Bruciano dal caldo i dipendenti comunali di Caserta
Tutto è partito da una richiesta di alcuni dipendenti comunali. Questi – lo si evince dalla Determina del dirigente Giovanni Natale – chiedono espressamente di essere esonerati dal rientro pomeridiano nel mese di agosto. Il motivo potrebbe sembrare banale e invece al Comune di Caserta è alquanto serio. Con il caldo non si scherza e a dirlo sono i sindacati.
Attenzione alle aperture al pubblico, si ritorna a settembre
Per ogni settore comunale, i dirigenti hanno disposto l’esonero dal rientro pomeridiano del martedì e giovedì. Il motivo è appunto “l’eccezionale ondata di caldo e il guasto all’impianto di condizionamento, non risolvibile in tempi brevi”. Per di più, con la Determina dirigenziale n° 78003 del 6 agosto c. m., si autorizza in primis il personale richiedente, ma non si esclude la possibilità di estendere l’esonero anche al resto del personale.
Perciò, il monte ore settimanale di 36 ore lavorative sarà recuperato nel mese di settembre, sempre che le condizioni climatiche migliorino o che sia ripristinato il funzionamento dell’impianto di climatizzazione, che da ormai quattro anni genera lo stesso disagio. Intanto, i cittadini dovranno ben seguire le modifiche agli orari di apertura degli sportelli front office, poiché ad essere esonerati ci sono finanche i dipendenti comunali in forza a detti servizi pubblici. Ci si chiede soltanto come sia possibile che da anni non si provveda alla sistemazione del sistema dell’aria condizionata.
Condizioni mortificanti negli uffici comunali
“Quali sono le cause del malfunzionamento dell’impianto climatico dopo il Tavolo in Prefettura alla presenza di dirigenti e amministratori?” Questa è la domanda che si pone Alessandro Cappiello, rappresentante sindacale dei dipendenti comunali di Caserta. Cappiello, è prima d’ogni cosa uno dei tanti lavoratori comunali impiegato presso gli uffici anagrafe di via San Gennaro. Qui il disagio per del caldo non c’è. “Sembra che da noi – afferma il sindacalista -, per quanto funzionante sia il climatizzatore, non siano stati puliti i filtri dell’aria“. Già qui un primo colpo. Con l’emergenza da Covid-19 viene meno pure la più importante delle preoccupazioni, ma questa è altra storia.
“Capisco le esigenze e le difficoltà dei firmatari della richiesta – dichiara Cappiello – eppure trovo vergognoso che a tutt’oggi, dopo quattro anni, non si risolva il problema climatizzazione. Mi chiedo – conclude – se al CERN sono riusciti a scoprire il Bosone di Higgs è possibile che a Caserta le tante intelligenze non trovino una soluzione al nostro disagio?”
Il dirigente con le mani legate
Il dirigente ing. Giovanni Natale è chiaro sul punto: “Non abbiamo soldi“. Insomma, l’impianto di climatizzazione dovrà rimanere guasto finché qualcuno non lo riparerà o meglio: finché non ci saranno risorse sufficienti. Non dimentichiamoci che, di fatto, l’Ente casertano è reduce di un secondo dissesto finanziario e rischia per poco il terzo.
Alla fine la storia è chiara. Non c’è soluzione se non lasciare a casa qualcuno, che comunque dovrà recuperare successivamente le ore di lavoro perse. Una condizione davvero precaria oltre che mortificante. L’ing. Natale, però, è chiaro pure su un’altra questione, quella inerente i solleciti del Prefetto. Per dovere di cronaca lo vogliamo ricordare meglio. Quattro anni fa sia la ASL che la Prefettura sollecitarono l’Amministrazione comunale a prendere provvedimenti. I motivi sono vari. Partiamo dal presupposto che la Legge è chiara a riguardo, sotto e sopra certe temperature gli ambienti pubblici diventano inagibili e, di conseguenza, non resta che chiudere Palazzo Castropignano e, soprattutto, l’ala dell’ex Pretura.
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