‘Qui corna, a te colapasta’: argute riflessioni di Feltri jr. sui ‘disinteressati’ detrattori di Trump
Fabrizio Barca, uomo di sinistra ed ex ministro di Mario Monti, scrivendo dell’assalto al Congresso. ha ricordato a quali estremi portino le disuguaglianze. Ha fatto un passetto in più Vittorio Sgarbi: il popolo va ascoltato e rispettato, ha detto. Non hanno tutti i torti.
Donald J. Trump ha preso una settantina di milioni di voti, e non arrivano da settanta milioni di scimuniti, e se a sinistra possono commettere una fesseria è di considerarli tali, come tali furono considerati gli elettori di George W. Bush o di Silvio Berlusconi, due che, nonostante spericolati pronostici, i palazzi non li hanno mai incendiati. Va bene, ascoltiamoli e rispettiamoli.
Apriamo il dialogo. Dopodiché per aprire il dialogo con alcuni, con gli assedianti di Capitol Hill e i loro sostenitori, per esempio con Jake Angeli, detto lo sciamano, uno col copricapo cornuto e la pelliccia aperta sul petto nudo, una specie di frontman di QAnon, combriccola che considera Trump l’argine al dominio mondiale di un clan di pedofili e di ebrei (che associazione suggestiva), o con Enrique Tarrio, leader dei Proud Boys, suprematisti americani a cui si accede dopo aver subito un pestaggio da cinque affiliati finché non si siano pronunciati i nomi di cinque cereali (giuro), o ancora con monsignor Carlo Maria Viganò che pochi giorni fa, in un’intervista con Steve Bannon, ha ripetuto la sua teoria del Great Reset, la cospirazione del Male demoniaco contro il Bene divino (difeso da Trump) per instaurare una dittatura sanitaria e abolire la proprietà privata e la differenza di genere, ecco, senza colapasta in testa nemmeno si comincia.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)