Mondragone. Covid 19 e stabilimenti balneari: imprenditori brancolano nel buio
di MARCO ROMANO
Mondragone. Incertezza per gli stabilimenti balneari che al momento brancolano nel buio, assenti le disposizioni per iniziare i lavori di apertura.
Ma cosa dicono gli imprenditori dell’ omonimo settore?
Giorno 06 maggio 2020, con le prime giornate di caldo sorgono anche i primi dubbi su come sara’ la bella stagione. Davvero quest’ anno prenderemo il sole tra i pannelli di plexiglass?
Ad oggi l’ unica disposizione e’ quella di aspettare. Infatti, non sono stati autorizzati lavori di preparazione delle spiagge, poiche’ il governo e’ ancora al lavoro per attuare un piano che, giorno dopo giorno, sembra sempre piu’ indispensabile per impedire un ulteriore danno all’ economia italiana, soprattutto nelle localita’ dove di turismo si vive.
Quali sono dunque, le domande che sorgono? Prima fra tutte la distanza tra gli ombrelloni, infatti, nella quasi totalita’ delle ipotesi, pare che la distanza tra un ombrellone e l’ altro debba essere minimo di 2.5metri,
Questo provocherebbe inevitabilmente una riduzione sostanziale degli ombrelloni da poter disporre, e quindi determinerebbe inevitabilmente una perdita economica, che, dato l’investimento annuale ,che queste attivita’richiedono per l’ apertura, risulta rappresentare davvero un grosso rischio.
Un altro dubbio che desta preoccupazione e’ l‘uso degli ormai famosi pannelli in plexiglass da utilizzare come divisorio tra i vari ombrelloni che, oltre ad essere decisamente claustrofobici, soprattutto in relazione alle aspettative di chi va a passare una giornata in spiaggia, risultano essere anche molto costosi, ragion per cui, a detta degli intervistati servirebbe un abbattimento se non totale ma almeno parziale delle imposte che gravano ogni anno sulle attivita’.
Un’altra circostanza, la piu’ complicata e rischiosa tra le tante, e’la gestione della spiaggia libera, la cui manutenzione richiedera’ uno sforzo massiccio da parte delle autorita’ che avranno il dovere di supervisionare le disposizioni, che inevitabilmente ci saranno, visto il pericolo di contagio elevato.
Ma una soluzione forse c’ e’ ed e’ tutta italiana.
Ci riferiamo al progetto dal nome “Mare 2020 – La misura e il paesaggio” a cura di Francesco Cascino, con la collaborazione ingegneristica di Raffaele Giannitelli, affiancata dal lavoro artistico di Filippo Riniolo: esso prevede delle strutture esagonali disposte ad alveare per massimizzare lo spazio occupato, e la presenza di vegetazione autoctona tra le varie postazioni in modo da poter creare una barriera naturale.
Il progetto non e’ ancora definito in tutti gli aspetti ma sembra avere tanti punti a favore tra cui: facile replicabilita’, materiale riciclabile, quindi a bassissimo impatto ambientale, che probabilmente costera’ meno dei pannelli in plexiglas.
Dunque, per questa estate, ci aspetta una sfida difficile ma non impossibile.
Ma una cosa e’ sicura: il superamento di questi ostacoli avverra’ solo se ci sara’ una piena partecipazione da parte delle istituzioni, passando per i siti preposti allo svolgimento di queste attivita’ ed infine, facendo appello al senso di responsabilita dei cittadini che, se vorranno godere di questa estate, saranno obbligati a fare la propria parte.
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