Giornata Mondiale dei donatori di sangue. “In ogni goccia c’è una storia. La nostra”, la campagna 2020
CASERTA – Il 14 giugno è la “Giornata Mondiale del Donatore di Sangue” con lo scopo principale di aumentare la consapevolezza del valore della donazione presso le Comunità. Oggi più che mai, al tempo del Covid-19, ci troviamo di fronte a un’occasione per ribadire l’importanza della solidarietà, dell’impegno civile e del valore del dono attraverso un gesto semplice, sicuro e che porta benefici a chi lo fa e a chi lo riceve.
La decisione dell’Oms di rinviare al prossimo anno gli eventi legati alla Giornata mondiale del donatore del 14 giugno non ferma la solidarietà e le iniziative delle Avis locali. Nonostante non sia possibile organizzare appuntamenti che raccolgano in piazza centinaia di persone, le varie sedi sparse sul territorio nazionale hanno deciso di organizzare diversi appuntamenti che, tramite post e immagini o iniziative solidali, contribuiscano a rilanciare l’importanza di questa data. In Lombardia, in provincia di Pavia, precisamente a ROBBIO, l’AVIS ha deciso di illuminare fino a domenica, in collaborazione con l’amministrazione locale, la sede del Municipio.
L’iniziativa, avviata già nei giorni scorsi, era stata sospesa a causa delle condizioni climatiche non ottimali, per poi riprendere e proseguire fino a domenica.
Oggi anche Antonio DE PINTO, 37enne proveniente da San Nicola la Strada, in provincia di Caserta, in qualità di donatore abituale di sangue, può andare fiero di questo suo impegno civile attraverso la donazione di sangue e derivati. Nato a Napoli il 2 settembre 1983, attualmente residente in Robbio, sin dal compimento del suo 18^ anno di età, come regalo della sua maggiore età si è regalato la gioia di donare il sangue, prima attraverso l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta ed ora attraverso la sezione di Robbio dell’AVIS.
E continua a farlo da allora ogni tre mesi raggiungendo il ragguardevole traguardo di oltre 140 donazioni. Grazie figlio mio di aver continuato la tradizione famigliare, anche ora che io non posso più donare per i noti problemi di saluti. Io e tua madre siamo fieri di te e lo siamo anche di Monica, la tua compagna, che si è avviata sulla stessa strada della solidarietà umana.
Detto questo, oggi sottolineiamo che è tornato a crescere il numero dei donatori di sangue dai 18 ai 25 anni, invertendo una tendenza che li vedeva in calo costante dal 2013. Il trend positivo è stato certificato dal Centro Nazionale Sangue (CNS) che ha reso noti i dati della raccolta del 2019. Nel 2019 i donatori totali sono stati 1.683.470, stabili rispetto allo scorso anno. Tra questi il Cns ha censito 213.422 donatori nella fascia di età più giovane (18-25 anni), 1,6% in più rispetto all’anno precedente.
Un indicatore positivo che però rimane isolato, come dimostrano il calo registrato nelle fasce 26-35 anni (-1,4%) e 36-45 anni (-3,6%) e l’aumento del numero dei donatori di tutte le fasce di età superiori (dai 46 ai 55 +0,5%, dai 56 ai 65 +5,1%). I nuovi donatori sono poco più di 362mila, in calo del 2,3%, le donne sono 538.386 (il 32% del totale), circa il 92% del totale dei donatori del 2019 era iscritto alle associazioni. Aumentano i pazienti trasfusi, che nel 2019 sono stati circa 638mila contro i 630mila dell’anno precedente, mentre le trasfusioni sono state circa 3 milioni, ovvero una ogni 10 secondi. Resta stabile anche il numero dei donatori in aferesi, la procedura che permette di donare soltanto alcune parti del sangue intero come il plasma e le piastrine, che sono stati 202mila.
Nel 2019 sono stati comunque raccolti 858.170 chilogrammi di plasma per la produzione di farmaci plasmaderivati, quasi 14mila in più rispetto all’anno precedente, pienamente in linea con gli obiettivi del Programma Nazionale Plasma. Per il sangue è stata garantita anche lo scorso anno l’autosufficienza totale, che per i medicinali derivati dal plasma è a livello nazionale mediamente del 70% circa.
È proseguito anche nel 2019 il programma di donazione di medicinali plasmaderivati in eccedenza all’estero. Oltre 40 milioni di unità di farmaci sono stati prodotti e inviati dal 2013 ad oggi a paesi come Afghanistan, Armenia, Albania, India e in tempi più recenti anche Palestina ed El Salvador.
Il Friuli Venezia Giulia si conferma la regione con il maggior numero di donatori totali in relazione alla popolazione (40 ogni 1000 abitanti) seguito dal Molise e dalla Sardegna.
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