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Caiazzo. CoronaVirus: ‘misteri’ anche per il nuovo caso, ma Mauro Della Rocca vuole vederci chiaro

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Non sta certo a “rimirar le stelle” Mauro Della Rocca, sempre attento consigliere comunale del gruppo “Bene Comune” che torna, con grinta ancora maggiore, sulla situazione del CoronaVirus, lasciata, tranne qualche scarna, estemporanea notizia, agli inciuci, magari via facebook, senza alcuna risposta, benché dovuta, neanche per la minoranza istituzionale:

Con estremo stupore leggo gli ultimi aggiornamenti riguardo i casi di Covid-19.

Se da un lato sono entusiasta per i dati che provengono dalla Regione Campania, non posso dire lo stesso nell’apprendere la notizia di un nuovo caso positivo a Caiazzo.

Fatta salva la mia vicinanza ai diretti interessati, i quali stanno affrontando un momento delicato (mi auguro passi presto) e non per loro colpa ma (anche se non sarebbe il caso di puntare il dito in questo momento contro nessuno), credo che una certa responsabilità si debba attribuire all’amministrazione comunale.

Se da un lato l’ASL non è stata velocissima nel fornire elementi o dati certi, dall’altro, chi ci dovrebbe rassicurare, non è da meno.

In questi ultimi giorni più persone della società civile, tramite i canali social, hanno più volte cercato di sensibilizzare il Sindaco nel dare più informazioni possibili riguardo ai contagi, test effettuati ed annessi esiti, che siano positivi o negativi.

A dire la verità mi è capitato di leggere post di persone che facevano (giustamente) delle domande al Sindaco, il quale, anziché cercare di rispondere, attaccava duramente chi le poneva o addirittura si chiudeva in lunghi silenzi stampa.

Io ed i miei colleghi del gruppo consiliare “Caiazzo Bene Comune“ abbiamo, negli ultimi giorni ,inviato più interrogazioni in merito alla questione ma, ahimé, ad oggi, nessuna risposta.

Risposte che molto spesso provengono da parte di caiatini più informati che, in questo momento, essendo medici od infermieri, si trovano a combattere in prima linea questo nemico ma che, comunque, non possono essere esaustive.

Risposte ovviamente gradite, ma che vorremmo provenissero da parte di chi le notizie le conosce con certezza poiché, per il bene della la comunità, tutto quanto è dato sapere, nel rispetto della privacy, andrebbe costantemente condiviso, non (solo) tramite Facebook.

Proprio come fanno in altri comuni.

Non riesco veramente a capire come mai in un comunicato si tenga a dire che il contagiato non vive a Caiazzo e non vi risiede da qualche mese (ma vi risulta ancora residente?!) e poi, in un altro comunicato, invece si parli solo di contagio in generale?

L’unica cosa che vedo con certezza, purtroppo, sono solo inutili, vanagloriosi selfie e propaganda elettorale, fuori luogo e tempo, sempre che non si miri alle prossime regionali? Personalmente mi vergognerei se così fosse: chi vivrà… vedrà!

Ma veniamo al dunque e cerchiamo di riproporre alcune domande che molti caiatini si stanno ponendo in queste ore:

– La persona risultata positiva al test il giorno 17 aprile 2020 vive a Caiazzo?
– Risiede a Caiazzo?
– Lavora a Caiazzo?
– Lavora in strutture pubbliche e quindi in contatto con centinaia di persone?
– Da quanto tempo non si recava al lavoro?
– Se non andava da tempo al lavoro, per quale motivo?
– É possibile (o meglio escludibile con certezza) che la persona in questione (magari asintomatica) sia andata in giro normalmente a fare la spesa in un supermercato o in un qualsiasi altro negozio ancora aperto a Caiazzo?
– Le persone con cui ha lavorato o comunque ultimamente è stato in contatto sono ora in quarantena preventiva; sono state ugualmente sottoposte a tamponi?
– I locali dove ha lavorato o che comunque ha frequentato sono stati e/o saranno chiusi e sanificati ancora?
– Da quanto tempo si sapeva di questo tampone e perché è stato effettuato?                                                                         – Quanti altri tamponi sono stati effettuati, e con quali esiti, anche in seguito ai due avvisi riguardato il poliambulatorio ASL d Caiazzo e la struttura sanitaria del Sannion?

Queste sono solo alcune delle domande a cui vorremmo trovare risposta, senza dover necessariamente conoscere l’identità delle persone coinvolte (a cui rinnovo la mia vicinanza e un augurio di pronta guarigione), anche se molti sostengono che sia prioritario l’interesse collettivo di sapere anche le generalità delle persone da cui tenersi alla larga, nel rispetto e per dare la possibilità a cittadini, amici e parenti, di prendere ogni più opportuna e doverosa precauzione.

Se le persone della famiglia dovessero risultare positive e nella peggiore delle ipotesi asintomatiche, infatti, si potrebbe scatenare il dilagarsi del virus, che ricordo, si espande in modo esponenziale cioè a dire che uno infetto ne contagia tre.

Sono ormai quaranta giorni che le persone stanno facendo sacrifici e, sarebbe il caso che non andasse tutto vanificato per tenere un “segreto” che poi in una piccola comunità equivale a quello di Pulcinella, dato che tutti sanno o, peggio, credono di sapere e, in difetto di certezza, cioè informazioni “di prima mano” finiscono per divulgare solo allarmismo.

Come magari, sempre in difetto di chiarezza istituzionale, quanti. riguardo al nuovo “caso”, alludono a una persona che avrebbe partecipato a una festa di compleanno organizzata presso un ristorante locale per una che era appena tornata da Milano (località), durante l’emergenza, cosa che il sindaco non può non sapere.

Sembra quasi che si stia nascondendo la polvere sotto il tappeto senza tener conto delle disastrose conseguenze che tale andazzo può determinare.

Ricordo che oltre le vite umane (ovviamente prioritarie), in ballo ci sono centinaia di titolari di partite Iva, imprenditori, commercianti, artigiani e liberi professionisti che non riusciranno a sopportare più ulteriori chiusure, pagamenti di fitti, fatture rateali e quant’altro -virus o meno- continua a “scorrere”.

E se questo dovesse dipendere dalla cattiva gestione o, peggio, voluto solo per nascondere che anche a Caiazzo ci sono contagi, prima o po, qualcuno si ritroverà a fare i conti con i propri cittadini.

Si era sperato di iniziare gradualmente con le riaperture ma, se continuiamo di questo passo, dovremo penare ancora e tutti i sacrifici fatti finora saranno vanificati.

Infine voglio manifestare la mia vicinanza ai tanti titolari di bar, ristoranti, pizzerie, commercianti e artigiani in genere, nonché a quanti, in questo triste periodo, hanno perduto un proprio caro senza poter condividere il dolore con amici e parenti o poter entrare in chiesa a pregare.

(Mauro Carmine Della Rocca – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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