VACCINI COVID, EFFETTI COLLATERALI
I vari vaccini covid sono giunti un po’ in tutta la penisola italiana proviamo a fare un po’ di chiarezza su quella che è comunque una sorta di ‘sperimentazione’.
I vaccini approvati nel mondo oggi sono 7: tre cinesi e due russi, oltre a Moderna e Pfizer-BioNTech. Le procedure di approvazione nei vari paesi sono però differenti. Russia e Cina non hanno autorità regolatorie indipendenti. In Europa e nelle Americhe le aziende produttrici dei vaccini raccolgono i dati delle sperimentazioni condotte sull’uomo e le inviano alle autorità regolatorie (Fda negli Usa ed Ema in Europa) per la valutazione. A gennaio anche in Europa dovrebbe arrivare Moderna, che ha già completato le sperimentazioni. Subito dopo è attesa AstraZeneca. A marzo Johnson&Johnson e poco più tardi anche Sanofi.
Per due motivi. Il primo è che la scienza ha sfruttato l’esperienza della prima Sars. Nel 2003 fu messo a punto un vaccino, mai usato perché quel coronavirus si è estinto. Anche l’uso dell’Rna messaggero si è diffuso negli ultimi anni in oncologia. Il secondo motivo è che le fasi di sviluppo – messa a punto in laboratorio, test sull’uomo e produzione – sono avvenute in contemporanea anziché in sequenza. È un rischio finanziario: il fallimento di una delle tappe porterebbe a un enorme spreco di risorse. Ma i fondi messi in campo dai governi hanno mitigato i rischi per le aziende.
Per quanto tempo i vaccini saranno efficaci?
Lo scopriremo solo con il tempo. Il coronavirus è noto da meno di un anno, non possiamo avere dati per periodi di tempo più lunghi. Gli studi sui 4 coronavirus che causano raffreddore e su quello della Sars suggeriscono che l’immunità duri un anno. Ma sono supposizioni. Gli anticorpi nelle persone guarite sembrano durare 6-9 mesi. Un campione di vaccinati verrà seguito nel tempo proprio per studiare l’andamento della loro memoria immunitaria. Allo scadere della protezione, sarà necessario ripetere il vaccino. È possibile che l’iniezione debba diventare una routine.
5 – Proteggono solo dai sintomi oppure anche dal contagio?
Non lo sappiamo. Le sperimentazioni sull’uomo hanno coinvolto in media 20-40mila volontari per ciascun vaccino. Fare a tutti tamponi regolari sarebbe stato complicato: ai test sono stati sottoposti solo i volontari con i sintomi del Covid. Il risultato è che per gli asintomatici non abbiamo dati. Per capire se il vaccino protegge solo dai sintomi gravi o previene anche il contagio serviranno test ripetuti su un campione di volontari, dopo l’inizio della campagna di vaccinazione. Finché resterà l’incertezza, i vaccinati dovranno mantenere tutte le precauzioni per evitare di contagiare gli altri.
6 – Quante le dosi previste in Italia e negli altri Paesi europei?
L’Italia alla fine della campagna vaccinale (fra un anno) avrà ricevuto 202 milioni di dosi di vaccini prodotti da sei aziende: Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca, Johnson&Johnson, Sanofi e CureVac. A queste forse si aggiungerà la biotech italiana ReiThera, che deve iniziare la fase due delle sperimentazioni. Il vaccino va somministrato in due dosi: la dotazione è quindi sufficiente per 101 milioni di persone. I vaccini non sono acquistati dagli Stati, ma dalla Commissione Europea, e suddivisi in base alla popolazione. A noi spetta il 13,5% di quelli comprati da Bruxelles.
7 – Come e in che tempi avviene la campagna di vaccinazione?
Nel primo trimestre 2021 in Italia arriveranno 10 milioni di dosi (8,7 da Pfizer e 1,3 da Moderna) per le categorie prioritarie: operatori sanitari (1,4 milioni), personale e ospiti delle Rsa (570 mila) e over 80 (4,4 milioni). Subito dopo toccherà alla fascia 60-79 anni (13 milioni) e alle persone con altre malattie (7 milioni). Tra il secondo e il terzo trimestre saranno vaccinati anche insegnanti e personale scolastico, con gli altri operatori dei servizi essenziali: forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità. Nel quarto trimestre il vaccino arriverà a tutti gli altri.
8 – Sono stati riscontrati effetti collaterali? E quali?
Fino a oggi 2 milioni di persone sono state vaccinate con Pfizer o Moderna. Ci sono state 8 reazioni allergiche gravi, subito dopo l’inoculazione, tutte risolte. Per questo l’iniezione avviene in una struttura medica con assistenza in caso di shock anafilattico. Le sperimentazioni hanno mostrato alcuni effetti collaterali leggeri: per Pfizer dolore nel luogo della puntura (80% dei vaccinati), stanchezza (60%), mal di testa (50%), dolore muscolare o brividi (30%), dolore alle articolazioni (20%), febbre (10%). Un volontario su mille ha avuto una paralisi temporanea dei muscoli del viso.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)