Regionali 2020. Quando si votera’? E intanto De Luca rinforza i moderati
Napoli. Non potrebbero dare luogo a posizioni più diverse gli scenari politici che si stanno delineando in vista delle prossime consultazioni elettorali.
Consultazioni che vedranno la convocazione alle urne in un periodo che risulta ancora oggetto di valutazione essendo prioritario, prendendo in prestito le parole di Domenico De Siano coordinatore campano regionale di Fi, “concentrarsi unicamente sui cittadini e proteggerli dalla crisi sanitaria ed economica determinate dal coronavirus”.
“Abbiamo un nemico più importante da combattere e sconfiggere, solamente dopo penseremo al voto” lo afferma anche il deputato M5S Giuseppe Buompane, che alla Camera dei deputati è anche vicepresidente della Commissione Bilancio.
Indubbiamente, al di la’ della autenticita’ di queste parole, va detto che un rinvio delle consultazioni elettorali sarebbe quanto mai auspicabile proprio per Forza Italia e per il M5S, che hanno perso consensi in Campania a causa di scandali politici ma anche per la predominanza con cui Vincenzo De Luca ha saputo gestire l’emergenza Covid19.
Si sottolinea, in ogni caso, la necessità di un election day tra fine settembre ed inizio ottobre condivisa dall’Anci (associazione nazionale comuni italiani) che in tal senso si è espressa alla Commissione Affari costituzionali della Camera sul ‘Decreto Elezioni’.
Dietro questa scelta, vi è da un lato la condizione di disagio in cui versano i comuni a seguito dei bilanci relativi alla vicenda Covid; dall’altro la riduzione del rischio di contagio con l’accorpamento delle elezioni regionali e comunali nonché del referendum costituzionale (confermativo del taglio dei parlamentari) e la messa a punto da parte del governo di un protocollo di sicurezza, in considerazione del fatto che le elezioni avverrebbero in un periodo, quello autunnale, che potrebbe portare ad un riaggravarsi dell’epidemia.
Mentre il Governo nel decreto legge contenente le disposizioni urgenti sulle consultazioni elettorali per il 2020 ha previsto una finestra tra il 15 settembre e il 15 dicembre; i governatori delle Regioni ritengono sia invece opportuno puntare alle elezioni guardando ad un’ ulteriore finestra, quella estiva di luglio,verso cui spingono in primis De Luca per la Campania e Toti per la Liguria.
Una scelta di questo tipo permetterebbe, infatti, di andare al voto in un periodo in cui sono comunque predisposti controlli serrati, nell’ambito di un‘emergenza che col numero dei contagi in discesa allontana la possibilità di un rinvio delle elezioni al 2021.
Rinvio che si rende più probabile rispetto alle consultazioni elettorali autunnali, quando si potrebbe avere una nuova ondata di casi.
Sta di fatto che , secondo quanto stabilisce un decreto del governo approvato, appena un mese fa, in consiglio dei ministri e firmato dal presidente Mattarella, le elezioni regionali si dovrebbero tenere in autunno tra settembre ed ottobre.
Si voterà per il rinnovo di sette consigli regionali e l’elezione dei nuovi presidenti. Le Regioni attese alle urne sono: Veneto, Liguria, Campania, Toscana, Marche, Puglia e Valle D’Aosta.
La Campania vede ricandidarsi per il secondo mandato il suo presidente uscente, l’esponente del centro sinistra Vincenzo De Luca.
Il suo sfidante di centrodestra dovrebbe essere Stefano Caldoro di Forza Italia, già presidente della Regione Campania dal 2010 al 2015, prima di essere sconfitto dall’attuale governatore Vincenzo De Luca.
Su questi punti ruota tutta la campagna elettorale delle prossime regionali.
Ma procediamo con ordine.
Stefano Caldoro, e’ vero, dovrebbe avere l’appoggio del centro destra, ma, in fondo, non e’ cosi’.
La sua candidatura alla guida della Regione Campania sarebbe osteggiata dalla Lega di Matteo Salvini e da Fratelli d’Italia: insomma Stefano Caldoro e’ solo il candidato di Silvio Berlusconi, che non ha piu’ nel centro destra la leadership degli anni scorsi. Al punto tale che anche la stessa Mara Carfagna, fedelissima di Silvio, sarebbe pronta a non appoggiare Caldoro, anche perche’ sarebbe intenzionata a presentare la sua stessa candidatura.
Per quanto riguarda la candidatura di De Luca e’ osteggiata dal Movimento 5 Stelle con cui il Governatore non ha mai avuto rapporti idilliaci. I grillini vorrebbero candidare il Ministro Costa e chiedono il sostegno dell’alleato di governo Pd in modo da eliminare anche De Luca.
Il tutto arricchito dal “ balletto non solo coreografico” di Italia Viva che aspetta solo di rafforzare a livello di poltrone la propria posizione politica.
Eppure , De Luca che , all’inizio della pandemia, era considerato in svantaggio , in questo periodo ha consolidato la propria leadership politica anche se spesso in posizione critica nei confronti del Pd e del Governo.
In questo momento, quale e’ la forza di De Luca? Quella di essere riuscito ad intercettare i voti dei moderati. Lo stesso Presidente sostiene che ” in Campania vince chi sposta i voti moderati verso la sinistra”. E, non a caso, e’ di questi giorni il suo avvicinamento con il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Come, non a caso, e’ la notizia che Clemente Mastella, eletto Sindaco di Benevento nelle liste di Forza Italia, sosterra’ De Luca alle prossime regionali. E, come non a caso, sono tanti i meridionalisti le cui istanze il Presidente ha saputo esprimere in questo periodo di pandemia.
Vincenzo De Luca continua a tessere accordi e preparare le liste. Oltre al Partito Democratico, è certa la presenza in coalizione delle creature dell’ex sindaco di Salerno (Campania Libera e De Luca Presidente), Partito Socialista, Popolari ed anche Italia Viva. Più che probabile l’appoggio dei Verdi, anche se una parte del Sole che Ride è attento alle mosse di De Magistris.
Vincenzo De Luca, dunque si candida alla guida della Regione Campania con le sue liste civiche che si andranno a sommare a quella del Pd. E fra queste, vi saranno, numerosi, quelli rimasti scontenti dal M5S o dal centro destra
Come dire : con o senza il Pd , il Presidente va , come sempre, avanti per la sua strada.
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