dovrebbe arrivare Davide Nicola
• La squadra ciclistica di Sagan investita da un Suv mentre si allena sul Garda. Kelderman in ospedaleTitoli
Corriere della Sera: In Aula si decide il destino di Conte
la Repubblica: Conte, la carta anti-sovranista
La Stampa: Conte, quattro voti per non cadere
Il Sole 24 Ore: Il Covid infiamma le liti Stato-Regioni e sposta sui Tar il contenzioso
Il Messaggero: Pfizer, contratto beffa per la Ue
Il Giornale: Intrigo finale
Leggo: Ritorno in aula con sciopero
Qn: Nessun alibi, si può tornare a scuola
Il Fatto: Segre: «Sono indignata, vado a Roma per la fiducia a Conte»
Libero: Mattarella, se ci sei / ora batti un colpo
La Verità: Le trame di Conte dietro le quinte
Il Mattino: Conte, l’allarme di Pd e M5S
il Quotidiano del Sud: Europa e Sud, le due carte di Conte


Domani: La fiducia non è tutto. A Conte adesso serve una “quarta forza”Dunque ha deciso di andare a Roma?
«Sì, parto domani (oggi, ndr) per essere pronta a fare il mio dovere martedì a Palazzo Madama. Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile
Posso chiederle come ha deciso di votare?
«Certamente. Ho deciso di dare la mia fiducia al governo. Questa crisi politica improvvisa l’ho trovata del tutto incomprensibile. All’inizio pensavo di essere io che, con la mia profonda ingenuità di persona lontana dalle logiche partitiche, non riuscivo a penetrare il mistero. Poi però ho visto che quasi tutti, sia in Italia che all’estero, sono interdetti, increduli, spesso disgustati» [Liliana Segre a Gad Lerner, Fatto].
Oltre a Liliana Segre, Mario Monti e Elena Cattaneo hanno fatto sapere che martedì saranno sicuramente in Senato per votare. Di Renzo Piano, Carlo Rubbia e Giorgio Napolitano ancora non si sa.

«Farò di tutto per essere in Senato (domani, ndr), non mi posso perdere lo spettacolo».
Questa è una notizia, Antonio Razzi.
«Devo ancora spostare la terapia per la caviglia destra, sa? Retaggio della mia partecipazione a Ballando con le stelle nel 2019, ma in Senato alla conta per Conte voglio esserci a tutti i costi».
Perché?
«Voglio ridere in faccia a tutti quelli che 10 anni fa, tra Pd e M5S, mi chiamarono voltagabbana perché lasciai l’Idv di Di Pietro e votai la fiducia a Berlusconi. E adesso loro che fanno? Cercano i costruttori, ma di che? Autostrade, palazzi? Mezz’ora fa mi ha chiamato Scilipoti…».
Altro storico «responsabile» di quel 14 dicembre 2010.
«Sì, mi ha detto: Anto’, perché non lo fondiamo noi il partito dei veri responsabili per l’Italia? Gli ho risposto: caro Mimmo per fare il formaggio devi quagliare, per fare un partito ci vogliono i soldi e io oggi non arrivo a 2 mila euro di pensione. Ma tanto poi Conte i voti in tasca li ha già, altrimenti non rischierebbe la figuraccia in Senato: sa quanta gente, con 13-14 mila euro al mese di paga parlamentare, si è comprata la casa e adesso ha il mutuo da pagare? Dieci anni dopo non è cambiato niente» [Antonio Razzi a Fabrizio Caccia, CdS].

«Che il governo ottenga la fiducia – oggi alla Camera, domattina al Senato – non dovrebbe essere in discussione. Ma che si riesca a proseguire la legislatura, specie se il pallottoliere di palazzo Madama si fermerà sotto la fatidica soglia dei 161 voti necessari a raggiungere la maggioranza assoluta, ebbene su questo nessuno è pronto a scommettere. Perché, se, come sembra, i giallorossi finiranno azzoppati in almeno un ramo del Parlamento, “da mercoledì sarà il Vietnam”, pronostica preoccupato uno dei più esperti senatori pd. “Finora, anche con i renziani, nelle commissioni abbiamo sofferto, figuriamoci senza, e con le opposizioni sul piede di guerra. A ogni passo rischieremo di cadere”. Il calendario d’Aula sta lì a certificarlo: fra scostamento di bilancio e voto sul Recovery le insidie per il governo sono enormi. E l’incidente dietro ogni angolo. Eccolo lo spettro che si aggira in queste ore al Nazareno. Dove si sta facendo largo la convinzione che quella delle prossime 24 ore potrebbe trasformarsi in una vittoria di Pirro. Il Conte due resta sì in sella, ma talmente indebolito ed esposto alle intemperie parlamentari, a non avere più la forza di far nulla» [Vitale, Rep].Giustiziato
di Paolo M. Alfieri

Avvenire, sabato 16 gennaio

«Per strada, cercavo scorciatoie, avevo dei buoni modelli da seguire, ero cieco e stupido. Oggi non sono lo stesso uomo che ero». Impossibile che lo fosse, Corey Johnson, l’ultima vittima della pena capitale in America, il primo messo a morte con il Covid-19 addosso. Aveva 24 anni nel 1993 quando, trafficante di droga e pluriomicida, venne condannato, 52 ne aveva ieri, quando ha diffuso queste poche righe prima che un’iniezione letale di pentobarbital mettesse fine a quasi tre decenni nel braccio della morte. Il carcere, quello di Terre Haute, nell’Indiana, è lo stesso in cui mercoledì si era conclusa la vita della disabile mentale Lisa Montgomery, prima detenuta federale a essere messa a morte in settant’anni.
Come non fossero servite a nulla le critiche di buona parte della società Usa per il caso Montgomery, l’Amministrazione Trump e la Corte Suprema Usa hanno deciso di tirare dritto. Ogni ricorso legale viene superato, ogni decisione precedente ribaltata: le condanne a morte vanno eseguite, prima che l’insediamento di Joe Biden possa portare a una nuova moratoria sulle esecuzioni federali. Per ieri notte era prevista anche quella di un altro condannato, Dustin Higgs: se eseguita, sarà la tredicesima da quando Trump ha rotto gli indugi con un drammatico ritorno al passato1.
Sia Higgs che Johnson avevano ottenuto uno stop alle esecuzioni fino a marzo dopo che un focolaio di coronavirus si era sviluppato nel carcere di Terre Haute. Almeno una trentina di prigionieri nel braccio della morte erano risultati positivi. Nella richiesta di rinvio, i legali di Johnson avevano sottolineato che il virus aveva provocato al loro assistito significativi danni ai polmoni. L’esecuzione, secondo la difesa, avrebbe quindi violato l’ottavo emendamento, che proibisce punizioni crudeli: il condannato, infatti, avrebbe potuto soffrire di sensazioni di soffocamento e annegamento causate dal pentorbital. Successivamente, però, una corte d’appello ha annullato il rinvio, citando una sentenza della Corte Suprema secondo la quale l’ottavo emendamento «non garantisce a un prigioniero una morte senza dolore, qualcosa che non è garantita a molte persone». Alla fine è stata la stessa Corte Suprema, che Trump ha provveduto in questi quattro anni a imbottire di giudici ultraconservatori, a mettersi dalla parte del Dipartimento di Giustizia nel declinare le richieste di rinvio di Johnson. Quest’ultimo, in una dichiarazione rilasciata da un portavoce della sua difesa, si è scusato con le famiglie vittime delle sue azioni e ha elencato i nomi delle sette persone da lui uccise, chiedendo che fossero ricordate. Martin Luther King III, il primogenito di Martin Luther King, giovedì aveva criticato con forza l’esecuzione di Johnson e quella prevista di Higgs, entrambi afroamericani. «Domani mio padre avrebbe compiuto 92 anni. Lui aborriva la pena di morte. Le esecuzioni di uomini neri il giorno del suo compleanno sono un oltraggio alla sua memoria», ha scritto in un intervento sul Washington Post. Secondo le rilevazioni di Gallup, negli ultimi anni il consenso dell’opinione pubblica Usa nei confronti della pena capitale è andato calando. Dal 70% di favorevoli del 2003, circa il 60% degli americani considerano ora preferibile l’ergastolo alla pena capitale. L’Amministrazione Trump, evidentemente, non è stata ad ascoltarli.

Paolo M. Alfieri

1Higgs è stato giustiziato sabato

Falso
di Michele Serra

la Repubblica

Tira giù il finestrino del gippone, mi guarda e mi dice: «Io non mi vaccino, perché il vaccino cambia il Dna». Gli chiedo: e tu come lo sai? Risponde: «Sono in contatto con gli ambienti della ricerca». Lo conosco da anni, è una brava persona. Un poco isolato socialmente, e un poco vulnerabile culturalmente. Ma una brava persona. La strage delle brave persone (un poco isolate socialmente, un poco vulnerabili culturalmente) è antica come le società umane. Sottomesse dai più forti o gabbate dai più furbi, spaventate dagli stregoni, aizzate dai demagoghi, mandate a morire dagli Stati Maggiori. Eccetera. Ma il capitolo che ci tocca – quello del raggiro di massa di centinaia di milioni di persone irretite da un clic, e da centrali della menzogna al servizio di politici bugiardi – è particolarmente vile e grave, perché fa leva sull’illusione di potersi riscattare con un trucco fantastico, alla portata di chiunque: non posso cambiare la realtà, dunque la nego e me ne costruisco una tutta mia, che mi consola perché mi fa sentire più ferrato di uno scienziato, più colto di un professore, più informato di un leader. È così che si diventa Jake Angeli, o terrapiattista, o seguace di QAnon, è così che si fa il giro del mondo con un video nel quale si cerca di dimostrare che la cosiddetta grande nevicata in Spagna è solo uno sporco trucco (ma di chi?). Non è neve, è plastica, spiega una invasata. Per dimostrarlo tenta di darle fuoco. Non si accende: è neve. Ma lei è sicura che sia plastica, e dunque: è plastica. L’impulso alla risata muore quasi subito. È sopraffatto dalla malinconia. E dallo spavento. Non dite che è normale, l’egemonia del falso. È una cosa terribile.

Michele Serra

Tv
Su Rai 2 Veleno di Diego Olivares (ore 23.45).
Paolo D’Agostini su la Repubblica: «Nella campagna casertana c’è un podere dove si allevano bufale. È a metà tra i fratelli Ezio e Cosimo (Massimiliano Gallo). Ma Ezio e sua moglie, che hanno tre figli, sarebbero pronti a cedere alle offerte e alle pressioni di un avvocato aspirante sindaco e rappresentante gli interessi della famiglia che gestisce le discariche abusive e intende allargarsi mettendo le mani sulla loro terra. Cosimo e sua moglie Rosaria resistono malgrado l’accumularsi di innumerevoli preoccupazioni. Fino alla fine. La tematica, per quanto già molto frequentata, resta forte e solida. La coppia protagonista è ammirevole. Ma il modo di raccontare scelto dal regista Diego Olivares lascia qualche dubbio. Per un verso sembra reclamare spazio uno stile di narrazione rotondo e classico: buoni contro cattivi. Al contempo l’andatura si spezza in tanti quadri a se stanti, che interrompono quel respiro, divagando perfino sui tormenti interiori dell’avvocato del malaffare».



(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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