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Attualità

AMBC: “Ancora sulle spiagge libere “arrestate” da Pacifico e sui contratti derivati di Conte”

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MONDRAGONE – Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa fattoci pervenire dall’Associazione Mondragone Bene Comune: “A proposito dell’ordinanza di Pacifico che vieta l’utilizzo delle spiagge libere, l’AMBC lancia un altro appello: non perdete tempo e adottate poche e semplici regole, così come stanno facendo tanti comuni. Basta copiare queste: https://www.giornaledelcilento.it/wp-content/uploads/2020/04/Vademecum_Spiaggia-Covid-2019_ComuneDiSantaMarina.pdf (la parte che interessa).

Lasciate tutte le spiagge libere a gestione comunale e – se proprio volete coinvolgere altri- fate un bando ma solo per il Terzo Settore, ma intanto aprite le spiagge. Non proseguite sulla scellerata scelta di altre concessioni, di altri stabilimenti e fermatevi- per il momento- anche con le cosiddette spiagge attrezzate. Sul piano spiaggia di Pacifico&Co vanno fatti seri approfondimenti: c’è qualcosa che proprio non torna.

L’AMBC si appresta a fare nei prossimi giorni alcune pubbliche riflessioni, carte alla mano, e anche a “scoprire qualche altarino”. Ritorniamo, intanto, sui contratti derivati sottoscritti all’epoca dell’Amministrazione Conte e sulla sentenza della Cassazione che abbiamo fatto conoscere nei giorni scorsi (leggetela: http://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/8770_05_2020_no-index.pdf) e sulla quale continua l’imbarazzante silenzio di tutta la “politica locale”.

Qualche cittadino, pur apprezzando la nostra insistenza, ci ha detto: “ma cosa si può fare dopo tanto tempo?”. Intanto, cari amici, si possono individuare le responsabilità politiche-che non si prescrivono- e far conoscere chi determinò quell’illecito, con l’obiettivo di avere subito liquidità da “spendere e spandere” (Amministrazione Conte) e scaricando i debiti sulle future generazioni. Si può dire, cari amici, che il vizio di “far fuori” il Consiglio comunale per “fare i porci comodi loro” caratterizza tutto l’ultimo ventennio (ricordiamo che la Cassazione ha ritenuto nulli i contratti derivati anche- se non soprattutto- perché non deliberati dal Consiglio comunale).

L’Amministrazione Conte inaugurò il ventennio facendo fuori il Consiglio comunale sugli atti riguardanti, per esempio, il CE4 e l’ECO4 e sui contratti derivati. E non stiamo parlando di atti minori, di concessione di patrocinio morale. Fino ad arrivare al Consiglio comunale di oggi, del quale si sono addirittura perse le tracce. Il solito “padrone della borsa” (lo stesso che avvallò a suo tempo i derivati illegittimi) ha deciso in questi giorni in assoluta autonomia e “padronanza” di scaricare sui posteri la quota capitale 2020 dei derivati con la BNL (ben altra cosa è la rinegoziazione!), senza un minimo di verifica pubblica sulla necessità e/o opportunità di tale operazione.

Non ha detto quante saranno le minore entrate a causa del Covid-19, a quanto ammonta ciò che oggi non spenderemo con questa operazione e, soprattutto, per quali iniziative o per quali poste serviranno questi soldi, “risparmiati” oggi ma che si dovranno accollare quelli che verranno domani (forse quando lui non ci sarà più). Volete scommetterci che userà questo soldi per togliersi qualche “buffo”? L’attuale Consiglio comunale è l’unico in Italia che da quando si è insediato, ormai tre anni fa, non ha discusso neppure un’interrogazione o un’interpellanza.

L’attuale Consiglio comunale è l’unico in Italia che da quando si è insediato, ormai tre anni fa, non ha discusso neppure un’interrogazione o un’interpellanza.
In tanti comuni all’indomani di questa storica sentenza ci si sta pubblicamente interrogando. Linkiamo ad una delle tante interpellanze (che ancora si fanno in Italia, ovviamente in quei Consigli comunali che funzionano, non in quelli “finti” come il nostro):http://www.comune.torino.it/consiglio/prg/intranet/display_testi.php?doc=T-I202001144. L’AMBC si è consultata con alcuni suoi amici tecnici, i quali hanno osservato:

  1. La sentenza della Cassazione non è ovviamente immediatamente applicabile al nostro caso. Non essendo inspiegabilmente mai intervenuti (per ignoranza o per correità?) durante le Amministrazioni Conte, Cennami, Schiappa e Pacifico, dovremmo farlo ora e adire le vie legali (che quasi con certezza ci porterebbero ad avere una sentenza favorevole come nel caso di Cattolica).

  1. Perseguire le responsabilità erariali nei confronti di chi ha stipulato quei contratti non avendone facoltà e che la Cassazione ha ribadito essere esclusivamente in capo al Consiglio comunale (l’atto d’origine ha comunque prodotto effetti su quanto sborsato negli ultimi 10 anni).
  2. Presentare un esposto alla Procura della Corte dei Conti affinché accerti eventuali responsabilità per danno erariale. L’AMBC, cari amici, si adopererà per il punto 3. Ma chi interverrà per il resto, avendo Mondragone un Consiglio comunale non operativo, essendo da 3 anni senza un assessore al bilancio ed essendo sostanzialmente commissariati da chi da decenni manovra “con padronanza” i soldi dei cittadini?

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