Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere condanna il comune di Caserta a risarcire un dipendente
SANTA MARIA CAPUA VETERE – La Corte di Appello di Napoli ha condannato il Comune di Caserta a risarcire un proprio dipendente. Secondo il tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva ragione a Palazzo Castropignano. Ripercorrendo brevemente l’accaduto, T.G., dipendente del Comune di Caserta dal 1986 nel settore della polizia municipale, si era rivolto al giudice perché, dal 2001 al 2004, era stato tenuto in stato di totale inattività, generando di conseguenza una situazione che gli aveva causato danni alla professionalità. T.G. chiede di essere risarcito. Dapprima il tribunale ha rigettato la domanda di risarcimento dei danni. Ma in secondo grado l’avvocato difensore di T.G. ha ritenuto erronea l’opinione espressa dal tribunale perché il danno “si presume consistente nello stesso svuotamento di mansioni” in quanto, in tal caso, il datore di lavoro mortifica la dignità professionale e umana del lavoratore, beni che sono protetti dalla Costituzione.
La Corte di Appello di Napoli ha quindi riformato la sentenza del Tribunale condannando il Comune di Caserta a risarcire a il proprio dipendente il danno alla professionalità nella misura del 50 per cento delle retribuzioni percepire dal dipendente dal 2001 al 2004.
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