AMBC: “Fate qualcosa contro il divario digitale anziché assaltare il bilancio”
MONDRAGONE – Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune: “Quattro premesse: 1a) C’è molta confusione sul distanziamento sociale da assicurare in questo periodo. Per evitare di sbagliare e di essere multati rapportiamoci al comportamento che il vescovo, il sindaco con tanto di fascia, i sacerdoti e i fedeli hanno avuto durante la celebrazione della Santa Messa in occasione della festività di Maria Santissima Incaldana. Se manteniamo la stessa distanza non c’è Protezione civile, ovvero il , che tenga!
2a) I Comuni, oltre ad utilizzare le risorse di cui all’Ordinanza della Protezione Civile per i cosiddetti , possono destinare all’attuazione di misure urgenti di solidarietà alimentare anche eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l’apertura anche di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali dove far confluire le donazioni. Tali donazioni sono defiscalizzate. Tutti i comuni hanno aperto i conti correnti. Perché Pacifico e la sua Amministrazione non lo hanno fatto?
3a) Fermate questa Protezione civile costituita in modo pasticciato e già trasformata in ! Prima che sia troppo tardi e la cosa vi sfugga di mano.
4a) Evitate di sfruttare l’emergenza e lo stato d’eccezione solo per mettere qualche toppa ai tanti errori di bilancio dell’ultimo ventennio, facendo pagare ancora una volta gli errori di almeno 4 amministrazioni ai cittadini e, in particolare, a quelli più fragili. E fermate anche l’arrembaggio di questi giorni da parte dei soliti beneficiari, abili a farsi pagare al di là di qualsiasi criterio di priorità. Abbiamo l’impressione che l’emergenza abbia aumentato e di molto la discrezionalità della spesa e che ci sia una corsa all’accaparramento. Siamo al todos caballeros?
Passiamo ad un’altra proposta concreta. Come ha evidenziato l’Osservatorio Scuola a Distanza – realizzato dal portale specializzato Skuola.net coinvolgendo oltre 30mila studenti di scuole secondarie e più di 2mila genitori – sarebbero ben 7 su 10 i genitori che ogni giorno assistono i propri figli nello smart learning, conducendo al contempo il proprio smart working.
C’è tuttavia, sottolinea l’Osservatorio, un grande problema di digital divide all’interno delle famiglie, molte delle quali a casa non hanno linee Internet in grado di supportare le lezioni online oppure non sono formate all’utilizzo delle piattaforme. Emerge anche il gap tra Nord e Sud, in particolar modo sul tipo di strumenti utilizzati. Nelle classi del Nord si sono affermate le piattaforme più evolute e oltre il 51% degli studenti assiste con regolarità a video-lezioni svolte dai propri insegnanti, in diretta, come se fossero in classe.
Nelle regioni del Sud, invece, agli studenti vengono per lo più assegnati compiti da fare e da correggere online. Secondo un recente monitoraggio del Ministero dell’Istruzione, il 6% degli studenti italiani non è raggiunto da alcuna forma di didattica online. Oltre mezzo milione di bambini e ragazzi. Molti dei quali di famiglie non italiane, spesso le più povere. A casa senza pc e tablet. O senza accesso a internet. Azzeriamo o riduciamo il divario digitale (soprattutto per i minori ma anche per gli anziani) anche a Mondragone.
Pur ritenendo che l’azione formativa vada sostanzialmente svolta in presenza, non si può non considerare indispensabile l’apporto digitale in situazioni come quella che viviamo (e non solo). Ma su tale fronte c’è un problema di formazione digitale per insegnati, famiglie e cittadini e un problema di strumentazione. Presenteremo fra qualche giorno la proposta “Nonninternet” (pensiamo a tutti i limiti per le persone anziane derivanti, per esempio, dalle ultime novità in ordine alle prescrizioni mediche).
Ora, invece, lanciamo “S.O.S. Digitale” per i bambini/ragazzi che tappati in casa attraverso un tablet possono restare in contatto con il mondo (i propri compagni di classe, gli insegnanti, gli amici). L’AMBC propone di riconvertire la spesa per i patrocini per l’anno 2020 (per le feste parrocchiali, per quella patronale e per altre manifestazioni ludiche, che non ci sono state e non ci saranno a causa dell’emergenza) e di ridurre fortemente le spese degli Organi istituzionali (spese che a bilancio contengono in modo anomalo enormi discrezionalità) per finanziare (in aggiunta ai fondi statali che le scuole hanno già ricevuto, ma che non bastano) un piano di informatizzazione delle scuole, destinando non meno di 300mila € all’acquisto di tablet e computer (da dare anche in comodato d’uso ai ragazzi) e per la formazione digitale di insegnanti, famiglie e ragazzi. Al Consiglio comunale diciamo: se ci sei batti un colpo! #iorestoincasa.
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