Piana M.Verna festeggia il patrono San Rocco auspicando la pronta, totale ripresa dell’amato ‘don Giulio’
Festeggiamenti patronali riuscitissimi come sempre ma con un pensiero particolare
per l’amato parroco ed emerito vicario episcopale monsignor Giulio Farina, semplicemente “don Giulio” per tanti parrocchiani che domenica 25 agosto, in occasione dei solenni festeggiamenti in onore di san Rocco da Montpellier, venerato patrono e protettore di Piana, si sono ritrovati a pregare anche per la lesta e totale ripresa dell’amato sacerdote, da qualche giorno ricoverato per alcuni problemi fisici.
Prima della solenne funzione, officiata nel santuario dello Spirito Santo, dalle ore 8 alle 11.30 per le vie del paese si è snodata la processione in onore di San Rocco, presieduta dal vice parroco don Lucio D’Abbraccio., seguito dal suggestivo corteo di giovani che brandendo i bastoni dei pellegrini, hanno fatto sfilare la preziosa bandiera.
Nel pomeriggio intorno alle ore 18 dall’omonima chiesa è giunta la bellissima, antica statua di Santa Maria a Marciano, la cui festa “cade” l’8 settembre, ma che tornerà nel “suo” tempio il giorno 13 ottobre.
Per tale rimarchevole occasione è in corso di allestimento un corteo storico in sua onore con oltre cento figuranti.
Ricordiamo che la statua venerata a Piana di san Rocco (col suo inseparabile cane) è, opera dello scultore napoletano Giuseppe Savaglios e risale all’anno 1855.
Quando arrivò da Napoli, nel febbraio 1855, la statua fu accolta e benedetta prima nella cattedrale di Caiazzo e quindi scortata dalle varie congreghe caiatine fino a Piana, allora denominata “di Caiazzo”.
Il cane originale, purtroppo, è stato trafugato negli anni ’80 dello scorso secolo e mai più ritrovato.
Piana è da secoli legata alla sua immagine: la più antica è affrescata proprio nella chiesa di Santa Maria a Marciano (metà del XV secolo); un altro affresco (del 1528) è custodito nella piccola quanto suggestiva chiesa di sant’Anigiolillo, accanto ai resti mortali di uomini e donne, probabilmente sterminati da un morbo letale.
Secondo la leggenda, dopo la terribile peste del 1656, che decimò la popolazione (Piana e Caiazzo furono i centri più colpito) San Rocco, a ogni imperversare di epidemia, si poneva alle porte del paese quale scudo brandendo il suo bastone.
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