Antonio Pignatiello, il cantautore irpino lancia “Acoustic session in the wood”
IL VIDEO: https://youtu.be/n3XN9su6ukg
AVELLINO – Si chiama “Acoustic session in the wood” ed è il nuovo progetto del cantautore irpino Antonio Pignatiello. Si tratta dell’uscita di tre brani live, completamente acustici, accompagnati da altrettanti video girati da Fabrizio Pizzulo nella riserva naturale Contrafforte Pliocenico di Sasso Marconi (Bologna). Le canzoni e i clip usciranno a quindici giorni di distanza l’uno dall’altro e sarà possibile trovarli in tutti gli store digitali e su YouTube. .
La prima uscita è stata venerdì, 21 febbraio 2020. Il brano si intitola SI STA FACENDO TARDI ed è tratto dal recente album Se Ci Credi (Goodfellas/Believe), il terzo disco d’inediti di Antonio Pignatiello.
«Le canzoni – dice Pignatiello – nascono e prendono forma in quei luoghi che trasmettono una pace che ti scivola dentro…sono luoghi vicini alla natura e al ritmo stesso che senti vibrare tutt’attorno…
Ho deciso di registrare una manciata di canzoni con una chitarra acustica e un’armonica lungo la “Via degli Dèi”.
Nei secoli scorsi l’uomo seguiva il ritmo delle stagioni, lo scorrere del tempo naturale delle cose; adesso, invece, assistiamo inerti ad una distruzione totale del nostro pianeta: molte coste stanno scomparendo, si continua a costruire ovunque, si bruciano foreste e boschi per convertirli in terre coltivabili e in pascoli. Tutto questo in nome del “Dio-Denaro”!
Quando passeggi in un bosco, o tra i sentieri di una montagna, hai la sensazione che c’è sempre qualcuno lì con te ad accompagnarti…puoi percepire i suoni della natura che ti donano una calma che non potrai mai avere nel traffico di una città…capisci che sei un minuscolo frammento di stella che fa parte di un Universo molto più grande, e, di fronte allo spettacolo della natura, puoi solo riempirti di bellezza che ti passa dagli occhi e ti giunge fino al cuore».
Se ci credi è un concept album e racconta il sogno di una generazione precaria, quella degli anni ’80: la crisi dei rapporti, la fuga dei cervelli, lo scricchiolare dei valori morali; un viaggio attraverso dieci canzoni, dieci vite, dieci immagini che si intrecciano su un sentiero di precarietà e insicurezza ma sempre in cerca di una vita migliore e di una “promised land”. Un viaggio nel profondo per provare a raccontare la complessità della vita “Con parole semplici”, per usare le parole di Bukowski.
Diretto e prodotto da Taketo Gohara (sound designer che ha firmato lavori di Vinicio Capossela, Brunori Sas, Marta sui Tubi, Negramaro, Motta, Ministri, Verdena, Mauro Pagani e di tanti altri), l’album si compone di dieci brani. Un disco di grande intensità fatto con pochi strumenti e qualche colore, come quelli della fisarmonica di Roberto Manuzzi, grande jazzista per anni al fianco di Francesco Guccini. Il sound di Pignatiello attinge dal rock americano e riporta ad artisti di riferimento comeBruce Springsteen e Tom Waits.
CHI E’ ANTONIO PIGNATIELLO
Antonio Pignatiello è un cantautore irpino, vive a Roma. Musicista, cantastorie, insegnante. Laureato al D.A.M.S. di Roma Tre con una tesi sperimentale cinema-tv con Carlo Freccero, ha collaborato con giornali e tv.
Ha curato la regia di videoclip ed è stato aiuto regista nel cortometraggio ”Molo 22′′ con Philippe Le Roy e Donato Placido.
Dopo aver vinto con la canzone “Folle” il Premio per il miglior brano inedito al Solarolo Festival 2010, ha esordito in campo discografico nel 2013 con l’album “Ricomincio da qui” (Controrecords), cui ha fatto seguito nel 2015 “A sud di nessun nord” (Controrecords /Goodfellas/Artist First).
Nell’agosto 2015 Antonio Pignatiello è stato ospite dello Sponz Fest di Vinicio Capossela, accompagnato dai musicisti della Banda della Posta, e, nel dicembre dello stesso anno, ha suonato con Eugenio Bennato, Vincenzo Costantino Chinaski e Pietra Montecorvino.
Nel 2017 partecipa come attore al film indipendente “Era del Rame” del regista Esteban Vivaldi, nella cui colonna sonora compaiono alcune canzoni di “A Sud Di Nessun Nord”.
Nel 2018 cura la colonna sonora del cortometraggio sperimentale “Esubero” del regista Valerio Nicolosi.
Ha pubblicato i seguenti racconti:
“Vecchi ragazzi, cattivi, ubriachi e squattrinati” (AA.VV., Scrivi la città, a cura di Sara Picardo, Stampa Alternativa, 2009)
“Miei occhi verdi” (AA.VV., “Lettera d’amore” , Edizioni Noubs, 2012)
“Inchiesta in bianco e nero” (AA.VV., La notte in cui fu clonato il presidente, a cura di Claudio Comandini, Edizioni Noubs, 2013).
“Una voce in mezzo al fiume” (AA.VV., L’ofanto dagli impeti di vortici e di creste a cura di Alfonso Nannariello, GAL CILSI, 2016).
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Source: Belvedere – 10/1
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