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AttualitàCaserta e Sannio

Il bilancio sociale di Agrorinasce per la legalità democratica

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In questi giorni è stato presentato il Bilancio Sociale 2019 del Consorzio Agrorinasce . Di fronte alle polemiche sorte in queste settimane intorno alla vicenda della Balzana, c’è da rimanere più che positivamente sorpresi (a partire dalla dettaglia relazione del presidente G. Allucci): ci troviamo di fronte ad una mole di attività e di interventi di qualità sociale rilevante in un territorio che finora veniva identificato come terra di Gomorra. Le azioni svolte in 20 anni hanno coinvolto ben 160 beni

confiscati che sono stati recuperati (o in via di destinazione) con progetti di riuso sociale e produttivo. Anche con servizi primari come scuole, asili per l’infanzia, presidi sanitari e centri di accoglienza per persone disagiate. Come è stato rilevato da più parti, si tratta di una vera e propria azione di “liberazione” di beni immobili ed economici che costituivano il simbolo del potere dei clan camorristi. Infatti, si tratta prevalentemente di progetti di valorizzazione di beni confiscati alla camorra,

rispetto ai quali Agrorinasce ha predisposto i progetti, individuato i partner e ha collaborato con i comuni soci, come nel caso del progetto energetico del comune di S. Cipriano, oltre a quelli di ‘Scuola Viva’ a Casapesenna finanziati dalla Regione Campania, a Casal di Principe (vari),a S. Marcellino e Villa Literno. Rilevante per i riflessi sull’ambiente risulta il progetto per la realizzazione di un impianto di fitodepurazione per il trattamento reflui zootecnici a servizio dell’impianto di

biogas esistente, collegato alla valorizzazione dell’area naturalistica protetta ‘Soglitelle’ di Villa Literno, grazie anche al progetto finanziato dalla la Fondazione con il Sud di gestione della fauna.

Inoltre abbiamo il progetto di valorizzazione del complesso agricolo ‘La Balzana’ di S. Maria La Fossa destinato a Parco Agroalimentare dei prodotti tipici. Quest’ultimo progetto ha un valore strategico fondamentale per il futuro di Agrorinasce e per l’intero territorio, sotto molteplici punti di vista (sociale, occupazionale e ma anche culturale). Con questi interventi sarà possibile valorizzare i tanti prodotti di eccellenza del mondo agroalimentare campano e nello stesso tempo

fungerà da volano per le imprese che nell’ambito della filiera già operano sul territorio, con la creazione di centinaia di posti di lavoro. Con una prima tranche di 15 milioni di euro stanziati dal governo italiano si consentirà la realizzazione di tutte le opere di urbanizzazione primaria, la realizzazione di un istituto agrario con annessa azienda agraria, e di un centro polifunzionale con laboratorio di analisi dei prodotti agricoli e alimentari, un caffè letterario con un piccolo museo del territorio che racconterà la storia del borgo agricolo e la sua trasformazione produttivo e un centro di formazione professionale. Nella tabella 5 vengono riportati i progetti che Agrorinasce ha realizzato e ha in corso per conto delle Amministrazioni Comunali socie per dare risposte concrete ad alcune emergenze esistenti nel settore ambiente e per lo sviluppo del territorio. I progetti elencati, come il parco Agroalimentare consentiranno la valorizzazione di importanti beni immobili confiscati alla camorra nei Comuni di San Cipriano d’Aversa e di S. Maria La Fossa, dopo quelli già realizzati a Casal di P., a Casapesenna e Villa Literno , come i due impianti di energia da fonte rinnovabile biogas, di piccole dimensioni, che nelle intenzioni del Consorzio e dei comuni soci darà una risposta concreta ai bisogni delle aziende agricole e di allevamento con la riduzione degli scarti agricoli di allevamento. Gli immobili finora confiscati alla camorra gestiti direttamente o indirettamente dal Consorzio hanno avuto la seguente destinazione: 124 beni a destinazione produttiva (terreni agricoli, ristoranti, laboratori artigiani, impianto di biogas ecc.); 13 beni a destinazione istituzionale (centro sanitario, isole ecologiche e uffici pubblici ecc.); 12 beni a  destinazione socio sanitaria e socio assistenziale (centri per disabili, accoglienza donne vittime di violenza, bambini affetti da autismo, ecc..; 11 beni a destinazione sociale per il tempo libero (spazi sportivi e centri di aggregazione ecc.). In definitiva, dei 160 immobili confiscati alla camorra, 107 sono attivi, 9 beni confiscati sono con lavori in corso, 38 sono con finanziamenti approvati e 8 in corso di progettazione. Per tutti questi beni Agrorinasce ha svolto un ruolo attivo. Ai suddetti beni confiscati se ne devono aggiungere ulteriori 16, alcuni dei quali già attivi, altri con lavori in corso ed

(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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