Jabil. La denuncia dei 190 licenziati: l’azienda non rispetta l’accordo sottoscritto con il Ministro
Marcianise. Dopo le speranze di riassunzione dei 190 lavoratori della Jabil licenziati dall’azienda, ecco abbattersi su di loro la tegola della ” malasorte”: a poche ore dalla sottoscrizione dell’accordo e dalla visita del Ministro, già si starebbe verificando il mancato rispetto delle condizioni stabilite.
A denunciarlo, la RSU interna aziendale e gli stessi lavoratori Jabil licenziati .
La RSU ha appreso in data odierna, dopo la pubblicazione dei turni di lavoro per la prossima settimana, di evidenti e clamorose discriminazioni fra i lavoratori. La rappresentanza sindacale interna Jabil, inoltra, evidenzia ulteriori discriminazioni nel periodo compreso fra il 22.05.2020 e il 03.06.2020 nelle giustificazioni di presenza/assenza di tale periodo.
A fronte di cio’ la RSU ribadisce la necessita’ di effettuare un incontro urgente per affrontare le tematiche segnalate. Diversamente , tali questioni saranno oggetto di confronto al tavolo ministeriale programmato per martedi’. nel contempo la RSU invita l’azienda a rispettare gli accordi siglati.
A segnalare l’atteggiamento dei vertici della Jabil nei confronti dei 190 licenziati anche una nota pubblicata dagli stessi in data 05.06.2020 che riceviamo e pubblichiamo.
“Si puo’ quasi dire che e’ andata via il Ministro Catalfo e siamo gia’ alle prese con la solita arroganza di un ‘azienda che non rispetta l’accordo appena firmato.
Infatti, oggi sono state rese disponibili le presenze dei lavoratori per la prossima settimana e, a dispetto di quanto sancisce l’accordo sottoscritto non piu’ di un giorno fa, si continua ad osservare un atteggiamento vessatorio e persecutorio verso i 190 lavoratori che erano stati oggetto del licenziamento, stabilendo che solo loro, rispetto agli altri colleghi, dovranno essere presenti un solo giorno di lavoro.
Si ricorda, infatti, che l’accordo prevede il decadimento della procedura e pari opportunita’ per l’intera platea lavorativa composta da 540 persone. Inoltre si sottolinea nuovamente come i 190 lavoratori fossero stati individuati con criteri poco chiari e assolutamente discutibili, oltre che stridenti con le norme vigenti.
Nel caso che l’azienda decidera’ di aprire una nuova procedura di licenziamento collettivo, a partire dal 18 agosto, dovra’ stilare una nuova lista, auspicando che questa volta lo faccia in maniera piu’ corretta e trasparente.
I lavoratori sono certi in un intervento forte del sindacato atto a tutelare l’accordo sottoscritto e si dicono pronti a bloccare nuovamente la fabbrica con presidio ad oltranza e con tutte le azioni necessarie , anche legali”.
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