Carlo Verna replica a Mattia Feltri che non aveva pubblicato un ”post’ contro suo padre Vittorio
Il presidente nazionale dell’Ordine Giornalisti,
Carlo Verna, ribatte, attraverso il sito dell’Ordine (www.odg.it), in merito alla polemica conseguita alla mancata pubblicazione su Huffingtonpost di un post della parlamentare Laura Boldrini:
Non credevo che esprimere a tutela della categoria una posizione di libertà e di solidarietà nel caso Boldrini-Huffingtonpost comportasse tanta acrimonia.
Ho letto del travaglio del Direttore-Figlio, me ne dispiace per lui, ma privatamente si è devoti al proprio genitore; pubblicamente si esercitano ruoli e responsabilità. Quelle che mi prendo io ogni giorno su mille questioni che vengono poste in qualunque momento. Non processo nessuno perché non è il mio ruolo.
Chi dirige un giornale dovrebbe sapere che c’è una separazione netta per legge da otto anni di poteri per cui qualora la questione fosse di natura deontologica dovrebbe essere investito il consiglio di disciplina territoriale competente.
Ma l’Ordine dei giornalisti ha anche natura associativa e il mio primo compito è difendere la libertà di stampa. È illimitato il potere del direttore? Anche impermeabile alla critica posto che nessuno può imporre la pubblicazione? Il blog (che ha una natura diversa rispetto a una pagina di giornale, le tecnologie di oggi impongono anche nuove riflessioni sui confini tra i diritti) al di là di policy privatistiche non dovrebbe contemplare una libertà in più per chi ne è stato chiamato ad esserne titolare?
Penso che in casi del genere o c’è, questa è la libertà di stampa, un’obiezione relativa a una possibile esposizione a responsabilità penale per culpa in vigilando, che però non è stata avanzata, o si pubblica oppure si rompe il sodalizio tra il giornale contenitore e il titolare del blog, come il Direttore scrive di aver fatto in un altro caso. Ho chiesto spiegazioni accettabili pubblicamente. Se voleva chiamarmi il Direttore di Huffingtonpost poteva farlo, io non avevo processi da fargli e dunque difese da chiedergli. Ho solo nella qualità espresso una critica che resta al dibattito in cui la sproporzione di spazi è già una questione nella questione.
Da due giorni sono in una tenaglia fra quelli di cui dispongono il figlio e il padre (è editorialmente naturale questa sinergia?) che è incline all’insulto definendomi “presidentino dei suoi stivali” e dimenticando che quello che poi chiama il peggior presidente si è almeno liberato di quello che per il linguaggio che usava e usa era certamente il peggior iscritto. Se Huffingtonpost che avrebbe il dovere di pubblicare tale mia replica vuol espungere questa frase ha la mia autorizzazione preventiva perché, personalmente, piuttosto che nella qualità, posso comprendere che si abbia famiglia.
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)