“Siamo tutti poliziotti”. Dramma alla Questura di Trieste, uno straniero uccide due poliziotti
TRIESTE – A distanza di 12 ore dalla terribile tragedia che ha colpito gli uomini e le donne della Polizia di Stato, non solo di Trieste dove è avvenuta, ma dell’intero Paese, non è stata ancora definita nei minimi dettagli la dinamica che ieri, venerdì 4 ottobre 2019, alle ore 17.00, all’interno della Questura di Trieste, luogo dove vengono portati i malviventi per essere interrogati, identificati ed, eventualmente arrestati, e che dovrebbe essere un posto sicuro che i tutori dell’ordine e per gli stessi pregiudicati, ha portato alla morte due giovanissimi agenti e feriti altri tre. Pierluigi Rotta, agente scelto, di 34 anni, e Matteo De Menego, agente semplice, di 30 anni, sono morti uccisi dai proiettili delle pistole in uso proprio alla polizia, caduti nei corridoi della Questura di Trieste.
L’agente scelto Rotta aveva 34 anni ed era originario di Pozzuoli, in provincia di Napoli. Era figlio di un poliziotto ora in pensione e prima di essere trasferito a Trieste aveva lavorato a Napoli, come suo padre. Dolore e sgomento negli uffici della Questura del capoluogo campano per la tragica morte del 34enne. L’agente semplice Demenego, 31 anni, era originario di Velletri in provincia di Roma. Era diventato poliziotto con il 186/o corso allievi agenti ed era stato assegnato a Trieste il 24 settembre del 2013. A sparare ed uccidere i due uomini dello Stato è stata una delle due persone che gli stessi poliziotti avevano portato in Questura dopo un servizio avviato in seguito al furto di uno scooter. A compiere il furto stamani Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, di nazionalità dominicana. Subito dopo il colpo si pente e chiama il fratello, Carlysle Stephan Meran, di 32 anni, il quale avverte la polizia.
Giungono sul posto una Volante con due agenti a bordo e un’auto della Squadra Mobile. I due fratelli salgono sulla prima vettura; l’altra li segue a distanza, un po’ più indietro a causa del traffico. Un’operazione di routine, senza particolari difficoltà. I quattro a bordo della Volante entrano in Questura. E quel che segue sono fotogrammi di un film impazzito, una manciata di minuti che seminano il terrore e spezzano due vite. Alejandro, affetto da difficoltà psichiche, chiede di poter andare in bagno e ad un certo punto riesce a sottrarre la pistola all’agente che lo accompagna. Come abbia fatto sarà difficile ricostruirlo: alla scena non hanno assistito testimoni e la zona non è coperta da telecamere. Dopo aver sparato al primo poliziotto, Meran si incammina verso l’uscita e trova sulla sua strada il secondo agente. L’uomo spara ancora e quando il poliziotto cade in terra gli prende la pistola, strappandogli la fondina.
A quel punto si avvicina all’uscita e ha un terzo conflitto a fuoco, con l’agente al corpo di guardia, che lo ferisce. Meran, dicono ancora le fonti, riesce comunque ad uscire dall’edificio e qui viene bloccato dagli uomini della squadra mobile. Dalla ricostruzione che sta emergendo sembra inoltre che il fratello, Carlysle Stephan Meran, non abbia avuto alcun ruolo nella sparatoria e, anzi, per paura si sia rifugiato nei sotterranei appena si è cominciato a sparare. La sparatoria è avvenuta nella zona tra la via del Teatro Romano e via di Tor Bandena, nel centro del capoluogo giuliano. Diversi testimoni hanno parlato di numerosi colpi d’arma da fuoco che hanno seminato il panico tra la gente che era in strada. Sul posto è intervenuta un’ambulanza e la strada è stata chiusa al traffico, protetta da un cordone di sicurezza.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato al capo della polizia Franco Gabrielli un messaggio: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia della barbara uccisione dell’agente scelto Matteo De Menego e dell’agente Pierluigi Rotta, feriti mortalmente presso la Questura di Trieste mentre erano impegnati in una operazione di servizio. In questa dolorosa circostanza, desidero esprimere a lei ed alla Polizia di Stato la mia solidale vicinanza, rinnovando i sentimenti di considerazione e riconoscenza per il quotidiano impegno degli operatori della Polizia al servizio dei cittadini. La prego di far pervenire ai familiari degli agenti le espressioni della mia commossa partecipazione al loro dolore”.
Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha dichiarato il lutto cittadino. La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il Capo della Polizia Franco Gabrielli sono corsi subito a Trieste, dove sono arrivati in serata. Sabato sera è prevista a Triste una fiaccolata spontanea che partirà nei pressi della Questura.
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