Caiazzo. CoronaVirus: ‘delivery fregatura’ anche per il ‘Buco’, micro bar che rinuncia alla riapertura
É purtroppo la triste realtà che accomuna tanti esercizi pubblici che, dopo attenta ponderazione dei “pro” e “contro”, hanno deciso di rinunciare all’apertura, consentita dal “delivery day”, quella riferita da Paul Tascillo, titolare del bar “Buco”, forse più famoso della provincia per il nome, distintivo delle sue minuscole dimensioni, ma apprezzato anche per intraprendenza e cortesia degli addetti:
Dopo attente riflessioni, comunico a voi, nostri affezionati clienti, che il Buco lounge bar sito in Caiazzo (CE) NON riaprirà lunedì 27 aprile per effettuare le consegne a domicilio, nonostante l’ordinanza n. 37 del 22 aprile 2020 del Presidente della regione Campania; inoltre sono dell’idea di non aprire nemmeno il 5 maggio.
É mia opinione che fino, a quando il vaccino non sarà disponibile per tu
tti, le attività in oggetto potranno incassare al massimo il 20% rispetto a prima per cui non riusciranno a coprire nemmeno i costi gestionali col rischio che tante persone potrebbero essere contagiate.
La categoria dei Bar è nata come luogo per socializzare e gustare, in momenti sereni, un drink. Le attività che, ad esempio guadagnavano oltre 10000 euro al mese ne potranno guadagnare 2000, ma quelle che, con grandi sacrifici, guadagnavano il giusto per vivere, non incasseranno nemmeno l’indispensabile per coprire i costi del fitto e delle varie utenze necessarie, senza considerare i dipendenti e gli imprevisti.
Per me, come per tanti altri che guadagnavano il giusto, riaprire con il virus ancora in circolazione potrà essere solo fallimentare.
Il governo italiano si è inventato il reddito di cittadinanza per chi non ha mai lavorato, mentre per coloro che un lavoro lo hanno sempre avuto, ma lo hanno perduto per sue imposizioni, non vuole assumersi la responsabilità di tutelarli pagando spese di gestione e concedendo loro il minimo per sopravvivere.
Mi sento preso in giro, non ci sto e spero che il virus scompaia da solo, in modo da poter sopravvivere e pensare liberamente.
Tengo a precisare che nessuno mi campa e soldi non ne ho, ma ulteriori debiti con il fisco e nuovi debiti con fitti e fornitori non sono disposto a farne!
Non mi vergogno infine, qualora l’andazzo non mutasse radicalmente, di rendermi disponibile anche per lavorare “a nero, e magari, come tanti altri, chiedere e percepire anche il reddito di cittadinanza.
(Paul Tascillo – titolare lounge bar “Il Buco” – Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)