SPACCIAVANO DROGA ALL’INTERNO DELLA CASERMA, FALSIFICAVANO TEST
Spacciavano droga all’interno della caserma della ‘brigata bersaglieri Garibaldi” di Caserta. Si è ultimato il processo al Tribunale di S. Maria Capua Vetere, che ha coinvolto più militari all’interno della struttura militare stessa.
Ecco quanto accaduto all’esito del processo tenutosi nel tribuanla sammaritano: la pena più alta è stata inflitta a L. B.(5 anni e dieci mesi), assistente medico, riconosciuto colpevole di aver spacciato in caserma e all’esterno e falsificato i test tossicologici in cambio di soldi e droga; pene al disotto dei due anni, con sospensione condizionale, per L. G. (un anno e nove mesi), P. C. e L.S. (un anno per entrambi). Assolti F.P. V. C. e B.S.. Il blitz che portò all’arresto dei bersaglieri della Garibaldi di Caserta scattò nell’aprile 2016, quando i carabinieri, nell’ambito di un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, arrestarono quattro soldati (tutti sospesi dal servizio), tra cui Santonastaso, finito in carcere, mentre finirono finì ai domiciliari L.B. e P.C.. Per gli inquirenti, gli indagati avrebbero spacciato cocaina e crack nella caserma e fuori, riuscendo anche a falsificare i drug test disposti dal Comandante. Proprio B., assistente medico, si sarebbe fatto corrompere insieme all’aiutante L.G. (che nel blitz del 2016 fu destinatario del divieto di dimora in provincia di Caserta) per aiutare i soldati che temevano di essere scoperti.
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