San Prisco. Consiglio Comunale quasi deserto: in politica non sempre si puo’ vincere
di Tacco di Ghino
San Prisco. Aula consiliare quasi vuota : questo il quadro del Consiglio Comunale che si e’ celebrato nella serata di ieri 14 novembre 2019.
Fra tutti, spiccava l’assenza di tre consiglieri di Liberamente Insieme, S. Abbate, A. Curatolo e F. De Felice, mentre nelle fila della maggioranza significativa l‘assenza del consigliere Francesco Paolino, reduce dal flop alle elezioni provinciali. Presente, invece, Cinotti di Generazione Futura , che compare una volta ogni tre sedute per evitare di decadere dalla carica di consigliere comunale, secondo quanto stabilito dallo Statuto.
Intanto dopo la ratifica del verbale della precedente seduta consiliare, al primo punto utile, ha preso la parola il primo cittadino, dottor Domenico D’Angelo che, a nome dell’intero consiglio comunale e della cittadinanza ha augurato al consigliere Domenico Carrillo sempre migliori traguardi politici.
Come noto, Domenico Carrillo e’ stato nominato Vice Presidente dell’Amministrazione Provinciale, nomina guadagnata sul campo di battaglia, in termini di preferenze, risultando il primo eletto.
Musi lunghi tra i banchi della maggioranza, probabilmente per le decisioni che da qui a qualche mese, l’amministrazione comunale assumerà, visto l’esiguo numero di vigili urbani e la mancanza di personale qualificato da inserire nell’organico. Probabilmente la politica cozza con l’iter burocratico da seguire per riportare la macchina amministrativa ai minimi livelli di efficienza e di produttività. E’ anche vero, pero’, che il compito di riorganizzazione della macchina amministrativa spetta ai tecnici del Comune e non ai figuranti della politica.
Il sindaco, alla fine del consiglio comunale sembrava soddisfatto, ma nei giorni scorsi, avrebbe confidato ad un suo caro amico:” Non pensavo che amministrare la città di San Prisco fosse un compito destinato a diventare giorno per giorno sempre più difficile”.
Inevitabile il riferimento alla squadra di governo, che, secondo il parere di un ex delegato al Personale, andrebbe modificata: alcune deleghe vanno assegnate anche sulla base delle competenze professionali svolte dai singoli consiglieri nella loro vita lavorativa. E chi vuole intendere, intenda.
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