Le foto. Selvalunga torna da Sandokan ai cittadini
Come racconta Rosaria Capacchione, nel suo libro “L’oro della Camorra”, “… sulla tenuta di Grazzanise, gli Schiavone e il clan dei casalesi in generale, ha provato la partita più lunga e difficile, cercando di accreditarsi non come camorristi, ma come agricoltori e allevatori. Quando lo Stato aveva incassato la confisca definitiva. Avevano lanciato la partita definitiva. << Niente per noi, niente per nessuno >> tenuto deciso. E da quel giorno scelto lasciato morire di fama e da bruciare il bufale, accaduto manovrato affinchè da impedire al custode giudiziario il latte ai caseifici, trasformato il tutto in semplice terreno agricolo. ”
Sfogliando le cronache giudiziarie del comune mazzonaro, anche consolidato alla confisca definitiva il clan (fazione Sandokan) non ha smesso di tener d’occhio il futuro del bene per provare e avere una “sorta di ristoro” per il bene confiscato grazie alla presunta complicità di politici e funzionari locali. Tanto è che l’opera di riqualificazione ha subito rallentamenti (o meglio non è mai partita) fino ad alcuni giorni fa.
Sempre la cronista anticamorra; Rosaria Capacchione, dalle pagine di Fan Page.it, pochi mesi fa ridenunciò ancora lo stato di abbandono della tenuta da parte dell’ente retto dall’allora sindaco Vito Gravante e dalla sua giunta, che in quattro anni impegnati soprattutto in feste e festini senza nessun risultato tangibile per la popolazione, come raccontato dai cittadini che hanno visto il paese fermo a 20 anni fa, luogo divenuto punto di riferimento per la ricettazione di veicoli e confezionamento di involucri cocaina.
Tra le distrazioni dell’assessore al bilancio dell’epoca i fondi destinati alla riqualificazione della tenuta che un tempo fu della famiglia Sandokan hanno rischiato di essere persi per sempre. Oggi le cronache e gli atti comunali raccontati da soli grazie all’evento deciso dal viceprefetto Aldo Aldi presso la Regione Campania e il Ministero dell’ambiente hanno fatto si che “Selvalunga” sta tornando ai cittadini, con la gara di appalto espletata presso la Stazione Unica appaltante, i lavori assegnati e iniziati da circa una settimana.
Capita anche che esistano Commissari Straordinari, quali Aldo Aldi, che ha registrato in un comune a causa dei fallimenti della politica locale, non si limita all’ordinaria amministrazione, ma con una data di consegna suppliscono ai fallimenti della politica provando a ridare dignità al territorio mortificato dalla inerzia della politica che tende a costruire il misero consenso elettorale e che in questi giorni in vista delle elezioni sicuramente sta provando un camuffarsi e riciclando in nuovi progetti come qualunque maschio politico della nostra martoriata provincia.
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