Ucciso a bastonate dal patrigno.Il piccolo Giuseppe invoca giustizia
Cardito. I bambini non hanno voce dinanzi alla violenza.
Eppure il processo per accertare la morte di Giuseppe il piccolo di 7 anni ucciso a bastonate a Cardito lo scorso 27 gennaio deve diventare lo strumento per restituire voce alle vittime piu’ innocenti e piu’ sacre della ferocia umana: i bambini.
Nella giornata di oggi, 20 maggio 2020, nell’aula 219 del Palazzo di Giustizia di Napoli, dinanzi alla Terza Corte di Assise si e’ celebrata l’udienza in videoconferenza contro i due imputati: Badre Tony Essobti e Valentina Casa, rispettivamente patrigno e madre del bambino, ai quali , fra l’altro, sono state fatte sentire intercettazioni che provano la loro colpevolezza.
“Non so cosa mi è preso, ho preso una mazza e l’ho riempito di mazzate”. A parlare, intercettato, è Tony Essobti, il patrigno del piccolo. Una conversazione intercettata in carcere mentre l’uomo, imputato assieme all’ex compagna e madre del bambino, era a colloquio con suoi parenti.
Il bambino fu ucciso con calci, pugni e con il manico della scopa.
Giuseppe fu ucciso a bastonate dal compagno della madre per avere rotto il letto nuovo. Il bimbo non è morto subito. La sua agonia potrebbe essere durata ore e in questo lasso di tempo poteva essere salvato. Nella ricostruzione degli eventi c’è infatti un “buco” – dalle 10:00 alle 12:30 – tra quando l’uomo ha telefonato a sua madre, presumibilmente a pestaggio già avvenuto, e quando questa, raggiunta la casa della tragedia, ha chiamato i soccorsi.
E’ emerso anche che la madre del bambino era stata aggredita in quello stesso giorno non perché si era frapposta tra Essobti e il figlio che veniva picchiato, ma dopo un gesto accidentale della donna non gradito dall’uomo, in pieno raptus.
In una conversazione tra la sorella di Essobti e una ex compagna dell’uomo poi quest’ultima dice: “Quello (Tony) anche con me è stato sempre violento e aggressivo.E io gli dicevo ‘Tony sei un bravo ragazzo, non ti devi comportare così“.
La Polizia Giudiziaria ha anche mostrato le conversazioni intercettate a Massa Lubrense, dove Valentina era tornata dopo la morte del figlio, dalle quali non emerge nessun pentimento o dolore per la perdita del figlio, anzi la donna progetta anche di andare al cinema con le amiche.
La prossima udienza è stata fissata dal presidente della terza Corte di Assise di Napoli per il 23 giugno
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