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Caiazzo. Comune: nuova assise lunedì 21 anche per approvare un debito contratto per acquisti ‘fuori legge’

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Ida Sorbo, presidente del Consiglio comunale
Ida Sorbo, presidente del Consiglio comunale

D’intesa col sindaco Stefano Giaquinto, la presidente Ida Sorbo ha convocato il civico consesso per le ore 17 di lunedì 21 ottobre (seconda “chiamata” per la stessa ora dell’indomani) per discutere pochi ma importanti argomenti fra i quali spicca il riconoscimento di un debito “fuori bilancio” cioè -come si evince dagli atti- per regolarizzare l’ormai avvenuta “acquisizione di beni e servizi in violazione degli obblighi” di legge.

É altresì prevista la rinegoziazione dei debiti ovvero dei prestiti concessi dalla Cassa Depositi, operazione che dovrebbe permettere di “spalmare” su un arco temporale più lungo (cioè gravando sulle future generazioni), i debiti finora contratti, con immaginabile aggravio di ulteriori interessi, sempre a carico dei “posteri”.

Procedendo a ritroso l’assise sarà chiamata ad approvare il regolamento comunale per il rischio sismico, lo statuto della fondazione “Caiatia per il Sociale”, nonché i verbali delle precedenti sedute.

Molto interessanti si prospettano anche le iniziali comunicazioni del sindaco che, sebbene rituali, potrebbero riguardare argomenti rilevanti. non solo come la propria collocazione in seno all’appena rinnovato Consiglio provinciale, ma anche riguardo alla dissociazione dalla minoranza (“Caiazzo Bene Comune”) del consigliere Amedeo Insero, che postula la costituzione di un nuovo “gruppo”, argomento sul quale contiamo di tornare “a cose fatte”.

Dal primo cittadino ci aspetteremmo, invero, anche comunicazioni probabilmente “sfuggite” nelle ultime sedute, a partire da quella che si è reso necessario ripetere perché, sebbene “allertata” da Mauro Della Rocca, la maggioranza aveva ritenuto ugualmente di procedere, nonostante la mancata convocazione di Amedeo Insero (che era in vacanza all’estero), e il conseguente rischio di scioglimento dello stesso Consiglio, atteso che in tale occasione era stato approvato anche il bilancio, incombenza che pertanto si è reso indispensabile reiterare senza che, “grazie” alla mancata pubblicità, la stragrande maggioranza dei contribuenti potesse essere informata del conseguente “prelievo dalle loro tasche” delle conseguenti, inevitabili spese e “gettoni”.

Nella precedente seduta invece sarebbero parsi evidenti le prime crepe nel gruppo di minoranza, tanto che, su una proposta della stessa, si sarebbe registrata una votazione diversa fra gli stessi suoi componenti; distonia rilevata anche per la votazione del vice presidente del Consiglio, spettante proprio alla minoranza.

Le maggiori perplessità, però, riguardano l’assoluta carenza informativa circa un fatto gravissimo verificatosi ormai già da qualche mese nella casa comunale ove nottetempo, “scalando” un’impalcatura da poco eretta lungo una parete per ristrutturare l’edificio, previa effrazione di un balcone ben chiuso, ignoti si sarebbero introdotti prima nell’ufficio protocollo e poi, forzando una per una le porte, si sarebbero introdotti in tutti gli uffici mettendo in particolare a soqquadro quello elettorale e di stato civile, forse sperando di trovare tessere in bianco “riciclabili”, senza però nulla asportare, forse perché tutti gli effetti importanti erano custoditi nella grossa e sicura cassaforte in dotazione dell’ente ma, forse per comodità, non da tutti utilizzata.

Erano “custoditi” in una scatoletta metallica (con chiave), infatti, gli oltre 2500 euro che i malviventi hanno arraffato dall’ufficio di polizia locale, spettanti alla ditta appaltatrice del sistema che rileva le infrazioni, cui sarebbero stati corrisposti dopo il rientro dalle ferie di un altro dipendente che, a quanto pare, per fortuna custodiva personalmente altro denaro destinato alla stessa, fortunata ditta che probabilmente in seguito ne avrebbe restituito una minima parte allo stesso Comune, cui intanto sarà toccato far uscire da qualche parte il denaro.

Ma quel che maggiormente sconcerta è il furto, previa effrazione del computer, dei dischi contenenti tutti i dati elaborati negli ultimi dieci anni dall’ufficio tecnico, che stranamente non sarebbero stato custoditi anche nel server di cui pure il Comune è dotato.

Storia che in qualche modo si sarebbe ripetuta, essendo stato tale ufficio già vittima di un simile “raid” negli anni scorsi, sempre approfittando di un’impalcatura, eretta però -vivaddio- lungo la parete opposta.

Circostanze tutte da intendere riferite al condizionale -malgrado le sicurissime fonti- atteso che, nonostante l’intervento, sempre riferito, dei Carabinieri (ultimo disposto dalla stazione caiatina della Benemerita, ormai di casa a Ruviano) non solo perché nulla è trapelato circa eventuali denunce e provvedimenti conseguenziali, ma, al riguardo, ancora nulla pare sia stato riferito neanche in occasione delle precedenti assisi consiliari, in apertura delle quali sono ritualmente previste comunicazioni del sindaco: sarà finalmente la volta buona?

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