AMBC: “Costretti a convivere con discariche domestiche di ingombranti”
MONDRAGONE – Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente il Comunicato Stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune: Nel contestare l’improvvida ordinanza di Pacifico di chiusura delle spiagge libere, avevamo non solo riportato buone pratiche di altri comuni costieri campani che avevano con tempestività approntato piani e risorse per mettere in sicurezza gli arenili pubblici, ma avevamo anche segnalato l’App gratuita www.entrainspiaggia.it che l’ANCI stava proponendo ai comuni affinché l’accesso alle spiagge avvenisse in assoluta sicurezza https://www.81034.it/perche-pacifico-ha-vietato-le-spiagge-libere-a-mondragone/.
L’ordinanza di Pacifico di “scarcerazione” di alcune spiagge libere è il classico “topolino partorito dalla montagna”. E in questo caso è addirittura un topolino morto, soprattutto perché “libera” soltanto alcune spiagge libere e non altre, senza neppure dirci il perché di questa scelta. Colpiscono i refusi e i torrenti (“Tratto 5 compreso tra torrente Lido Venere e Piazza del popolo”; “Tratto 8 compreso tra torrente lido Sombrero e Piazza della Repubblica”): tanti giorni per non avere ancora il piano comunale e per mettere alla luce -dopo un difficilissimo parto- un atto pasticciato e neppure riletto!
Siamo allo sconforto! Passiamo alla seconda puntata delle “disavventure pubbliche” di William “Bill” Foster. Questa volta Bill, che paga tasse e tributi fino all’ultimo centesimo e con puntualità, è alle prese con i rifiuti ingombranti: ne ha accumulati un bel po’, di ogni tipo, al punto che la sua casa sembra si sia ristretta. Bill si mette quindi alla ricerca di informazioni per capire come smaltirli correttamente: chiede agli amici, recupera e consulta vecchie e nuove brochure, naviga sul sito del Comune e dopo non poche difficoltà riesce a venire a capo di un numero verde. Per giorni lo compone, ma invano: nessuna risposta.
Poi finalmente dall’altro capo del telefono una voce cordiale che l’informa che non sono più loro a gestire quel servizio. Bill intuisce che dopo la “triste vicenda” del rinnovo della carta d’identità, sta per vivere un’altra “storia di ordinaria follia” e ha la conferma che il comune di Mondragone sembra faccia di tutto per vessare i propri cittadini e per mettere a dura prova la loro pazienza. Si rimette alla ricerca di nuove e più aggiornate informazioni e finalmente trova un nuovo Numero Verde: 800170905. Ma per giorni e giorni questo numero squilla “a vuoto” oppure risulta occupato.
Finalmente il 5 Maggio scorso Bill riesce a parlare con un’operatrice, che risponde da Pastorano, la quale però lo stoppa subito informandolo che la ditta non potrà andare presso il suo domicilio a ritirare i rifiuti ingombranti prima di tre mesi e precisamente il 21 Settembre. E aggiunge che non ritireranno materiali in ceramica, come i sanitari del bagno. Per quelli dovrà chiedere al Comune. Il che significa cominciare daccapo la “storia di ordinaria follia”.
Bill mestamente riattacca il telefono, mentre il suo pensiero corre alle tante discariche che proprio l’altro giorno aveva notato girando per la città, a partire da quelle permanenti di Via Savona e dei cosiddetti “Palazzi Cirio”, ove non di rado insieme a cumuli d’indifferenziata si rinvengono rifiuti ingombranti di ogni tipo. Abbandonati da delinquenti incalliti e inquinatori seriali (quasi sempre anche evasori), ma forse qualche volta anche da qualche cittadino che è solo esasperato, che non riesce a raggiungere quella flebile voce di Pastorano, oppure che non ha la pazienza di aspettare oltre 3 mesi per cercare di disfarsi legalmente di qualche ingombrante rifiuto e non riesce più a convivere con discariche domestiche. E’ sera. Qualche amico, sapendo Bill alquanto nervoso per quest’ennesima disavventura, telefona per alleggerire la situazione e cercare di tirarlo un po’ su.
E per sdrammatizzare se ne esce con una battuta: “Eppure, per ben 6 degli ultimi 12 anni di gestione dei rifiuti abbiamo avuto direttamente o indirettamente sempre lo stesso “Capocantiere politico”. Basterebbe smaltire quello, che è diventato veramente ingombrante!” Ma Bill resta impassibile, neppure un accenno di sorriso, e -sconsolato- rimugina: “Cos’altro ci vuole per certificare il fallimento conclamato della “ditta politica” Zannini- Pacifico, incapace in 3 anni di dare risposte anche a bisogni elementari come questi?”.
Bill, esausto, chiude il telefono e si butta sul divano, lasciando partire un Edoardo Bennato d’annata e la sua “L’isola (ecologica) che non c’è”. Ma fuori, come accade ormai ogni sera, improvvisi fuochi d’artificio illuminano in lontananza un cielo di pioggia e qualche festa di compleanno o qualche amore neomelodico. Mentre qualche cane impaurito contemporaneamente inizia ad abbaiare. “Ma questi stramaledetti fuochi, “grugnisce” Bill, chi li autorizza?
E perché devono romperci i cabbasisi (l’influenza delle tante ore passate con il Commissario Montalbano si fa sentire)? E il multatore seriale comandato, perché non interviene?” Mette le cuffie, alza il volume e al diavolo ingombranti, fuochi e quant’altro.
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