Terra dei fuochi: continuano i roghi anche durante l’era Covid 19.
Prosegue il lavoro, coordinato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, per analizzare i rischi sanitari legati alle criticità ambientali nel Casertano, e viene rinnovato il protocollo d’intesa, siglato da diversi soggetti istituzionali nel 2017, che prevede di confrontare i dati ambientali e quelli sanitari della cosiddetta Terra dei fuochi, con lo scopo di valutare se sul territorio si registrino rischi più elevati di sviluppare determinate patologie oncologiche, legati alle condizioni ambientali del territorio. Intanto, però, troppi sono i roghi che tutt’ora si verificano, gli ultimi sono stati segnalati a Giugliano, Villa Literno, San Giorgio a Cremano, Ponticelli nei pressi del campo Rom.
La legge 6 del 2014 sulla Terra dei fuochi prevede che i Comuni debbano individuare e accertare tramite apposito registro, tutte le aree pubbliche e private interessate dall’abbandono e dai roghi di rifiuti avvalendosi di rilievi e controlli già effettuati e delle segnalazioni dei cittadini.
Queste aree non potranno, nel caso di indagini con esito negativo, essere utilizzate per nessuna attività fino a quando non sarà dimostrata, con idonee attestazioni analitiche rilasciate da laboratori accreditati, l’assenza di fattori di pericolo per la salute e l’ambiente.
È una misura importante che mira ad impedire che l’attività criminale di smaltimento abusivo dei rifiuti possa essere strumentale ad iniziative di speculazione edilizia.
Sul territorio campano la convenzione coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere non è l’unica, questo tipo di accordi mira all’organizzazione di attività specifiche, tra cui campagne straordinarie di monitoraggio della qualità dell’aria sul territorio di competenza della Procura. Il monitoraggio degli inquinanti atmosferici viene svolto con riferimento in particolare a quei microinquinanti, tra cui diossine e Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), ritenuti significativi negli studi sull’incidenza di determinate patologie oncologiche.
Alcuni gruppi organizzati sui social stanno cercando di far sentire la propria voce segnalando ai telegiornali locali le vicende. https://www.facebook.com/TerranostrumTrentolaDucenta/
https://www.facebook.com/LaTerraDeiFuochi/https://www.facebook.com/groups/RoghiTossiciBASTAprotestiamoREALMENTE/?ref=share
Altri hanno richiesto l’avvio di studi medici per attestare la tossicità dei fumi.
Tuttavia mentre vi è ancora grande attenzione per il Covid 19, nessuno parla dei pericoli dei fumi che da anni uccidono migliaia di persone nel nostro territorio.
L’anno scorso i cittadini della Terra dei fuochi, riuniti nella Rete di cittadinanza e comunità e in Stop Biocidio, si affidarono ai risultati del Progetto Veritas, la ricerca coordinata dall’oncologo Antonio Giordano (Istituto Sbarro di ricerca sul cancro della Temple University di Philadelphia) per provare con l’ausilio della scienza ciò che sostenevano da anni: la correlazione fra la devastazione ambientale che hanno subito le province di Napoli e Caserta e il picco di determinati tumori che si registra proprio in quei territori. E i dati, pubblicati sul Journal of Cellular Physiology, sembrarono dar loro ragione, visto che i ricercatori rilevarono concentrazioni fuori norma di metalli pesanti nel sangue dei malati di cancro della loro terra. Gli autori dello studio confermarono la presenza nel sangue di metalli come cadmio, mercurio, arsenico, piombo (particolarmente legati allo smaltimento illecito dei rifiuti e alla loro combustione) di dieci pazienti oncologici residenti in uno dei comuni simbolo della devastazione ambientale a nord di Napoli, Giugliano, con quella registratasi in 27 soggetti sani e in altri 85 pazienti oncologici di altre aree.
L’articolo Terra dei fuochi: continuano i roghi anche durante l’era Covid 19. proviene da BelvedereNews.
(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)