Pompei. Sensazionale rinvenimento: dagli scavi emerge un ‘termopolio’ ancora ben decorato
Grazie ai nuovi scavi del progetto di manutenzione e restauro della Regio V, è emerso un Termopolio (una mensa) mantenutosi in perfette condizioni, con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali con colori vivi e intensi.
I termopoli, erano luoghi dove si servivano bevande e cibi caldi e, come indica il nome di origine greca, conservati in grandi dolia (giare) incassati nel bancone in muratura.
Erano molto diffusi nel mondo romano, quando il prandium (il pasto) era consumato fuori casa.
A Pompei se ne contano una ottantina, ma nessuno con il bancone interamente dipinto.
“Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa”, ha commentato il ministro per i Beni e per le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Ma la scoperta più sconvolgente è il ritrovamento ,nei recipienti del Termopolio, di alimenti che venivano venduti in strada.
Frammenti ossei, pertinenti gli stessi animali, sono stati inoltre rinvenuti all’interno di recipienti ricavati nello spessore del bancone contenenti cibi destinati alla vendita. Si tratta di due anatre germane esposte a testa in giù, un gallo e un cane al guinzaglio, che ricorda quello famoso del “Cave Canem”.
Gli specialisti del Parco archeologico di Pompei analizzeranno tutti i materiali ritrovati,per raccogliere ulteriori informazioni sulle abitudini alimentari di età romana.
“Oltre a trattarsi di un’ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo Termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un intero ambiente con metodologie e tecnologie all’avanguardia che stanno restituendo dati inediti- ha aggiunto Massimo Osanna, direttore generale ad interim del Parco archeologico di Pompei- All’opera è un team interdisciplinare composto da un antropologo fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo: alle analisi già effettuate in situ a Pompei saranno affiancate ulteriori a analisi chimiche in laboratorio per comprendere i contenuti dei dolia, contenitori in terracotta”.
Il sito dove è emerso il Termopolio era stato già oggetto di attenzione nel 2019, durante gli interventi del Grande Progetto Pompei per la messa in sicurezza e consolidamento dei fronti di scavo storici.
Considerata la bellezza e l’importanza delle decorazioni e per restituire nella sua completezza il locale, ubicato nello slargo all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, di portare a termine lo scavo dell’intero ambiente in modo da proteggere con un restauro adeguato l’intero contesto.
Le decorazioni del bancone – le prime emerse dallo scavo – presentano sul fronte l’immagine di una Nereide a cavallo in ambiente marino e, sul lato più corto, l’illustrazione probabilmente della stessa bottega alla stregua di un’insegna commerciale. In questa nuova fase di scavo sono emerse altre pregevoli scene di nature morte, con rappresentazioni di animali, probabilmente venduti nel locale. Rinvenuto, inoltre, diverso materiale da dispensa e da trasporto: nove anfore, una patera di bronzo, due fiasche, un’olla di ceramica comune da mensa. Il piano pavimentale di tutto l’ambiente è costituito da uno strato di cocciopesto (rivestimento impermeabile composto da frammenti in terracotta), in cui in alcuni punti sono stati inseriti frammenti di marmi policromi (alabastro, portasanta, breccia verde e bardiglio).