Maddaloni. ‘Piovono’ massi dalla recinzione del castello, che cade a pezzi da oltre 30 anni
La collina di Maddaloni sovrastata dalla torre Artus e dal castello continua a perdere pezzi. Nel tardo pomeriggio di sabato una nuova allerta, una nuova denuncia, altri sopralluoghi.
Nel solito giardino di una proprietà privata in via Bixio sono caduti costoni di roccia e pietre tufacee appartenenti al muro di cinta di ciò che rimane del castello e delle torri di Maddaloni.
La paura e la preoccupazione dei residenti ai piedi della collina è tanta. Non è la prima volta che accade.
Sabato nuovo sopralluogo con la polizia municipale e l’ufficio tecnico per le verifiche, con loro sul posto l’assessore ai Lavori Pubblici d’Alessandro e l’onorevole Del Monaco.
Ricordiamo che, in tempi recenti, a seguito dell’intervento della Procura della Repubblica, la Sovrintendenza ha ordinato la messa in sicurezza dei luoghi.
Messa in sicurezza che è stata intimata ai proprietari del complesso monumentale anche dall’amministrazione con un’ordinanza firmata nel mese di settembre, ordinanza non ancora assolta, a quanto pare.
Nonostante il sindaco abbia con solerzia provveduto a ordinare la messa in sicurezza dovuta, dopo 60 giorni nulla è stato fatto dai proprietari, eredi De Sivo.
Non basta semplicemente delimitare i terreni e le proprietà ai piedi della collina e con essa confinante.
La messa in sicurezza deve essere fatta nella parte alta, laddove sorgono i resti che vanno consolidati. Ma questa è una storia che parte da molto lontano.
Infatti già nel 1989 l’allora sindaco Francesco d’Angelo, con ordinanza 190 dell’11 novembre 1989, chiedeva, a seguito di crolli, la messa in sicurezza.
Oltre 30 anni sono trascorsi invano. Nulla è mai stato fatto in questa direzione e la collina con le costruzioni che la sovrastano continuano a perdere pezzi sotto gli occhi dei maddalonesi impotenti di fronte all’incuria di chi ha obblighi da adempiere.
Le ordinanze quando si emettono e restano inevase, necessariamente dovrebbero seguire un percorso legale, denuncia penale ai proprietari e/o lavori in danno.
Amministrazioni attente dovrebbero fare in modo da espropriare e/o comprare i beni ed attivare finanziamenti ad hoc per il loro recupero e messa in sicurezza.
Attendiamo gli sviluppi che seguiranno a questa ennesima ordinanza, al momento ancora non soddisfatta.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)