Pietro Ioia Garante dei Detenuti: tutti contro la scelta alternativa e ribelle di De Magistris
Pietro Ioia è il Garante dei detenuti della città di Napoli e sarà dunque un nuovo punto di riferimento per gli oltre 3.500 cittadini che si trovano ristretti nelle carceri presenti nel capoluogo campano. Una figura, quella del Garante cittadino dei detenuti, che si andrà ad affiancare a quella del Garante regionale attualmente ricoperta da Samuele Ciambriello.
La nomina di Pietro Ioia rappresenta il coronamento di una battaglia che ha visto impegnati i Radicali per il Mezzogiorno Europeo fin dalla fine del 2017 con la richiesta al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, di istituire la figura del Garante cittadino dei detenuti, portata avanti con numerosi tavoli di raccolta firme all’esterno del carcere di Poggioreale.
Queste le parole dell’avvocato Raffaele Minieri, della direzione nazionale di Radicali Italiani nonché socio fondatore dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo ed ideatore della proposta di istituzione del Garante dei diritti dei detenuti della città di Napoli: “Riteniamo che Pietro Ioia sia la migliore scelta possibile – ha dichiarato Raffaele Minieri -. È già di fatto il Garante dei diritti dei detenuti. Il suo impegno per gli ultimi è un esempio per tutti. Noi gli abbiamo riconosciuto da sempre questo ruolo. Pietro ha fatto le visite ispettive nelle carceri insieme a noi Radicali per il Mezzogiorno Europeo fino a quando non gli è stata negata l’autorizzazione”.
A contestare la nomina di Pietro Ioia a garante dei detenuti della citta‘ il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Non posso che dissentire profondamente con la decisione del Comune di Napoli di nominare Pietro Ioia garante dei detenuti della città- ha dichiarato Borrelli– Si tratta di un soggetto con una visione distorta della legalità come testimoniano gli scontri televisivi che ho avuto con lui. Ioia è arrivato a sostenere che la metà dei parcheggiatori abusivi non sono estorsori e rappresentano dunque delle persone perbene che vanno tollerate. Dinanzi alle mie rimostranze non trovò di meglio che scadere nel benaltrismo, blaterando di malapolitica e non meglio specificate politiche sociali a favore di questi delinquenti. Restiamo stupefatti che si affidi un ruolo tanto delicato ad un soggetto del genere “.
“La scelta del Sindaco Luigi De Magistris di nominare quale garante dei detenuti della Città di Napoli un pregiudicato, con diversi anni passati dietro le sbarre per reati gravi, lascia sgomenti ed è alquanto indecente. Può esser vero che dopo la galera si ha diritto ad una vita nuova, ma ci appare alquanto fuori luogo ottenere incarichi istituzionali così delicati e d’altronde non elettivi.
De Magistris ritiri immediatamente l’incarico a Ioia che, seppur gratuito, prevedrebbe persone dallo spiccato senso dello Stato e delle Istituzioni alla sua guida”.
È quanto dichiarano in una nota congiunta Simona Sapignoli, coordinatrice cittadina della Lega Napoli e Vincenzo Moretto, consigliere comunale di Napoli del partito guidato da Matteo Salvini.
Sono totalmente concorde e solidale con l’Osapp – organizzazione sindacale autonoma di Polizia Penitenziaria – che nelle scorse ore si è dissociata dalla scelta fatta dal Sindaco di Napoli Luigi De Magistris di nominare Pietro Ioia quale Garante dei detenuti della città di Napoli.
Un ex magistrato, che dovrebbe avere il senso delle Istituzioni, strizza così l’occhio a chi è stato l’antistato nella sua vita. Non vogliamo essere contro la rieducazione o contro il concetto che le persone possano cambiare, ma non vogliamo neppure che lo Stato si sbilanci e dia ruoli importanti di rappresentanza a chi ha combattuto contro lo Stato stesso. Questa nomina è totalmente fuori luogo”.
E’ quanto dichiarato in una nota da Marco Nonno, consigliere comunale di Napoli di Fratelli d’Italia.
Per il presidente Uspp Giuseppe Moretti – che dichiara congiuntamente al segretario regionale campano Ciro Auricchio – nominare “un ex detenuto nel carcere di Poggioreale per reati come spaccio di stupefacenti è assurdo”.
“Vero è che Ioia ben conosce il carcere”, afferma il sindacato, “però è anche vero che ha trascorso 22 anni nelle carceri italiane e spagnole per traffico e spaccio di stupefacenti. Non si capisce perché nelle altre città italiane per questo ruolo siano stati scelti avvocati, esperti di diritto, dirigenti penitenziari, professori, mentre il Comune di Napoli ha fatto una scelta alternativa e ribelle”.
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