Gli operatori del covid hospital di Maddaloni: ci hanno abbandonati. Abbiamo paura e siamo stremati
Arriva sui social il vero e proprio grido di dolore degli operatori sanitari dell’ospedale di Maddaloni, convertito in covid dal mese di marzo. Al momento 7/8 i contagi accertati tra medici ed infermieri: un mini focolaio reso noto già qualche giorno fa, scoppiato nella terapia intensiva e, pare, al momento circoscritto.
Ma il problema non è solo questo. Gli operatori denunciano un totale abbandono da parte dei sindacati e dell’ASL. “Personale sottodimensionato, che lavora senza sosta da marzo, impaurito e allo stremo delle forze. I controlli scarseggiano. Per molti, da oltre 4 mesi non viene fatto un tampone di controllo. Da luglio infatti non venivano eseguiti tamponi. In altri posti di lavoro i controlli sono costanti. Ora, laddove si presenta il contagio, si procede, a quanto ci dicono, solo con il tracciamento del personale che era nello stesso turno.” Questa ci dicono sia la situazione, e ora, stanchi, non ne possono più.
Non si sentono eroi, hanno sempre rifiutato questo appellativo e ne hanno motivo. Piuttosto non si sentono tutelati. Rischiano ogni giorno più di chiunque altro e non sono in numero sufficiente per i pazienti. Ricordiamo che oggi il covid hospital, che è sempre pieno, ha una capienza di 85 posti letto.
“Tra poco rimarranno solo i pazienti e ad occupare quei letti ci saremo noi” concludono tra rabbia ed amarezza.
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