Coronavirus e italiani all’estero: intervista a Luigi De Rosa
Luigi De Rosa ha 46 anni, è originario di Maddaloni, vive a Puerto Banus in provincia di Malaga da 16 anni dove ha iniziato nel campo dell’abbigliamento e dal 2008 si è dedicato alla ristorazione.
Oggi ha 2 ristornati con 15 dipendenti.
- Qual è stata la sua reazione quando dalla Spagna ha appreso dell’emergenza Covid 19 in Italia?
La mia reazione quando ho appreso del Covid – 19 dalla Spagna è stata un po’ scettica. Continuo ad esserlo, oltre che preoccupato, visto che non possono curare tutti negli ospedali pubblici visti i vergognosi tagli fatti negli ultimi 20 anni alla sanità pubblica.
- Attualmente quali sono i suoi timori e le sue speranze e come sta vivendo l’attuale situazione che oramai delicata anche in Spagna?
Le mie aspettative da uomo sono rosee, ma da imprenditore un poco meno visto, che questo governo ha lasciato sole le piccole e medie imprese; per il resto stanno sottovalutando la quarantena nelle grandi città in cui le persone continuano a muoversi facendo dilagare questo virus.
- Quali differenze ha potuto notare tra le reazione italiana e quella spagnola al diffondersi dell’epidemia?
La reazione del governo spagnolo è stata molto superficiale. La differenza è che in Italia hanno preso sul serio questa misura mentre qui è ancora tutto all’ acqua di rose soprattutto perché questo governo di sinistra sta facendo continui disastri.
- Lei è campano, quale idea si è fatto delle ordinanze emanate dal governatore De Luca?
Quello di De Luca sembra un ottimo provvedimento anche perché i campani non hanno capito cosa vuol dire questa diffusione, per cui questa restrizione è la soluzione migliore.
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