AMBC: “Il bonus facciate per superare incurie e degrado”
MONDRAGONE – Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune (AMBC): “Sono tanti a Mondragone i palazzi e le case che continuano ad avere facciate malmesse, contribuendo massicciamente a minare il decoro urbano e la bellezza dei quartieri della città. Ora, grazie alla legge di bilancio 2020, è arrivato il bonus facciate, la detrazione pari al 90% ammessa a fronte del sostenimento delle spese relative ad interventi finalizzati al recupero o restauro della “facciata esterna”, realizzati su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o su unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale, compresi quelli strumentali.
L’AMBC chiede all’Amministrazione Pacifico di informare con puntualità i cittadini e, soprattutto, di attivare una task force, coinvolgendo professionisti (architetti, ingegneri geometri …), imprese, associazioni e di categoria in grado si sensibilizzare e supportare i cittadini e spingerli ad utilizzare questa opportunità in modo da eliminare le tante brutture che si vedono in giro e per restituire alla nostra città il decoro che merita. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una puntuale circolare (n. 2 del 14 febbraio 2020) inerente il bonus facciate https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/bonus-facciate/infogen-bonus-facciate-cittadini.
Il contrasto al degrado urbano dovrebbero essere un compito precipuo e permanente dell’amministrazione comunale. Non possiamo più tollerare lo stato di abbandono del patrimonio immobiliare privato e una incuria diffusa che lede l’immagine di Mondragone e alimenta la percezione di insicurezza urbana. Sono tanti i comuni che arrivano ad adottare ordinanze dando precise prescrizioni ai proprietari di immobili presenti sull’intero territorio comunale.
Non dobbiamo arrivare ad emettere ordinanze soltanto in presenza di immobili che per la loro fatiscenza rappresentano un serio pericolo per la pubblica incolumità. Bisogna dire basta ad intonaci pericolanti e a tutte quelle situazioni che, per incuria, possono creare non solo gravi problemi di sicurezza e di igiene pubblica, ma anche di degrado estetico, che si riflettono sull’immagine e sulla qualità di vita complessiva della città.
Perché per i cittadini a cogliere l’opportunità del non ci si avvale di un’ordinanza sindacale? Un’ordinanza che preveda il rifacimento delle facciate degli edifici o delle parti deteriorate e dei relativi balconi, la sostituzione degli infissi danneggiati prospicienti la pubblica via o luoghi di transito e sosta di pedoni e mezzi, l’eliminazione di staffe, tasselli, che per le loro caratteristiche intrinseche, sporgenza, ed altezza possano arrecare pericolo alla pubblica incolumità, la pulizia delle saracinesche e delle soglie, la sostituzione o l’eliminare dei pluviali, delle tubature o di altri elementi esterni danneggiati prospicienti la pubblica via, l’eliminazione o la copertura di cavi, sistemi, centraline, nicchie con contatori correlati alla rete idrica, elettrica o telefonica dismessi o non conformi alle norme di sicurezza, la rimozione delle insegne degli esercizi per cessata attività, con ripristino dello stato preesistente e così via (ma i tecnici comunali dovrebbero avere un quadro completo delle tante situazioni di incuria che andrebbero superate e inserite in un’apposita ordinanza).
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Source: Belvedere – 10/1
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