Le ruspe della Procura a San Nicola la Strada abbattono capannone, privo di qualsiasi autorizzazione, in Via Canova
SAN NICOLA LA STRADA – Nel corso della mattinata di lunedì, 17 febbraio 2020, (come già accaduto con diversi manufatti abusivi in Casal di Principe e Mondragone), è iniziata la demolizione di un imponente edificio abusivo con ripristino dello stato dei luoghi, ubicato nel territorio del Comune di San Nicola la Strada, e, più precisamente, in Via Canova n.18/20.
Le opere edilizie abusive realizzate sono costituite da due immobili: un capannone, a confine con la rete autostradale, destinato a finalità produttive ed adibito ad attività artigianale (officina abusiva attiva nella produzione, commercializzazione e nella posa in opera di infissi, serramenti ecc.) con muratura perimetrale di chiusura intonacata e copertura inclinata in pannelli del tipo isolante sostenuti da una struttura in travi reticolari di ferro e chiuso perimetralmente con infissi in ferro ed alluminio (superficie di circa 200 mq); un manufatto adibito a civile abitazione, costruito con struttura portante e solai in c.a., costituito da due piani, uno seminterrato ed uno rialzato aventi una superficie di circa 160 mq.
L’ attività artigianale abusiva (produzione di alluminio, infissi ecc.), interrotta dalla Procura, era priva di qualsiasi autorizzazione amministrativa (mancanza di registro carico e scarico di rifiuti, autorizzazioni comunali ecc.). Tale abusivo esercizio era fonte di elevato inquinamento ambientale, dovuto principalmente allo smaltimento dei rifiuti speciali e non, quali barattoli di metallo per vernici, liquidi di solventi ecc., provenienti dalla produzione artigianale. Tali rifiuti confluivano direttamente nelle fogne comunali, poiché l’attività artigianale abusiva era priva sia di fossa biologica che di qualsiasi attrezzatura di recupero di detti rifiuti.
I manufatti in questione risultano essere stati realizzati su terreno coperto dal vincolo sismico, nonché del vincolo d’inedificabilità posto al confine della rete autostradale e d’inedificabilità dettato dal piano regolatore comunale. L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non è conveniente.
Peraltro, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere utilizza dei criteri di priorità, di natura oggettiva e predeterminata, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma che tengono conto del bilanciamento dei beni/interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene/valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio (vincoli), dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà.
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Source: Belvedere – 10/1
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