Marcianise. Jabil, esuberi confermati ma alcuni sindacati ancora cercano di salvare tutto
La querelle sullo stabilimento Jabil di Marcianise va avanti da parecchio.
Si stanno cercando di evitare i tagli di alcuni esuberi all’interno della multinazionale che ha una sede nel casertano, appunto a Marcianise.
Nell’ultimo incontro tra le parti purtroppo sono stati riconfermati gli esuberi e la ricollocazione, quale unica alternativa ai licenziamenti, come si evince anche da un comunicato di alcune sigle sindacali:
“Non è tanto il progetto reimpiego a preoccupare i lavoratori Jabil -sottolineano i referenti sindacali Fim, Fiom, Uilm e Failms– bensì le scarse garanzie presentate dalle aziende interessate alla ricollocazione.
Le aziende che si proponevano per la ricollocazione devono essere monitorate per verificarne la fattibilità, la concretezza e la qualità dei progetti di reindustrializzazione.
Ulteriore preoccupazione è la mancata presentazione da parte della Jabil di un piano industriale, cosa che rende sempre più incerta anche la possibilità di garantire il lavoro ai i 350 dipendenti che dovrebbero restare.
Il 31 marzo con la data ultima dello stop ai licenziamenti, si prospetta la riapertura dello scenario dei licenziamenti che non sono stati smentititi dalla multinazionale e che, con il continuo calo di commesse, rischiano di essere maggiori dei 130 più volte annunciati”.
Per il sito di Marcianise secondo i sindacati “occorre una missione produttiva indicata e sostenuta dalla Corporate americana che si attesti su un vero progetto industriale, di più ampio respiro, finalizzato alla saturazione di tutti i lavoratori presenti.
Per questi motivi Fim, Fiom, Uilm e Failms hanno chiesto incontri specifici di approfondimento sia con il Ministero dello Sviluppo Economico che con la Regione Campania“.