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AttualitàCaserta e Sannio

Ferragosto, antichissima festa

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Domani si festeggia Ferragosto. È una festa antichissima, che, come tantissime altre feste e riti che si ripetono oggigiorno, trae origine dalla cultura greco-romana, se non addirittura da altri precedenti riti. Il suo nome riecheggia l’imperatore Augusto, infatti, Ferragosto deriva da Feriae Augusti, cioè giorni di riposo di Augusto.

Augusto, in effetti, codificò delle precedenti feste che si celebravano per l’appunto intorno alla metà di agosto. I Romani praticavano i Nemoralia (festa di tre giorni che aveva inizio proprio il 15 agosto, dedicata alla dea Diana), Vinalia rustica (festa che si celebrava il 23 agosto, in onore di Giove e Venere; i Vinalia di agosto erano definiti anche altera, perché le precedenti si festeggiavano il 23 aprile), i Consualia (che si celebravano in due fasi: il 21 agosto ed il 15 dicembre, dedicate al dio Conso).

Ferragosto secondo la tradizione greco-romana significava il termine di un’annata agraria e l’inizio della nuova; i festeggiamenti era finalizzati a ringraziare gli dei per i prodotti agricoli fino a quel momento ricevuti e ad ingraziarseli per quelli da venire.

Tale giornata durante i secoli successivi ha sempre mantenuto inalterato il suo contenuto originario di riposo e di festa. Lo stesso Cristianesimo fece propria anche questa festa, fino al punto da dedicarle l’Assunzione di Maria in Cielo. Infatti, vi sono tantissimi paesi, in particolar modo nell’Italia del Sud ad avere come santo patrono proprio l’Assunta. Si pensi che nello stesso comune di Caserta ben tre frazioni festeggiano l’Assunta: Falciano di Caserta, Mezzano e Sommana. Ma appena si va al di là dei confini comunali vi sono tanti altri comuni e frazioni che onorano Maria Assunta in Cielo, come Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria a Vico, Santa Maria la Fossa, Castel Morrone e via di seguito.

Il concedersi un giorno di riposo ed esaltarlo fece sì che il giorno dell’Assunta fosse scelto per mettere su dei giochi paesani o per dare maggiore forza ad antichi riti. Il palio dell’Assunta che si svolge a Siena ricorda proprio le antiche corse di cavalli, altrove, nei paesi più piccoli, vi sono le corse degli asini (tradizione ripresa da qualche anno nella frazione di Santa Barbara di Caserta, mentre storicamente la corsa degli asini si teneva a Piedimonte di Casolla il giorno del santo patrono, cioè San Rufo che cade il 27 agosto). A Pozzuoli, invece, c’è il palo di sapone in acqua, detto “pennone ‘a mmare”, che vede sfidarsi anno dopo anno giovani in cerca di primati. In un comune del viterbese, per la precisione a Valentano, i contadini tracciano un solco dritto in onore dell’Assunta.  Nella notte tra la vigilia ed il giorno di Ferragosto sul sagrato della chiesa di Materdomini di Nocera Superiore si danno appuntamento numerosissime comitive di gruppi musicali spontanei, che senza perdersi in chiacchiere danno mostra della loro bravura musicale e coreutica; dagli studiosi è ritenuta la più importante delle feste popolari – proprio nel senso di genuino – che si praticano durante tutto l’anno in Campania. Dunque, in quasi ogni luogo è un pullulare di riti ed eventi che si richiamano in modo diretto o indiretto alla tradizione.

Il Ferragosto, invece, così come lo viviamo oggi, trae spunto dalla cosiddetta ‘gita fuori porta’, fortemente voluta dal Fascismo, che, dalla metà degli anni Venti, diede sempre più un forte impulso a tutte le attività dopolavoristiche. Il Fascismo, infatti, incentivò, per l’appunto, gite, colonie, periodi di riposi dai paesi di residenza a paesi di destinazione distanti anche un paio di centinaio di chilometri, per consentire a tutti, in particolar modo alle classi popolari, tramite treni speciali, la visita a varie località. Ovviamente gli italiani, avendo ben poco da spendere e non avendo ancora la cultura del mangiare fuori, portavano con sé il proprio vitto, dando luogo nel contempo alla nuova usanza del pranzo al sacco.

Successivamente nel periodo del cosiddetto miracolo economico, che mutò anche le condizioni sociali degli italiani, facendoli transitare dall’agricoltura all’industria ed ai servizi, ci si iniziò a concedere dei periodi di ferie molto lunghi, addirittura non poche erano le famiglie che si concedevano tutto il mese di agosto. Negli ultimi anni, a causa della perdurante crisi economica del 2008, le ferie si sono ristrette ai giorni a cavallo di Ferragosto. Ma, crisi economica a parte, è da evidenziare che gradualmente si sta innescando una visione squisitamente produttivistica, che non vuole lasciare spazio al riposo ed al tempo libero, anzi ha già iniziato ad incamerare lo stesso tempo libero nel ciclo della produzione.

 

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