In un brutto periodo storico per la nostra generazione, dovuto alla minaccia pandemica del COVID-19 e per chi da sempre, sin da piccolo, ha fatto dello sport una delle colonne portanti della sua vita, la mente spesso viaggia nella storia; quella storia che spesso, proprio in questo periodo dove nella nostra Caserta la Pallacanestro di Serie A non esiste più, ti porta a ricordare aneddoti e fatti che hanno comunque, occupato perennemente un posto nella nostra memoria.
E proprio il 29 Novembre ricorreva l’anniversario della famosa quanto movimentatissima gara di Pallacanestro tra la Sapori Mens Sana Siena e la Latte Matese Caserta (1981).
Un match che oltre ad arricchire gli ‘Archivi’ di Quotidiani sportivi e della Federbasket, ha avuto proprio nella storia grande risalto grazie alla rivalità tra le due squadre.
Con tutta probabilità la rivalità vera e propria nacque proprio quella sera, di una fredda domenica di Novembre, al termine della gara del Campionato di Serie A2 valevole per la 13^ Giornata di andata: Sapori Mens Sana Siena e Latte Matese Caserta.
Io Umberto De Maria, c’ero quella sera, avevo 17 anni ed ero li, nello storico Palasport di Via Sclavo (così si chiamava all’epoca) poi ribattezzato Pala Estra, giunto sul pullman organizzato per lo più da famiglie e non da Ultras organizzati (totali 2 pullman della storica ditta Mataluna da Caserta, più numerose auto al seguito).
Proprio nella ricorrenza alcuni profili Facebook toscani hanno ricordato di questa gara finita nel “fuoco”, naturalmente mettendo in risalto più la rissa scatenata dai casertani sulle Tribune che la vera provocazione da parte di alcuni storici tifosi della Mens Sana Siena, alcuni dei quali dicevano proprio li a Siena, esperti “picchiatori-contradaioli” durante il Palio.
Ecco cosa realmente successe
Gara di Andata del Campionato di Serie A2 tra SAPORI MENS SANA SIENA e LATTE MATESE CASERTA. A dire il vero, ora non ricordo neanche la posizione di Classifica di entrambe quella domenica, ma era l’ultima giornata del girone di andata.
A Siena giungemmo con 2 pullman, uno soltanto Ultras e l’altro formato da famiglie e ragazzi che alla trasferta abbinammo anche la visita alla storica città toscana.
La gara inizia in sordina con le due squadre a collezionare più errori che realizzazioni. Siena cercava un break di tranquillità, ma poi Caserta riusciva a rimettere in linea di galleggiamento il match.
Un break determinante arrivò alla metà del secondo tempo (all’epoca i tempi erano solo 2 da 20′ ciascuno) con Siena che si portò avanti di 16 lunghezze a 4′ dalla sirena finale. Il grande Geoge Bucci per Siena imperversava con canestri dalla media e dalla lunga distanza.
Mi ricordo come se fosse ora che il nostro coach, John McMillen, chiamò time out per dare una strigliata ai suoi e alcuni dei nostri tifosi iniziavano a scendere dalla tribuna perché vedevano già la sconfitta all’orizzonte. Così come un paio di miei amici che iniziavano ad incamminarsi verso la balconata sottostante la tribuna per posizionarsi sull’uscita e vedere gli ultimi minuti di gara.
Dopo quel time out Siena non giocò più! Caserta grazie ai canestri dalla lunga distanza di Loyd Batts e Lorenzo Carraro iniziava a recuperare lo svantaggio. Pressing e contropiede mandavano a canestro i vari Sergio Donadoni e Antonio Di Lella.
La Latte Matese Caserta arrivò sotto di due lunghezze 83 a 85 a 16″ dalla sirena con un terrificante 14 a 0 a favore. Coach Taglialatela (Brenci il titolare scontava una giornata di squalifica) della Mens Sana Siena chiamò time out per difendere al meglio l’ultimo pallone giocato da Caserta.
Le due squadre erano ancora al time out vicino alle proprie panchine, quando sotto la nostra Tribuna giunsero due uomini, ricordo anche di statura non certo esaltante che ci gridarono:
SE SEGNATE VI AMMAZZIAMO TUTTI!! Dalla Tribuna piena di casertani si alzò un coro unanime: “MA VE NE IATE O NO?“
L’ultima azione la giocò la Latte Matese Caserta con la rimessa di Lorenzo Carraro per Antonio Di Lella; un accenno di penetrazione a canestro e scarico in assist a Mike Stewart che da sotto misura non fallì. 85 a 85 e tempo supplementare! Da quel momento non si capì più nulla: come le formiche dalla curva degli ultras senesi arrivavano da noi in tribuna.
Io ricordo una signora senese in pelliccia che cercò di avventurarsi su una nostra amica seduta davanti a noi: la bloccammo al volo (ricordo anche per i capelli) e la sedemmo a forza al suo posto. E poi da li iniziarono calci, pugni e spintoni tra i ‘contradaioli’ senesi e il pubblico casertano.
A quel punto ci fu un Carabiniere che da giù, sotto la tribuna, gridava di smetterla per sedare la rissa. Ma tutto invano.
Allora armò la mitraglietta e fece un cerchio di buchi sotto la tettoia del Palasport. A quel punto tutti a terra, giocatori e arbitri compresi. Arrivano poi altri tre Carabinieri che si “portarono” 4 contradaioli-ultras che arrestarono poco dopo.
Due cose da sottolineare su questa gara: la presenza di soli 5 Carabinieri in un palasport che era praticamente pieno zeppo con circa 5.000 persone (e se ricordo bene qualche giorno dopo il Questore di Siena fu aspramente richiamato dai suoi vertici) e che nessun casertano venne fermato. Eppure quella sera i senesi presero tante botte.
Ma furono proprio quei due che con fare minaccioso, “accesero il fuoco”; perchè fino a quel momento, molte famiglie erano già su uno dei due pullman per attendere il rientro a Caserta. La gara terminò con Siena che vinse di un solo punto, 90 a 89; ma gli arbitri, Albanese e Tallone di Varese fortemente impauriti per quello che era successo, praticamente fischiarono a senso unico.
Nel girone di ritorno Siena era attesa a Caserta, ma dei tifosi neanche l’ombra.
Fosse successo a campi invertiti, i senesi avrebbero avuto grossi problemi a tornare a casa; perché Caserta all’epoca aveva due Curve ultras molto movimentate: i “Black Panthers” e “Orgoglio di essere Meridionali”.
Comunque quel basket fantastico, trascinatore di pubblico, produttore di incassi che tanto fanno bene alle tasche delle Società di pallacanestro, non tornerà più. Oggi c’è Internet, ci sono le dirette streaming. Ci sono i colossi delle ‘piattaforme televisive’ che pagano fior di milioni di euro alla Legabasket, alla Legapallacanestro, per trasmettere e vendere pubblicità.
Bisognerebbe avere il coraggio di fare un gran salto indietro, per vedere di nuovo i Palasport pieni: la sola RAI dovrebbe garantire un solo match settimanale, in modo da “costringere” e invogliare gli appassionati a tornare negli impianti sportivi. Invece ora c’è solo il “Dio Denaro”! Peccato!
(Fonte: Gazzetta di Caserta – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)