S.Marco Evangelista – Il Giorno della Memoria nella sala consiliare con il baby consiglio ed il Servizio Civile
SAN MARCO EVANGELISTA (Nunzio De Pinto) – Lunedì, 27 gennaio 2020, con inizio alle ore 9:30, presso la Sala consiliare, i giovani del Consiglio comunale dei Ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Raffaele Viviani” di San Marco Evangelista, unitamente ai ragazzi del Servizio Civile Nazionale, il Presidente del Consiglio Giovanna CAROZZA, l’Assessore alla P.I. ed alle Politiche Sociali Antonella TARALLO, ed il Sindaco Gabriele CICALA, hanno commemorato la memoria dei milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento nazisti.
L’evento, dopo gli interventi delle Autorità comunali, ha visto la proiezione del film dal titolo: “La vita è bella”. Al termine della proiezione della pellicola cinematografica cinque ragazze hanno letto alcune pagine del libro di Anna FRANK, nonché la poesia di Primo LEVI. La seconda Guerra Mondiale fu la causa della morte di circa 60 milioni di persone e, fra questi, di circa 6 milioni di ebrei che furono prima internati nei campi di concentramento tedeschi e poi “gassificati” per quella che il demonio Hitler aveva classificato come “la soluzione finale”.
Nessun aggettivo, neppure quello più offensivo, può descrivere appieno cosa ha veramente significato per l’Umanità quella carneficina. Nel suo intervento l’Assessore Antonella Tarallo ha ricordato il significato del “Giorno della Memoria”, istituito con legge nr. 211 del 2000, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, nonché di tutti quelli che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, insieme a coloro che si sono opposti al progetto di sterminio ed, a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati ed ha esortato i presenti affinché la giornata di oggi possa costituire un arricchimento personale nonché di fare tesoro delle testimonianze del documentario.
Il Presidente del Consiglio ha inoltre sottolineato come la promulgazione delle leggi razziali in Italia del 16 ottobre 1938 abbiano fatto sprofondare il nostro Paese nel buio più totale e dal quale ci saremmo lentamente ripresi ed ha messo in guardia gli studenti dai rigurgiti di un ritorno al passato. Le deportazioni partirono da Roma e furono pesanti. In tutt’Italia furono prelevati 8.625 persone di religione ebraica; solo 1017 sopravvissero.
La cosa più grave di Roma fu la deportazione dei bambini: 221 bambini. Nessuno di loro è tornato. Il più piccolo era appena nato; i genitori non avevano fatto in tempo a dargli un nome, per cui ne conosciamo solo il cognome: DI VEROLI. La giornata della memoria è destinata a porre alle nostre coscienze la domanda ancora senza risposta: come è potuto accadere? Il rispetto della persona umana, della sua vita e della sua dignità, dei suoi diritti a vivere una esistenza degna dell’ “essere uomo”, fondano sul principio dell’uguaglianza tra gli uomini al di là di ogni diversità di fede religiosa o di colore della pelle, di genere o di credo politico. Viviamo in un periodo storico in cui incombe il rischio di uno “scontro di civiltà”.
L’antidoto alla catastrofe è racchiuso nel convinto riconoscimento, di tutti, della validità dei diritti degli uomini e dei popoli. Per questo dobbiamo esercitare, sempre, il dovere della memoria. Dimenticare o, peggio, non voler riconoscere il male compiuto nel passato è la premessa più pericolosa per dar spazio alla tentazione di tornare a commetterne. Il 27 gennaio non è solo la memoria di quell’orribile tragedia, ma è il ricordo di tutte le vittime dei soprusi dell’umanità, di tutti coloro che non hanno potuto difendere il loro diritto alla vita.
Soprattutto i giovani, che sono il domani della nostra comunità, conservino la memoria delle follie del mondo e diventino portatori di pace, di libertà, di tolleranza, sappiano cancellare la violenza e l’ingiustizia, si battano con coerenza per la difesa della vita e della dignità di ogni uomo al mondo.
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Source: Belvedere – 10/1
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