Castelveccho Subequo (AQ). Presentato da Nicola Santacroce volume sui minatori morti a Caiazzo
Non poteva riuscire meglio la Giornata del Minatore, manifestazione tenuta venerdì 9 agosto su iniziativa del minuscolo comune abruzzese di Castelvecchio Subequo per ricordare degnamente i concittadini Pietro Angelone e Pasquale Colangelo, minatori morti tragicamente il 21 maggio 1967 nel territorio comunale di Caiazzo, in seguito a una tremenda esplosione verificatasi nella galleria “Spoleto”, mentre lavoravano alla ricostruzione della tratta ferroviaria Napoli-Piedimonte D’Alife (attuale Piedimonte Matese).
Tutto ciò fermo restando che al Comune caiatino e in particolare al suo ex sindaco Tommaso Sgueglia va riconosciuta la priorità di iniziativa atteso che già da alcuni anni il piazzale esterno alla stazione ferroviaria di Caiazzo è intestato proprio alle due vittime della ricostruzione post bellica.
Nella sciagura caiatina rimase gravemente ferito anche un altro minatore di Castelvecchio, sopravvissuto ma per sempre segnato, fisicamente e moralmente, dal drammatico evento: solo uno dei tanti, purtroppo, soprattutto per i minatori.
Tant’è che in precedenza già un altro operaio di Castelvecchio, Attilio Colangelo, aveva perduro la vita nella famigerata tragedia di Marcinelle, città belga dove, sempre in seguito a un’esplosione, l’8 agosto 1956 morirono ben 136 minatori italiani, circa la metà dei quali erano proprio abruzzesi, a riprova dell’indefessa operosità di quell’umile e onesta gente.
Ha fatto benissimo quindi il comune di Castelvecchio Subequo a volere un monumento dedicato ai Minatori, scolpito dall’artista aquilano Walter Di Carlo e scoperto venerdì 8 agosto, nel corso di una cerimonia particolarmente toccante, dal sindaco Pietro Salutari, per l’occasione contornato non solo dai familiari delle vittime ma anche da diverse autorità, con in testa l’ex sindaco di Caiazzo, Tommaso Sgueglia, che per primo si è prodigato per onorare le vittime locali.
Indubbiamente tale cerimonia ha rappresentato il culmine dell’intera Giornata del Minatore, durante la quale sono state sapientemente “dosate” iniziative serie e facete, compresa la rappresentazione della tragedia con la tradizionale canzone del Minatore, un concerto musicale e perfino lo sparo di fuochi pirotecnici, ma altrettanto interessante si è rivelata la presentazione del libro “I minatori di Castelvecchio Subequo: il ricordo di Pietro Angelone e Pasquale Colangelo“, non per caso affidata allo scrittore caiatino Nicola Santacroce, famoso anche per la sua dovizia narrativa.
Per l’occasione, oltre al ritorno anticipato di tanti emigranti che solitamente si ritrovano a Ferragosto per partecipare alle celebrazioni in onore di san Rocco e in particolare alla solenne processione del 16 agosto, si è registrata anche la presenza di molti turisti, compresa una nutrita delegazione di caiatini che hanno potuto ammirare la suggestività del centro di Castelvecchio Subequo, Comune che conta circa mille abitanti, ha un agglomerato molto grazioso situato alla sommità di una collina, al centro della valle Subequana (da cui mutua l’attribuzione), nel parco regionale Sirente Velino e conserva il patrimonio archeologico che fu della antica Superaequum, una delle tre capitali dei Peligni, con le attuali Corfinio e Sulmona.
A proposito della tragedia caiatina le cronache locali ricordano che in quel periodo erano numerosi i minatori di Castelvecchio Subequo che lavoravano in quella galleria ferroviaria ed abitavano proprio nel centro campano con i propri nuclei familiari.
Era il periodo della ricostruzione post-bellica, la vigilia del boom economico, tanti i minatori subequani che si trasferirono in Campania per lavorare proprio a quella galleria.
L’incidente al suo interno fu dovuto ad una esplosione causata dal gas naturale di miniera “grisù”, inodore, un mix che non ha lasciato scampo ai due lavoratori. Un terzo castelvecchiese si salvò, Italo, portando con sé per il resto della vita gravi postumi.
Tempi duri in cui buona parte dei lavoratori erano reduci di quella guerra che li aveva tenuti impegnati nella sua disumanità, contadini convinti probabilmente di donare ai propri figli un futuro migliore e al paese le infrastrutture fondamentali allo sviluppo economico. Storie comuni a più paesi dell’entroterra abruzzese.
Molto toccante la cronaca “bi lingue” della castelvecchiese emigrata Nina Polidoro Cancellieri, cugina del sindaco:
Oggi è stato un giorno molto speciale a Castelvecchio. Alle ore 18 di fronte a Piazza Primo Maggio si è tenuta una cerimonia in onore dei minatori di Castelvecchio costretti a lasciare la nostra città per trovare un lavoro e poi hanno sacrificato la loro vita. Molti sono morti nelle miniere a causa di cattive condizioni.
Molti sindaci provenienti da altre città sono venuti a Castelvecchio per partecipare a questa cerimonia molto speciale.
É stato estremamente emozionante per me assistere a questa cerimonia perché il sindaco di Castelvecchio, Pietro Salutari, è carismatico, ha un modo con le parole e si preoccupa davvero di fare il meglio che può per questa città.
Dopo che i vari dignitari hanno parlato, siamo andati a vedere la presentazione della statua…
Today was a very special day in Castelveechio. At 6 pm in front of Piazza Primo Maggio there was a ceremony honoring the Castelvecchio miners who travelled outside our town to find work and sacrificed their lives. Many died in the mines due to poor conditions. Many mayors from other towns came to Castelvecchio to take part in this very special ceremony.
It was extremely exciting for me to witness this ceremony because the mayor of Castelvecchio, Pietro Salutari, is charismatic, has a way with words and really cares about doing the very best he can for this town. After the various dignitaries spoke, we went to see the unveiling of the statue….
Numerosi sono stati i complimenti al sindaco Pietro Salutari per aver dedicato un monumento alla figura del minatore.
Da oggi tutti coloro che percorreranno quella strada ammireranno la bellissima scultura dell’artista Walter De Carlo con un pensiero a chi ha dato tanto per contribuire al benessere di tutta la cittadinanza di cui mi onoro di essere cittadino onorario.
Il 9 Agosto Castelvecchio ha vissuto una giornata memorabile con l’inaugurazione e scopertura del monumento al Minatore, che vuole rappresentare il sacrificio, il vanto e l’onore dei Minatori del nostro paese.
Alla presenza di numerose personalità anche di fuori regione, del Sindaco di Mignano Monte Lungo (Ce), del cittadino onorario dottor Tommaso Squeglia di Caiazzo (Ce) del sindaco di Capistrello, San Vincenzo Valle Roveto, del presidente Associazione Vittime di Marcinelle (Belgio) dei sindaci del territorio e dell’assessore della Regione Abruzzo Guido Liris, e vari cittadini di Castelvecchio che sono fuori, si è tenuta la cerimonia solenne presso Piazza 1° Maggio con svelamento del monumento realizzato dallo scultore Aquilano Walter Di Carlo.
Dulcis in fundo, il ringraziamento del primo cittadino: Straordinaria, commovente la cerimonia con la scopertura del monumento al minatore alla presenza di tanta gente.
Ringrazio sentitamente I numerosi Sindaci presenti, l’assessore Regionale Liris, gli amici di Caiazzo e tutte le persone che hanno lavorato per consentire lo svolgimento della cerimonia, abbraccio tutto il paese perché siamo tutti figli di Minatori, grazie a tutti di cuore.
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