Covid-19, emergenza infinita. Gianni Lepre: ‘In linea con la logica un decreto che non prevede manovre economiche’
L’emergenza da Covid-19 cavalca senza freno anche grazie alle troppe negligenze e al vergognoso pressapochismo. I problemi reali di questa pandemia sono essenzialmente tre: la sanità in primo luogo, l’economia subito dopo, e la sicurezza psicologica e pratica dei cittadini.
La fatidica domanda in merito a cosa ha fatto il governo per prevenire o almeno per porre un freno a questa seconda ondata pandemica, se l’è fatta in maniera roboante Carlo Bonomi presidente di Confindustria, intenzionato a chiudere il cerchio di un analisi che serve almeno a fare il punto dei disastri istituzionalizzati.
A dire il vero, il primo ad infastidire l’esecutivo nazionale con domande a dir poco scomode, è stato il professor Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 e presidente del Club delle Eccellenze di Confesercenti Campania e Molise:
“Non è nel mio stile ‘sparare sulla Croce Rossa’, ma al di la delle preoccupazioni condivisibili di Carlo Bonomi c’è da riflettere su misure istituzionali a contrasto del Coronavirus che, nel tempo, si sono dimostrate inefficaci sotto il profilo economico.
Un ammorbidimento delle linee guida c’è stato con l’ultimo DPCM, nel quale si esorcizza la linea di terrore portata avanti dal governatore campano De Luca, intenzionato a mantenere il territorio regionale sotto il pugno di ferro della paura e della disinformazione, una sorta di Medioevo campano dove si vince facile sull’ignoranza collettiva.
Ottima, invece, l’idea del governo di riconsegnare ai sindaci la loro autorità sulla questione coprifuoco e chiusure al pubblico.
In effetti -ha poi ribadito Lepre- non avevamo bisogno di un nuovo lockdown che avrebbe fatto crollare il Sistema Paese, ma semplicemente di un razionamento di orari e presenze, in modo tale da non congestionare i luoghi dell’economia reale compromettendone i guadagni”.
L’ultimo DPCM del governo -ha concluso il professor Lepre- sembra molto più in linea con la logica rispetto ai precedenti, anche in considerazione del fatto che non prevede manovre economiche. Ciò di cui adesso il Paese ha bisogno sono maggiori controlli e meno restrizioni sulla produttività, e ho la netta impressione che le mie parole sono state ben recepite“.
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