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Ruviano. Manufatto ‘regolare’ prima edificato, ma poi frettolosamente abbattuto dopo la denuncia del vicino?

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Vorrei segnalare anche io alla vostra Redazione un caso “strano” verificatosi in Ruviano e che sembra messo a tacere con tanto di compiacenza, se non connivenza, anche se all’apparenza, tutto “sembra” normale ma certo non lo è.

Salvo a pensare che normale sarebbe anche per noialtri la storia del gomitolo prima svolto e poi riavvolto, fuor di metafora, con grosso dispendio di energie e denaro, prima per chiedere e ottenere dal Comune -pagando i dovuti diritti – la concessione per costruire un manufatto a ridosso di un’area condominiale, e poi pagare altri soldi per chiedere e ottenere un’altra concessione edilizia per demolire quello che prima era stato costruito.

La chiave di volta dell’apparente stupidaggine starebbe nel mezzo, cioè nel ritorno nel suo amato paese di un professionista trasferito a Milano ma che nella sua Ruviano ha sempre conservato un pezzo di cuore, consistente nell’abitazione familiare, custode dei ricordi di gioventù, ove tornare per ritemprarsi quando possibile.

“Galeotta” quindi sarebbe stata l’ultima vacanza del nostro che, a quanto riferito da un comune conoscente, mentre si accingeva a entrare nell’amata dimora ancestrale, avrebbe notato, proprio appoggiato al suo muro, il manufatto costruito con tanto di licenza comunale (SCICA), ma evidentemente abusivo cioè illegittimo; il tutto a sua totale insaputa.

Inevitabile recarsi al Comune per far sentire le proprie sacrosante ragioni, trovandosi però, sempre a quanto riferito, di fronte a un muro di gomma nel senso che alle sue obiezioni il tecnico comunale avrebbe replicato ostentando, con sicumera degna di miglior causa, che tutto era in regola perché, avendo chiesto ed ottenuto il permesso, il vicino aveva il sacrosanto diritto di far edificare il manufatto, purché nel rispetto del permesso rilasciato dal Comune.

Poiché ogni insistenza sarebbe risultata vana, per salvaguardare i propri diritti (di cui era certo) e la proprietà familiare, il professore sarebbe stato costretto a rivolgersi ad un tecnico privato il quale, vagliato l’intero carteggio acquisito anche dal Comune e preso atto che effettivamente la nuova opera era abusiva, avrebbe a sua volta contestato il tutto al preposto comunale e, pare, allo stesso sindaco, che però non avrebbero voluto sentir ragioni, invitandolo anzi a desistere perché, a loro dire, non ci sarebbe stato fa fare altro che rassegnarsi.

Colto nel vivo anche della sua professionalità, a tal punto, il tecnico esterno avrebbe messo “nero su bianco le proprie documentate obiezioni e… “voilà” ecco spuntare la richiesta di demolizione, prontamente eseguita, da parte dello stesso vicino che in precedenza tanto si era prodigato, insieme al proprio tecnico, si dice il solito e pure parente di “non so chi”, al quale tutto sarebbe stato possibile, beninteso, fino a prova contraria.

Poiché anche in questa vicenda sarebbero intervenuti i carabinieri, sarebbe interessante sapere cosa hanno relazionato o cosa forse hanno loro “dato a bere”, metaforicamente parlando, ma questo solo l’opposizione potrebbe renderlo noto, sempre che vogliano attivarsi almeno dopo la pubblicazione di questa segnalazione, con espressa richiesta di non dire il mio nome perché, come spiegato da un paesano, qua subito ti guardano sorto, ti tolgono il saluto e, se possono, prima o poi te la fanno pagare. Grazie.

(Lettera Aperta – Archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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