Crisi pandemica: progetto ‘Meritocrazia Italia’ per superarla col minimo dei danni
Un nemico invisibile tinge il Paese dei colori di un autunno diverso.
Lo stato d’emergenza sembra protrarsi oltre le originarie previsioni. Le difficoltà emerse a inizio d’anno non hanno ancora trovato soluzione adeguata; al contrario, nuove debolezze si aggiungono a quelle già in essere.
Lo scenario è desolante. La deriva ambientale, sociale e culturale va oltre il più bieco pessimismo.
Per sovvertire il trend involutivo, ora più che in passato è indispensabile risvegliare le coscienze dal torpore della disillusione, del disfattismo e del nichilismo.
“Non è più tempo di contemplare, recriminare e lamentare – ha dichiarato ai giornalisti – il Presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello – Attendere che la nebbia si diradi da sé o che una forza superiore intervenga a sciogliere i nodi non basta più. L’accelerata impressa da ultimo a un processo di trasformazione da tempo avviato rende non più differibile una pronta risposta in termini di fattività e operosa progettualità ai bisogni di categorie in affanno, comparti produttivi e realtà locali”.
Non c’è problema che non possa trovare soluzione. La mente umana ha la risposta, sempre. Ma al prezzo della concentrazione, dello studio e dell’approfondimento, e dell’abbandono di ogni impulsività.
Conoscere le difficoltà vuol dire saperne interiorizzare l’essenza e farsi portavoce di istanze che sono anche le proprie, punto di riferimento e catalizzatore delle energie, per tendere all’equità sociale.
La chiave sta nel saper cogliere le sfumature e osservare il graduale mutamento delle stagioni. Soltanto la riscoperta della liquida forma della sofferenza consente penetrare con le idee il tessuto sociale e disegnare nuove prospettive. Nella capacità di analisi e di precisione, la giustezza della soluzione.
Eppure, fino a quando soccorso alle debolezze, equità e benessere collettivo resteranno affascinanti versi di una poesia senza prosa, non ci sarà spazio per la speranza ben riposta. Lo studio si accompagni sempre al sacrificio dell’opera. Perché le intenzioni non sono nulla senza l’azione. Le idee di rivoluzione non sono nulla senza sforzo di fattiva realizzazione. Contro gli affanni dei tempi, ingegno e azione.
“La recente fase emergenziale ha messo in luce punti di forza e debolezza. E ha concesso al mondo una seconda occasione – ha detto ancora il presidente Mauriello – Per coglierla serve pensare. Vivere il quotidiano con uno sguardo al futuro. È questione di riconquista della civiltà perduta, della cittadinanza attiva, della dignità del Popolo. Perché dal piccolo della dimensione individuale cresce la forza degli organismi più ampi. La responsabilità maggiore è affidata al singolo, chiamato a non voltarsi dall’altra parte, a smettere di pensare che l’errore sia sempre nella condotta altrui, a guardare generosamente oltre i confini del proprio giardino e a operare per il bene comune. Che è anche il proprio. È con il contributo di tutti che è possibile fare la differenza”.
Con il ‘Progetto Italia’, firmato nel corso del primo lockdown, l’1 aprile 2020, Meritocrazia Italia avanzava la propria offerta di ristrutturazione nei settori a maggiore priorità di intervento (tra gli altri, sanità, ricerca e formazione, fiscalità, lavoro, imprese, ambiente, pubblica amministrazione), composta grazie al lavoro sinergico dei propri gruppi di studio e in costante dialogo con i coordinamenti regionali e, per loro tramite, con le realtà locali. L’approfondimento riguarda i seguenti settori di interesse: Politiche del lavoro, Giustizia, Economia e Fiscalità, Ambiente ed Energia, Sanità Logistica e Trasporti, Piccole e medie imprese, Pubblica amministrazione ed altri.
Il presidente di Meritocrazia Italia ha così concluso: “Fin da allora, si assumeva consapevolezza che nessun utile intervento può essere limitato a misure di stretta contingenza, meramente proiettate al superamento delle sollecitazioni emergenziali. L’assetto corrente si pone in linea di logica consequenzialità con lo stato delle cose ereditato da un passato più o meno prossimo ed è certo che molti elementi di novità di oggi – nella gestione delle dinamiche relazionali, sociali ed economiche – resteranno assorbiti anche per il futuro. Per altro verso, non si può non tener conto della potenziale permanenza degli effetti di riforme che sono di breve periodo soltanto all’apparenza”.
“E allora tanto vale, in prospettiva, investire in pratiche virtuose e di lungo periodo, e, con uno sguardo all’esistente, tentare la definitiva correzione di storture consolidate”.
“È questo il momento di decidere che tipo di società si desidera. Oggi, fedele al proprio impegno, Meritocrazia prosegue nell’opera di costruzione e dà continuità, dettaglio e arricchimento alla prima proposta, verso la rimozione di incrostazioni culturali fatte di assistenzialismo, burocratizzazione dei processi e resistenza all’innovazione e alle diversità, che soffocano la lungimiranza e il coraggio necessari alla realizzazione di nuovi percorsi di sostenibilità e inclusione”. (1 – Continua)
(Innocenzo Orlando – Fonti: Ufficio Stampa Meritocrazia, Roma – Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)