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Caiazzo. Buon vivere improbabile, cattivo morire sicuro? gravi ‘pateracchi’ svelati dalla minoranza?

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Dopo i carabinieri anche i morti caiatini potranno trovare ospitalità a Ruviano?Per scongiurare tale evenienza -che non sarebbe solo fantasiosa, una volta esaurita la disponibilità di loculi in prestito tuttora mutuati per fronteggiare la grave situazione di emergenza- corre ai ripari la civica amministrazione, disponendo l’urgente costruzione di nuovi loculi, ma anche incappando nel mirino dell’opposizione, che denuncia:

Caiazzo, cimitero comunale a corto di loculi, la minoranza chiede lumi sulla realizzazione delle nuove nicchie:
“Quando, e soprattutto con quali soldi, verranno avviati i lavori per la costruzione dei loculi pagati dai cittadini in prevendita?

Le incomprensibili logiche operative delle Amministrazioni Giaquinto continuano a fare danni in città.

Da qualche mese sono in costruzione, grazie alle somme sborsate direttamente dai cittadini caiatini, solo due dei quattro lotti nella vecchia area cimiteriale relativi a 48 loculi da destinare alle sepolture ordinarie e ad altri 48 loculi da destinare ai resti mortali dei cittadini tumulati in via provvisoria.

Ci chiediamo a questo punto: ma quando, e soprattutto con quali soldi, verranno avviati i lavori per la costruzione dei loculi pagati dai cittadini in prevendita?”

A porsi l’interrogativo è il gruppo consiliare di “Caiazzo Bene Comune” che intende vederci chiaro nel cantiere in corso all’interno del camposanto cittadino.

A seguito di numerosi solleciti e interpellanze relative alla penuria di loculi, l’amministrazione ha deciso finalmente di realizzare un progetto avviato dall’amministrazione Sgueglia, ma lo ha fatto chiedendo ai cittadini il versamento in anticipo del prezzo totale dei loculi senza dare in cambio alcuna garanzia, soprattutto senza la copertura finanziaria, così da reiterare il comportamento scellerato dell’ampliamento precedente, sempre realizzato dalle amministrazioni Giaquinto.

L’amministrazione ha motivato la decisione con la mancanza di fondi: della serie ‘mangi la minestra o salti dalla finestra’!

Eppure noi consiglieri di minoranza avevamo suggerito una modalità di recupero delle somme necessarie priva di rischi per i caiatini, ovvero utilizzando le economie dei mutui, ammontanti a circa 112.000 euro, ma la maggioranza di ‘Uniti per Caiazzo’ ha continuato a seguire logiche incomprensibili, scegliendo di destinare tali somme ad altri scopi.

Logiche sconosciute a noi rappresentanti della minoranza -continua il gruppo di opposizione- nonostante le nostre continue richieste fatte anche in sede di Consiglio Comunale. E il futuro?

Avete presente le aree residue dei lotti destinati alla costruzione di cappelle gentilizie presenti nell’area di ampliamento del cimitero comunale?

Quella in cui ogni lotto costa circa 20.000 euro e che sono praticamente quasi tutti invenduti da anni?

Uno studio di fattibilità non avrebbe potuto chiarire dall’inizio che forse erano troppi e troppo cari?

Ora l’amministrazione Giaquinto ha avviato uno studio che dirà se è possibile contrarre un altro mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti di circa un milione di euro per vedere la nascita di altre edicole che dovrebbero sorgere su aree già predisposte, con stradine, condotte fognarie ed elettriche, per la costruzione delle cappelle, vanificando quindi quanto già realizzato.

Un altro danno, che si aggiungerebbe agli altri già compiuti.

E chissà che questa penuria di terreni per la degna sepoltura dei nostri defunti -concludono i consiglieri Michele Ruggieri, Marilena Mone e Mauro Carmine Della Rocca- in un futuro non troppo lontano veda il Comune ‘costretto’ ad espropriare qualche collinetta adiacente!

Il gruppo ‘Caiazzo Bene Comune’ ricorda che, nel giugno 2009, l’amministrazione Comunale, presieduta dal sindaco Stefano Giaquinto, approvò il progetto esecutivo dei lavori di ampliamento del cimitero per una spesa complessiva di euro 1.630.000, che prevedeva la realizzazione di 500 loculi a parete, 96 ossari a parete, 88 lotti per tombe a terra e 58 lotti destinati a cappelle gentilizie (ciascuna idonea a ospitare circa 10 loculi e vari ossari).

Il Comune, non avendo la disponibilità economica per affrontare tale progetto, fece ricorso al project financing (realizzazione di opere pubbliche senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione) affidando in concessione la progettazione, la direzione e l’esecuzione dei lavori alla D’Angelo Costruzioni che, nell’arco di sei anni, avrebbe dovuto completare i lavori, recuperando l’intera somma dalla vendita dei manufatti ai prezzi stabiliti dall’amministrazione comunale.

Ma la convenzione che il comune stipuló diceva anche che “al termine del tempo previsto per l’assegnazione dei manufatti indicato, in anni sei, in caso di mancata vendita, l’Ente, ovvero il Comune, procederà a versare l’importo di quello che è rimasto invenduto in favore della ditta D’Angelo Costruzioni”. 

Quindi, il comune sottoscrisse un contratto di project financing che, per definizione, non doveva avere oneri finanziari per l’Ente dove il rischio della mancata vendita rimaneva totalmente a carico suo!

Ecco perché oggi l’Ente si trova a fare i conti con un’ingiunzione di pagamento di euro 1.173.005,43 senza avere più neanche un loculo disponibile a fronte di un progetto che avrebbe dovuto soddisfare le esigenze dei residenti per circa vent’anni.

Ma durante i lavori, in particolare nell’agosto 2010, uno smottamento del terreno sul cantiere dato in concessione, definito dal direttore dei lavori (nominato dall’impresa costruttrice e sottoscritto dal RUP del Comune di Caiazzo) “imprevisto e imprevedibile” (che sarà mai potuto accadere in pieno agosto?), “costrinse” il comune a farsi carico di un mutuo, con la Cassa Depositi e Prestiti, di euro 550.000 che i caiatini pagheranno per 20 anni…

Ma non si poteva fare prima il mutuo e procedere con piccoli passi senza fare tale progetto faraonico?

I consiglieri Michele Ruggieri, Marilena Mone e Mauro Carmine Della Rocca.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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