Sempre molto alta la tensione a Mondragone per focolai. Lancio di pietre e sedie
MONDRAGONE – Resta sempre molto alta la tensione a Mondragone dopo l’esplosione di un focolaio Covid. Un gruppo di bulgari, residenti ai palazzi Ex Cirio, continua a protestare cercando di uscire fuori dalla zona rossa istituita nell’area per la presenza di quasi 50 casi di positività al Covid. Le forze dell’ordine e l’Esercito, inviato dal Governo per sedare la protesta ed evitare che vi siano atti inconsulti fra cittadini di etnia Rom ed italiani, presidiano i varchi e sono riusciti a riportare dentro gli stranieri. Sono arrivati a quota 49 i casi di positività nel complesso residenziale.
Si tratta in massima parte di cittadini bulgari residenti in quattro dei cinque palazzoni divenuti off limits da lunedì 22 giugno 2020, dopo che è entrata in vigore l’ordinanza della Regione. Vanno inoltre avanti, anche se a rilento, le operazioni di trasferimento delle persone positive, peraltro tutte asintomatiche, al Covid Hospital di Maddaloni, dove sono diciannove quelli attualmente ricoverati; ieri sono stati trasferiti sei contagiati, ne mancano all’appello altri tredici, cui si aggiungono i nuovi positivi.
Qualcuno tra i positivi, però, non si riesce a rintracciare; molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti, e si ipotizza che abbiano fatto perdere le tracce, anche per timore di perdere il lavoro; molti sono braccianti agricoli, spesso sfruttati dai caporali di nazionalità bulgara, alcuni dei quali vivono anche agli ex Palazzi Cirio.
Ieri mattina un gruppo di bulgari residenti nel quartiere popolare di Mondragone è uscito in strada per protestare, violando di fatto l’obbligo di quarantena. Le forze dell’ordine sono riuscite a riportare dentro le persone, ma il sindaco Virgilio Pacifico denuncia “un inaccettabile atto di insubordinazione” e almeno 200 residenti del comune casertano si sono radunati di fronte al complesso di case popolari, bloccando la rotonda d’accesso sulla strada Domiziana. “Non si devono più sentire padroni della città”, gridano, accusando la polizia di aver avuto un atteggiamento troppo “tollerante”.
Le strade, da questa mattina, sono pattugliate dall’Esercito, ma non è bastato per fermare la guerriglia: un agente è rimasto leggermente ferito dal lancio di pietre e oggetti. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha inviato un contingente di 50 militari. Un altro momento di tensione c’è stato successivamente tra i manifestanti italiani che presidiano il varco d’accesso e i bulgari che abitano all’interno della zona rossa.
Un bulgaro ha lanciato una sedia dal balcone, gli italiani hanno risposto lanciando pietre e sfondando i finestrini delle auto dei bulgari parcheggiate. Poi hanno mostrato le targhe delle vetture a mo’ di trofeo. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato l’arrivo dell’esercito: “Questa mattina ho avuto un colloquio con il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in relazione alla zona rossa istituita negli ex palazzi Cirio di Mondragone. Ho chiesto l’invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell’ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio. Il Ministro ha subito disposto l’arrivo di un contingente di 50 uomini dell’Esercito”.
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