L’appello delle scuole di ballo, tra gli invisibili dei vari bonus e decreti covid
Le scuole di ballo sono ferme da 2 mesi per il lockdown. Questo articolo, che fotografa la condizione attuale, vuole essere anche un modo per portarla sotto i riflettori, affinchè le istituzioni, per la oro parte, se ne facciano carico, per sostenerli nella fase critica ed aiutarli a ripartire, quando sarà possibile, in modo agevole.
Chiaramente loro, come altre attività che vivono e pagano le spese ( fitto, bollette e altre utenze) grazie alle rette degli allievi, stanno vivendo una situazione economica davvero drammatica. abbiamo messo una lente di ingrandimento sulle loro problematiche che immaginiamo siano analoghe a quelle di altre scuole di ballo, di danza, palestre e attività affini.
Per loro il Governo non ha messo in campo nessuna forma di sostegno e /o agevolazione. Ma anche questa categoria, al momento, rientra, a tutti gli effetti, tra i disoccupati.
Un momento di ristrettezze per i titolari, così come per i loro dipendenti. Ci sono casi in cui, almeno questi ultimi hanno potuto far richiesta del famoso bonus di 600 €, come collaboratori sportivi, ma al momento queste somme non sono state ancora liquidate.
Non percepiscono di fatto nessun reddito. Nella cosiddetta fase 2, che partirà il 4 maggio, non sono previste riaperture. Probabilmente per loro la ripartenza sarà in estate, forse addirittura a settembre, dopo ben 6 mesi di inattività. Su questo c’è ancora silenzio.
Al momento si sono organizzati, come tanti, con lezioni on-line, a titolo gratuito per mantenere un contatto con gli allievi, un’ utenza che va, in genere, dai 4 ai 20 anni e per i quali è importante almeno la presenza in mancanza di un contatto diverso. Oltre al fatto che, chi ha la sana abitudine di fare attività sportiva, ha l’esigenza di non restare fermo sia per salute che per rimanere in esercizio. Per molti infatti lo sport è un lavoro a tutti gli effetti, oltre che una passione.
Sono ben consapevoli che anche per loro cambierà l’approccio e le modalità di fare lezione. Nonostante gli spazi ampi, si sta già pensando a gruppi poco numerosi, turnazioni delle lezioni con intervalli per evitare gli incontri, sanificazione dei locali, dispenser con disinfettanti nei camerini e nei bagni. Questi sicuramente gli interventi ipotizzabili per tutti per immaginare una riapertura a breve termine.
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